Ipogeo dei Volumni – Perugia (PG)
Ipogeo dei Volumni
Ipogeo dei Volumni – Necropoli del Palazzone
Ipogeo dei Volumni – Antiquarium
Cenni Storici
A circa 7 Km a sud-est di Perugia è localizzata la necropoli etrusca del Palazzone, collegata ad un insediamento posto a controllo di uno dei guadi del Tevere e utilizzata principalmente dal III al I sec. a.C. La necropoli, ora inserita in un parco archeologico, è aperta al pubblico e visitabile seguendo percorsi accompagnati da pannelli didattici. Nel 1840, durante i lavori di costruzione della “nuova strada cortonese” fu rinvenuto l’ipogeo della famiglia Velimna, esempio fra i più grandiosi mai scoperti in Etruria di sepolcreto gentilizio che per questo venne inserito già all’epoca nel percorso del Gran Tour.
L’edificio costruito nel 1867 sopra l’Ipogeo dei Volumni per proteggerlo, dagli inizi del 1918 ospita anche alcune delle urne cinerarie delle altre famiglie che usavano la stessa necropoli: la maggior parte di queste urne in travertino di produzione perugina, dalle tracce che presentano, erano dipinte; alcune portano scolpito il grifo, divenuto poi lo stemma di Perugia, molte sono decorate con scene mitologiche, soprattutto dei cicli Troiano e Tebano, evidentemente molto popolari e amati all’epoca anche tra gli etruschi.
Al centro del padiglione vi è una scalinata ripida fra due pareti tagliate nel tassello perugino (conglomerato di depositi fluviali): fu in questo varco che nel febbraio 1840 un contadino vide sprofondare il carro con i buoi mentre trasportava materiali di escavazione durante i lavori stradali dando così inizio al scoperta dell’Ipogeo dei Velimna-Volumni (sullo stipite di travertino destro corre l’iscrizione di fondazione “Arnth e Larth Velimna figli di Arznea fecero costruire questa tomba“).
I Velimna avevano probabilmente scavato questo loro enorme sepolcro (10 ambienti) con l’idea che potesse servire a molte generazioni: in realtà solo pochi membri, per circostanze storiche ancora oggetto di vivaci studi, vi hanno trovato riposo, tutti nella cella più grande, il tablinium.
Al centro sta l’urna di Arnth Velimna figlio di Aule: su un triclinio drappeggiato sta il defunto, con patera (per sacrifici) in mano, sotto il suo triclinio, ai lati di una porta dell’Ade dipinta stanno due bellissime statue di demoni funerari alati.
A destra troviamo l’urna dei fratelli Vel e Larth e del padre Aule e del nonno Tefhri, a sinistra l’urna della figlia Velia Velimna, seduta su un trono, Accanto a questa, l’urna in marmo di Publio Volumnio, di tipo già romano di I sec dC. con raffigurazioni naturalistiche di giardino paradisiaco e con l’iscrizione in latino che ha dato il nome Volumni all’Ipogeo.
Soffitti e timpani di questa tomba che riproduce la pianta di una casa aristocratica, sono decorati con rilievi imitanti raffinate strutture in legno (travature, cassettoni) e rilievi raffiguranti personaggi legati all’oltretomba e immagini di armi e armature.
Gli oggetti scoperti nella tomba (in parte esposti ora in riproduzioni moderne nel tablinium) erano stati deposti nell’atrio come arredo di famiglia e sono di III sec. (elmo, scudo, schinieri, punta di lancia, vasi di bronzo, kottabos – gioco di abilità da cui si potevano trarre responsi di natura amorosa – e oggetti di toletta femminile) mentre due splendide lucerne e otto teste di serpenti (il rettile abitatore dell’Ade) erano appese ai soffitti e alle pareti con funzione di illuminare gli ambienti.
Purtroppo, a causa di furti, alcuni materiali sono andati dispersi: quelli che rimangono sono dal 2007 esposti all’Antiquarium (prima sala).
Antiquarium della Necropoli del Palazzone
Piano terra
Sala I : materiali dall’Ipogeo dei Volumni
mentre nell’Ipogeo ne sono esposte le moderne riproduzioni, qui potete ammirare gli arredi e i corredi originali :
· Kottabos, schinieri, framm di scudo, olpe , bronzei
· frammenti di teste di serpente e frammenti di lucerne, terracotta
Sala II : urne policrome dalla Necropoli del Palazzone
dall’ ipogeo dei Tite Petruni (scoperto nel 1843)
· urna cineraria raffigurante, sulla fronte, una Kline, una coltre drappeggiata a fasce orizzontali di vari colori,un suppedaneo e sul coperchio la coppia di defunti adagiata e appoggiata a cuscini ; nell’iscrizione sono indicati i nomi dei due defunti,comprensivi di patronimico e anche matronimico per l’uomo; si tratta dei genitori dei propietari delle prossime due urne II sec. a.C iscriz: LA TITE PETRUNI VE CLANTIAL FASTI CAPZNEI VE TARXISA XVESTINAL TUSURTHIR
· urna cineraria raffigurante una kline, sul coperchio i due defunti recumbenti e iscrizione con prenome gentilizio patronimico e matronimico di entrambi e l’appellativo tusurthir =coniugi,sposi II sec. a.C iscriz.VETI PETRUNI VE ANEINAL SPURINAL CLAN VEILIA CLANTI ARZNAL,sul margine TUS..
