La Chiesa della Madonna di Foce – Valfabbrica (PG)
Cenni Storici
La Chiesa della Madonna della Neve o di Foce di Valfabbrica deve questo appellativo alla storia della commissione di un dipinto che si trova all’interno.
La chiesa della Madonna della Neve, detta di Foce fu realizzata tra il 1634 ed il 1636; si trova in fondo alla piazza principale, verso ovest, appena fuori del castello, all’imbocco della strada per Monteverde e Coccorano.
Nella Visita Pastorale del 1666 eseguita da Mons. Rondanini si apprende che la chiesa è ben tenuta e una prioressa la mantiene con elemosine del popolo.
Mons. Palmerini fa sapere che vi si fa festa il 5 di agosto.
Mons. Giampé, 80 anni dopo, nella sua Visita pastorale lamenta la cattiva sorte in cui la chiesina è tenuta e fa obbligo, al Cappellano e al patrono dott. Domenico Pistacchi da Perugia, di eseguire dei restauri.
Ai primi dell’800 Pietro Bellani ebbe diritto patronale avendo anche costituito il capitale attraverso la donazione di molti suoi beni alla chiesa, il cui frutto doveva servire per la celebrazione di Messe; per eredità la chiesetta è passata ai Pistacchi e, sempre per eredità, e pervenuta ad Antonio Micheli che l’ha restaurata nel 1836, come si apprende dalla Visita apostolica Landi-Vittori del 1844.
E’ stata anche posseduta dal Can. Bernardino Aloigi di Assisi che officiava l’altare delle reliquie e, dopo la sua morte, è passata allo Stato che, nel 1822, l’ha ceduta in amministrazione al parroco di Valfabbrica.
Crediamo che Napoleone abbia fatto togliere ai Micheli la proprietà; questa famiglia tra l’altro restaurò l’edificio nel 1897 che serviva anche per sepolture e lazzaretto in tempo di pestilenza.
Nella visita pastorale di Mons. Giampè si trova come cappellano don Carlo Zerbini che aveva l’obbligo tre messe settimanali mentre il canonico Aloigi al tempo, officiava l’altare delle reliquie, secondo il lascito di Giuseppe Baccelli che era il cappellano precedente.
Tra le altre cose il Visitatore chiese il registro delle Messe celebrate, ma non avendolo potuto presentare, gli impone che lo facesse entro venti giorni, pena il sequestro dei beni al lavoratore del beneficio, Giovanni Binucci.
Attualmente è officiata per la Madonna del Carmine al 16 luglio; è cappella privata della famiglia Calisti ed eredi dal 1926 ed è stata completamente restaurata alla fine del secolo scorso.
Aspetto esterno
La chiesina ha un tetto a capanna con portale squadrato e un rosone e il timpano in cotto rosso 1700-800 di linea semplice, rimanipolati.
Interno
E’ ad aula unica con altare addossato alla parete; un altro minuscolo altare a destra regge una teca con reliquie di San Fortunato e San Mercurio.
Nella parete d’altare un dipinto raffigura la Madonna, Bambino e Angeli inserito in una cornice sovrastato da stucchi con simbologia mariana e una vistosa corona retta da angeli.
Ai piedi della Madonna a sinistra si nota la testa di un uomo implorante, forse il committente; ai lati di questo affresco centrale si notano due piccoli affreschi più antichi con San Bonaventura e Sant’Antonio da Padova, qualche ex voto alla Madonna del Carmine, cui la popolazione dà rilevante venerazione.
Fonti documentative
Vittorio Falcinelli – Per Ville e Castelli di Assisi Volume I – 1982
https://www.comune.valfabbrica.pg.it/c054057/zf/index.php/servizi-aggiuntivi/index/index/idtesto/203
Mappa
Link alle coordinate: : 43.158946 12.600246