La Maestà “De quilli de Nallo” – Tordandrea d’Assisi (PG)

La Maestà sorge ad una biforcazione della strada che da Tordandrea attraversando l’Ose conduce verso Cannara e Bettona.

 

Cenni Storici

A breve distanza dal castello di Tordandrea, ad un trivio della strada che scendendo da Assisi si biforca, all’altezza del bivio con la via di S. Simeone, per raggiungere i castelli di Cannara e di Bettona, s’incontra una edicola viaria inserita sulla facciata di una abitazione.
Questa edicola è nominata in un lascito testamentario del 9 giugno 1519, nel quale un “Paulus Cencii Nalli de castro Turris Andree comitatus Assisi” frate dell’ordine dell’Osservanza, lasciò un fiorino “pro fabrica maiestatis, que dicitur de quilli de Nallo“.
L’espressione “de quilli de Nallo” sta ad indicare una famiglia attestata a Tordandrea fino al sec. XVII e sicuramente committente e finaziatrice dell’opera.
Se la Maestà della quale parla il documento è la stessa, stilisticamente risale a un’epoca più antica.
Piuttosto che all’affresco ancora conservato a Tordandrea, per la data 1519 il lascito può soltanto riferirsi alla costruzione della struttura architettonica che lo ingloba.
Se osserviamo l’edificio dall’esterno, quella che nasce come una struttura isolata, una Maestà a un incrocio di strade, si presenta oggi come una nicchia incassata in una parete all’interno di un vano al quale si accede da un grande arco.
È una situazione molto comune, cioè di Maestà nate isolate e poi protette sotto una tettoia in seguito a una forma di devozione o a un evento miracoloso, per consentire ai devoti di potervisi raccogliere all’interno, per sentire meno freddo o per non stare sotto la pioggia.
 

Interno

L’interno conserva un affresco che ritrae una Madonna in trono con il bambino in grembo tra i santi Francesco e Sebastiano, Sant’Antonio Abate nell’intradosso a sinistra, San Rocco nell’intradosso a destra, l’Eterno benedicente entro una mandorla sull’archivolto.
I due santi antipeste – Sebastiano e Rocco, la dicono lunga sull’occasione della commissione: era questa una immagine profilattica, invocata contro le pestilenze che si succedevano numerose nei secoli antichi.
Non si trattò di una immagine richiesta per propri fini da un privato cittadino, ma fu commissionata dalla comunità del castello per intercessione o per grazia ricevuta.
Sulla fronte esterna della nicchia è ancora conservato un segno bernardino, con le lettere I H S circondate da raggi dorati: San Bernardino era un tempo molto venerato a Tordandrea, e a lui è ancora intitolata la chiesa parrocchiale.
Il dipinto, secondo Elvio Lunghi è da attribuire al “Maestro dell’Incoronazione di Montefalco“, un anonimo pittore folignate che si può identificare in un Cristoforo di Iacopo da Foligno, documentato in Valle Umbra nella seconda metà del XV secolo.
È un modesto pittore, formatosi sugli esempi di Bartolomeo di Tommaso e collaboratore di Nicolò Alunno, però fu un pittore a suo modo importante, perché ne riconosciamo la maniera a Spello, Tordandrea, Bettona, cioè in località legata alla famiglia Baglioni di Perugia.
Addirittura a Spello Cristoforo affrescò un’intera cappella nella chiesa di Sant’Andrea per Grifonetto Baglioni: il Grifonetto che fu ritratto da Raffaello, se è vera la tradizione che lo riferisce, nelle sembianze del Cristo morto condotto al sepolcro nelle celebre Deposizione Borghese di Raffaello, commissionata da Atalanta Baglioni, moglie di Grifone Baglioni e madre di Grifonetto.
Nel racconto delle “nozze rosse” fatto dal Maturanzio, Grifonetto è descritto per essere un giovane bellissimo, però per i suoi quadri o nei suoi possessi si servì di Cristoforo di Iacopo, al contrario, la madre, le sorelle, le zie, per i loro quadri si servirono di Raffaello.
la Maestà di Tordandrea è stata di recente restaurata da Francesca Canella e Christiane Zschiesche.
La cappellina dove è contenuto invece è ben tenuta dalla costante devozione popolare.
 

Fonti documentative

http://www.tordandrea.com/

http://www.assisinforma.it/

https://www.assisimia.it/2020/07/01/quadri-per-maschi/

 

Da vedere nella zona

Castello di Tordandrea
Castello di Castelnuovo
 

Mappa

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