· urna cineraria raffigurante il sacrificio di Ifigenia con Agamennone e la cerva che sarà sacrificata
dall’ipogeo dei SATNAS (scoperto nel 1972)
· urne policrone con coperchio a forma di tetto
vetrina:
oggetti di corredo femminile
unguentari, anello, specchi,moneta,frammenti di astuccio, resti di tessuto (tracce dei fagottini di stoffa in cui erano raccolte le ceneri del defunto per essere deposte all’interno delle urne cinerarie; il lino o il tessuto in genere si conserva a causa del fenomeno di mineralizzazione provocato dai prodotti di corrosione dei metalli)
Piano I
di fronte alla scala:
· urna cineraria dalla Necropoli del Palazzone , tomba degli AFLE (scoperta nel 1844), I a.C
raffigurante sulla fronte una scena con 4 personaggi intorno ad una kline, variamente interpretata come scena di amanti clandestini; la donna nuda ha la caratteristica fascia pectoralis intorno al petto iscrizione: AR.AFLE.VETI.VIPIAL
Sala I ( a destra)
dalla necropoli del Palazzone:
· cratere del pittore di Hesione ( Herakles libera Hesione dal mostro Ketos), IV sec produzione volterrana, dall’ipogeo degli Acsi scoperto nel 1843 (forse cinerario)
· urna con lamina in piombo con inciso nome del defunto (famiglia Vipi Vercna), usata in questa necropoli solo nell’ipogeo dei Petrua e degli Acsi (forse per un riutilizzo della sepoltura, anche dopo la riesumazione delle ceneri, o per scelta di una determinata bottega o committenza)
· vetrina con oggetti di corredo femminile provenienti da tombe romane intorno a Perugia:
piccolo contenitore sferico in bronzo che conteneva 3 gemme incise di I sec.d.C.; frammenti di cintura ornata da borchiette,monete,campanellino ; vaghi di collana in pasta vitreaun cristallo di rocca e uno in bronzo ; unguentari di vetro ; cucchiaio in ferro per unguenti e farmaci (tutto da tomba di Miralduolo);anellino in oro; anello con corniola incisa ; spillone in osso(tutto da scavi Piazza Cavallotti, I d.C.); pedine da gioco
· statua in marmo, I d.C. da collezione privata : esempio di abbigliamento femminile romano (chitone , nastro in vita, himation)
Sala II
materiali recuperati in seguito a segnalazione di scavo clandestino a Casaglia (1987)
· cofanetto in osso e bronzo con oggetti per la toletta femminile, trovata schiacciata dal peso della terra (foto), unici elementi rimasti al posto, due unguentari e il manico di un ventaglio con perni e forellini per l’aggancio di piume), I sec a.C .Il ritrovamento di questo tipo di oggetto è molto raro.
· teca di specchio,prob conservata nel cofanetto, con specchio rettangolare
· pettine in osso, tavoletta di calcare per pestare e amalgamare le sostanze per il trucco
· vasetti miniaturistici,olpette, unguentari in vetro e in ceramica
Sala III a sinistra delle scale
· urna cineraria necropoli del Palazzone, dalla tomba dei Tite Petruni(1843) raffigurante sul coperchio defunto recumbente a banchetto (testa femminile applicata su corpo maschile da restauro post scavo) e sulla fronte scene di combattimento II-I a.C VL.TI.PETRU.HAMFNAL
· urna cineraria da Ponticello di Campo, tomba dei Cai Carcu (scoperta nel 1963) con abbondanti resti di colore raffigurante sul coperchio coppia di defunti recumbenti e iscrizione con i soli nomi dell’uomo( prenome, gentilizio di origini servili, matronimico) e sulla fronte scena di Telefo e il piccolo Oreste con Clitemnestra,Elettra, Ulisse,Agamennone ( mito che era anche sull’ara di Pergamo)di ottima fattura e qualità, iscrizione: VEL CAIS CARCU HERINIAL
· urne terracotta
· urna marmorea con iscrizione latina, fine I a.C-inizi I d.C
· vetrina con corredi (tutti dal Palazzone) :
· specchio, con lato riflettente non decorato e sul verso incisione con 4 personaggi( Dioscuri, Minerva, donna nuda, derivato da giudizio di Pardide) di III-inizi II a.C.
· specchio con Dioscuri e onde con delfino (i dioscuri appaiono nel buio della tempesta ai naviganti per salvarli) III-II a.C.
· specchio con Lasa, inizi III
· armilla di ferro con tracce di tessuto
· fiaschetta con catenella: usata per unguenti e oli nei bagni e negli esercizi atletici (venivano allacciate al polso o agli strigili)
· strigili (introdotti in Grecia da fine VI,usarto per l’asportazione dal corpo dell’olio,misto a pomice,sabbia e sudore dopo le gare atletiche ; anche per scopo medico e per toletta femminile durante la depilazione) con 2 bolli (marchi di fabbrica) sul manico: una cornucopia e 3 pallini , un rettangolo con iscrizione C.AMX.
· astuccio in osso dal sepolcro di Aconia quartilla(urna di marmo) con arnesi per il trucco in osso
· unguentari
· coppa e kylix miniaturistiche a vernice nera lucente, metallica, III-II a.C.
· Anfora a figure nere (ricostruita da frammenti nel deposito del Museo Archeologico) di tarda produzione etrusca attribuita al Pittore Orvietano (490-470 a.C.) con probabile funzione di ossuario, con 2 ammantati in conversazione e due giovani atleti con bastone e panno tra loro tipiche di questo pittore le raffigurazioni allusive dei giochi atletici che si tenevano durante festività e riti funerari.
testo: adattamento di Francesca Berardi da “Luana Cenciaioli 2010 in L’ipogeo dei Volumni, 170 anni dalla scoperta” a cura dello staff dell’Ipogeo dei Volumni Via Assisana Ponte San Giovanni Perugia orario 9-18,30 tutti i giorni