Madonna dei Cacciatori – Bolsena (VT)

Una piccola, spettacolare e accogliente Chiesa, dove i cacciatori erano soliti sostare in preghiera prima o dopo l’atto di caccia sulle colline bolsenesi, ricche di selvaggina.

 

Cenni storici

Un piccolo gioiello, risanato per volontà e forte amore dei suoi proprietari: il Signor Nino Botarelli e sua moglie, la Signora Adriana.
Un sogno che li ha legati in vita e li sta legando anche oggi che “Nino“, grande e poliedrico artista bolsenese, non c’è più, il suo corpo ora riposa nella chiesina.
In origine qui c’era un’edicola, esistente fin dalla metà del XV secolo, sorgeva presso un quadrivio da cui partivano le strade per il Tevere, Orvieto e L’Umbria; fino all’apertura della nuova via orvietana, avvenuta all’incirca un secolo fa, rappresentava un importante svincolo per accedere ai campi da coltivare, per dirigersi verso Castel Giorgio, verso San Lorenzo e verso Bagnoregio e Orvieto.
L’edicola fu oggetto fin da subito della devozione popolare e già alla fine del XV secolo fu coperta e trasformata in una chiesina, con un grande arco aperto sulla facciata per consentire ai fedeli di venerare l’immagine della Madonna e dei santi anche quando la chiesa era chiusa.
Una piccola, spettacolare e accogliente Chiesa, dove i cacciatori erano soliti sostare in preghiera prima o dopo l’atto di caccia sulle colline bolsenesi, ricche di selvaggina.
Nel 1884 l’arco fu tamponato e sostituito da una porticina circondata da tre finestrelle.
 

Aspetto esterno

Il rustico esterno mostra le caratteristiche tipiche di una chiesina di campagna, semplice e priva di ornamenti.
Sulle pareti laterali si notano robuste speronature.
La facciata a capanna mostra ancora la traccia del grande arco che un tempo vi si apriva, entro cui porticina circondata da tre finestrelle; sotto il colmo si apre un piccolo oculo.
Il campaniletto a vela è in linea con la facciata, ma completamente disassato a sinistra; è ora privo di campana.
 

Interno

Il semplice interno è a navata unica con copertura a capriate lignee, l’area presbiteriale, ove è contenuta l’edicola originaria, è rialzata di un gradino.
L’interno è interamente coperto da affreschi, che possono essere classificati in tre distinte categorie: i più antichi, a decorare la cappella originale, il ciclo delle “Storie della Passione” che decorano per intero il secondo registro e parte del primo, gli ex voto, disposti sul primo registro delle pareti sinistra e destra.
Gli affreschi dell’edicola sono opera di un anonimo quattrocentesco di buona mano, che li dipinse nella prima metà del secolo.
Ai lati esterni dell’edicola sono affrescati i Santi Leonardo, protettore dei carcerati, e Rocco, compatrono di Bolsena e protettore dalla peste.
Sulla parete di fondo dell’edicola è raffigurata la Vergine in trono col Bambino, che sorregge in mano un cartiglio con la scritta in caratteri gotici BENEDICA VOS OMNES, ai lati i Santi Cristina e Giorgio, patroni della città di Bolsena.
Nel sott’arco di sinistra si riconoscono Sant’Antonio abate e, vestito di bianco, l’abate benedettino Sant’Egidio; al centro è l’Agnello crucifero.
Nel sott’arco di destra: San Bonaventura da Bagnoregio e, con la barba, il vangelo e la squadra in mano, San Tommaso Apostolo, di professione geometra.
Il Ciclo della Passione con molta probabilità è stato dipinto, alla fine del XV secolo, da Domenico di Giovanni Ferrarijs da Mondovì, ma residente a Grotte di Castro dove aveva preso moglie, notevole è la somiglianza con i coevi affreschi della cappella di Santa Lucia nella chiesa di Santa Cristina.
Il ciclo ha inizio nel registro superiore della parete sinistra con la Cena di Betania.
La scena successiva raffigura l’Entrata a Gerusalemme.
Chiudono la parete sinistra l’Ultima Cena e la Preghiera nell’orto degli ulivi.
Per proseguire in cronologia le scene è necessario trasferirsi sulla parete di destra, al registro superiore, accanto alla controfacciata è affrescata la scena del Bacio di Giuda, segue l’Incoronazione di spine, poi la Flagellazione, chiude la parete la Salita al Calvario.
Sulla parete d’altare, al centro, è affrescata la Crocifissione, a destra la Deposizione dalla croce, largamente incompleta, e a sinistra la Deposizione nel sepolcro.
In controfacciata è la scena delle Pie donne al sepolcro di Cristo, segue il Noli me tangere, poi Cristo risorto, chiude l’Ascensione; l’ultima scena è affrescata al registro inferiore della parete di sinistra, raffigura la Discesa al Limbo.
Completano la decorazione della chiesa una serie di affreschi votivi, di varie mani ed epoche, al registro inferiore della parete destra, dopo una finta lapide, si trovano i Santi Rocco, vi si legge la scritta col nome del committente e la data 1506, Antonio abate, vi si legge la data 1525, e Antonio di Padova, datato 1650.
Sulla parete di destra, in prossimità dell’altare è raffigurato Sant’Antonino un soldato romano a cavallo (vedi gli speroni) che morì da martire cristiano; non essendo stato riconosciuto da qualche sprovveduto restauratore, è stato trasformato in San Rocco, con l’aggiunta del cane.
Chiude la serie dei votivi sulla parete destra una raffigurazione dei Santi Bibiana e Tommaso d’Aquino.

Certe azioni si compiono per “un” bisogno, non per bisogno. “Un” bisogno spirituale, intellettuale di manifestare il nostro sentimento con un’azione […]. Un bisogno spirituale non sempre definisce l’oggetto desiderato; avvertiamo soltanto che c’è, vibra in noi “un” bisogno […] di qualcosa di indefinito che se arriverà potrà liberarci da quella certa inquietudine che sentiamo in noi. Quel qualche cosa di indefinito mi è arrivato sotto forma della chiesina della Madonna dei Cacciatori a Bolsena. Ho compiuto l’azione. Ho appagato il mio bisogno […], ecco spiegato l’arcano legato all’acquisto della chiesina…”.
Nino Botarelli
 

Fonti documentative

Antonietta Puri – Edicole e chiesine campestri sul territorio bolsenese La più bella: la Madonna del Cacciatore
Cartellonistica in loco – Note storico artistiche del Dott. Pietro Tamburini, Direttore del Museo Territoriale del Lago di Bolsena.
 

Nota

La galleria fotografica ed il testo sono stati realizzati da Silvio Sorcini.
 

Nota di ringraziamento

Si ringrazia l’amico Sante Perosillo per aver fornito l’indicazione della chiesa.
 

Da vedere nella zona

Bolsena
Mausoleo di Lucio Canuleio
Antica città romana

Grotte di Castro
Colombari rupestri

San Lorenzo Nuovo
Chiesa di San Giovanni in Val di Lago
 

Mappa

Link alle coordinate: 42.64739568903068, 11.987205614231968

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