Insediamento rupestre di Ripatonna Cicognina a Chiusa del Vescovo – Ischia di Castro (VT)


 

Cenni Storici

L’eremo di Ripatonna Cicognina, in località Chiusa del Vescovo, è scavato in alto sulla parete tufacea che si affaccia sulla valle del fiume Olpeta, a poche centinaia di metri dal punto in cui questo confluisce nel Fiora.
È stato sicuramente abitato tra il XV ed il XVII secolo, facendo soprattutto riferimento alla datazione degli affreschi di scuola senese raffiguranti un Sant’Antonio abate ed un altro Santo vescovo che decoravano le pareti absidali della chiesa e di cui non rimane quasi più traccia.
Su di una parete del quinto ambiente procedendo da ovest verso est compare una data, 1614, che conferma la frequentazione del monastero fino a un’epoca tarda.
Nel 1630, Benedetto Zucchi nella relazione al Duca di Castro dice che: “…vi è un romitorio chiamato Ripatonna Cicognina, piantato alla sponda di detto fiume Olpeta di sopra e piantato sul tufo di detta ripa e lontano da Castro poco più di un miglio, luogo di bellissima vista, con comodità di fontana e di terreno da farvi orto a proposito per tale effetto, con dentro la Chiesa consacrata; e vi si può dire Messa, vi sono altre buone comodità: il quale per essere tenuto per cattiva aria non è troppo abitato“.
Prima di imboccare il sentiero che conduce all’eremo vale la pena di effettuare una sosta sopra il vicino ponte che attraversa il Flora, quasi al confine con la Toscana e da cui si scorgono i resti ben conservati di un più antico ponte medioevale ad arcata unica.
Alla base dell’eremo, nascosta tra la vegetazione si trova una fonte sorgiva che riversa abbondante acqua sopra il sentiero.
Nei pressi, su di un grande masso è incisa una croce.
La salita all’eremo è irta, ma non particolarmente difficoltosa, giunti ad un passaggio molto stretto sulla sinistra si apre una sorta di arco naturale e tramite un breve sentiero si giunge ad un ambiente di cui si ignorano le funzioni, forse un’antica tomba riadattata.
Si notano all’interno nicchie, scanalature e croci incise.
Tornati indietro e proseguendo verso l’insediamento principale, sulla sinistra si apre un’ampia nicchia; appena dopo si trova l’ingresso all’eremo.
L’insediamento presenta una planimetria alquanto insolita e complessa, si articola infatti su tre diversi livelli e con più vani comunicanti tra loro e raccordati da un ballatoio aperto sullo strapiombo ricavato nella roccia al quale si accede mediante una rampa piuttosto ripida.
Le camere nelle quali si possono notare scalinate e tracce di antichi soppalchi ormai spariti, sono arredate con nicchie ed armadi a muro.
Del primo ambiente che si incontra sulla sinistra si ignorano destinazione e funzioni.
Il successivo ambiente, a forma irregolare, è caratterizzato da una volta parzialmente crollata, a forma irregolare.
È arredato con nicchie ed armadi a muro.
Sui muri si trovano incise diverse croci.
Il terzo ambiente, sempre di forma irregolare, si presenta molto articolato con porte, finestre e scale interne.
La chiesa, di cui si ignora la titolazione, presenta un andamento rettangolare con abside, presbiterio rialzato e volta a botte.
Si intravedono tracce di affreschi.
Adiacenti alla chiesa si trovano altri locali utilizzati per attività connesse al culto e lavorative.
La seconda parte dell’insediamento era, probabilmente, destinata all’abitazione del monaco che guidava la comunità, vi si trovano altri vani destinati a depositi e magazzini.
Il quarto ambiente è caratterizzato dalla presenza di numerose nicchie.
Su una delle pareti si legge la data 1614.
Appena dopo l’ingresso si trova una buca circolare di cui si ignora la funzione.
Di fronte una porta si apre su un piccolo annesso, a destra un’altra conduce ad un breve corridoio, da cui si accede ad un sesto ambiente, caratterizzato da due aperture e da nicchie.
Il piccolo corridoio termina con un affaccio sul dirupo.
 

Nota precauzionale

L’eremo è situato in un luogo scosceso e le balaustre in legno non sempre offrono le dovute garanzie di solidità.
Nell’attraversare i vari ambienti occorre fare attenzione, poiché il terreno tende a franare e le volte, così come le mura perimetrali, si presentano in notevole stato di abbandono.
 

Nota

La galleria fotografica ed il testo sono stati realizzati da Silvio Sorcini.
 

Fonti documentative

http://www.tusciaweb.eu/2015/07/visite-guidate-romitori-valle-fiora/

https://www.tesoridellazio.it/tesori/ischia-di-castro-vt-eremo-di-ripatonna-cicognina/

https://www.museionline.info/tipologie-museo/eremo-di-ripatonna-cicognina

 

Mappa

Link coordinate: 42.524543 11.618182

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