Il Ponte – Ponte Pattoli (PG)
Cenni Storici
Un sistema di collegamento fra le due opposte sponde del Tevere in quel tratto sicuramente esisteva fin da tempi remoti e sicuramente poteva trattarsi di un ponte di barche o un punto in cui si traghettava il fiume, non abbiamo però prova documentata anche se ne è scontata la presenza.
I primi documenti attestanti la presenza di un ponte li troviamo a partire dopo l’anno 1000; infatti nelle leggende storiche di Civitella Benazzone, fin dal 1100, compare il nome di “Pons Patulus” a chiara dimostrazione che, già da allora, esisteva in quella zona un ponte sul fiume Tevere.
Nel 1155 il castello di Ponte Pattali è annoverato tra i vastissimi possedimenti dall’Abbazia di Santa Maria di Val di Ponte e proprio in quell’anno i monaci Valpontesi vi costruivano un ponte in pietra sul Tevere; per quest’opera vengono fatte donazioni di terreni.
Come però spesso succede in tempo di guerra la prima cosa ad essere distrutta sono i collegamenti stradali al fine di chiudere l’arrivo di rifornimenti per cui il ponte ha subito nei secoli danneggiamenti e ricostruzioni sia per eventi bellici che per eventi naturali dovuti alle piene del Tevere; questo come tanti altri, è stato ricostruito e riparato non solo con i contributi degli abitanti di Ponte Pattoli ma anche quelli degli altri Castelli e Ville vicine.
Cerchiamo di fare una storia degli eventi che si sono succeduti e che hanno visto come protagonista questo ponte.
Dopo la costruzione in pietra da parte dei monaci per circa due secoli ha resistito poi in seguito ad un evento bellico è stato distrutto e venne ricostruito nel 1321 per ordine del Magistrato perugino e riparato nel 1380.
Nell’anno 1397 fu ordinato che sollecitamente si provvedesse al ponte, “De quadam elusa et de quadam fovea longissima, ut Tiber ultra decurreas per solitum alveum jam relictum, progressu solito re pente dilabatur“.
Dunque, fu stabilito che si provvedesse al ponte con una certa chiusa ed un larghissimo fossato, affinché il Tevere scorra in avvenire per il solito suo alveo, già abbandonato da tempo, e per le piene di questa stagione repentinamente dilagava a tal proposito furono assegnati per quest’opera 600 fiorini.
Nell’anno 1401 gli abitanti di Ponte Pattalo e quelli dei castelli vicini, fecero istanza alle autorità poiché tanto il ponte quanto il castello minacciavano di crollare, per l’impeto del Tevere.
Il Consiglio Generale, l’8 gennaio, stabilì che vi si provvedesse e nel mese di giugno fu deliberato che la spesa fosse ripartita tra i castelli e le Ville di Porta Sant’Angelo.
I lavori terminarono frettolosamente nel 1402 ma l’anno successivo e quattro anni dopo si resero necessari altri interventi.
Subito dopo nel 1410 il castello fu conquistati da Braccio Fortebraccio da Montone ed il ponte dapprima occupato venne distrutto, per cui negli anni a venire si era provveduto all’attraversamento del Tevere per mezzo di “Legature” (legni), barche e passerelle, con grave disagio per gli abitanti del castello.
Nel 1430 il ponte fu “rifacito” (rifatto) di nuovo, poiché era stato danneggiato dalle acque del Tevere, ma subito l’anno dopo e l’anno successivo il ponte fu molto danneggiato per le piene per cui i Magistrati assegnarono 100 fiorini d’oro per le riparazioni, con lo sgravio degli abitanti del castello dai dazi che pagavano annualmente.
Il 15 gennaio del 1458 il Consiglio Generale stanziò 200 fiorini d’oro per la sistemazione degli argini del Tevere, affinché non danneggiasse le mura del castello e obbligò gli abitanti a prestare la loro opera nella realizzazione del lavoro.
Quattro anni dopo, il 15 gennaio del 1466 ci fu una grande piena del Tevere, le acque esondarono danneggiando il ponte, le case e numerosi mulini provocando enormi danni alle culture, per cui negli anni a venire tra il 1472 e il 1487 la città di Perugia in più fasi impegnò oltre 250 fiorini per risistemare il ponte.
Durante la lotta intestina tra Giampaolo Baglioni e il Barciglia che aveva la sua roccaforte a Ponte Pattoli, Giampaolo con le truppe fornite da Torgiano saccheggiò il castello e distrusse il ponte per cui negli anni tra il 1510 e il 1520 i Magistrati dovettero sborsare altri soldi per la sistemazione.
Nel 1544 il Tevere attraversò il predo dell’Abbazia di Montelabate, deviando dal suo alveo, anche se non ci sono documenti in proposito probabilmente è in quest’epoca che il Tevere formò il suo nuovo letto lasciando a secco i molini.
Il fiume però continuò a non dare tregua infatti nel 1551 uscì di nuovo dagli argini e rese il ponte inservibile per cui papa Giulio III pensò di risistemarlo, ma non terminò l’opera ed il fiume si riattraversò ancora una volta con la barca.
Si arriva così al 1571 quando si pensò di nuovo a rifare il ponte e due piloni.
Il 10 agosto di quell’anno fu ordinato dalla città e stabilito insieme a diversi maestri muratori di demolire i due archi e i due piloni che erano pericolanti e di cominciare subito a rifare i lavori.
Si arriva così al 1574 senza combinare nulla per cui ancora una volta il ponte non è completamente riassettato ed il fiume si passa ancora con la barca.
Dieci anni dopo il ponte doveva essere stato ricostruito dal momento che troviamo notizia che in quell’anno il papa Gregorio XIII chiama Orsino Latino per sconfiggere i ribelli guidati da Alfonzo Piccolomini, pertanto fa guastare tutti i ponti della “valle Tiberina” affinché il Piccolomini non potesse più passare con i suoi ribelli di qua e di là dal Tevere.
Si va avanti tra danneggiamenti e ricostruzioni fino ad arrivare agli anni 90 dell’800 quando la definitiva costruzione fu avallata dal Consiglio provinciale di Perugia.
La ricostruzione fu affidata impresa Turchetti di Torgiano, il progetto prevedeva l’elevazione delle tre arcate con mattoni e pietra serena che diventavano così più ampie e maestose.
I quattro archi laterali, due per parte, che sono più piccoli furono costruiti dalla impresa Passalacqua di Roma.
Negli anni 1904-1908 venne tracciata la nuova strada, che congiunge Ponte Pattali – Ponte Felcino – Perugia.
Fino a questa data l’unica strada per accedere a Perugia, era quella che passa per Cordigliano – Montelaguardia – Ponte Rio – Madonna dei Cenciarelli (ex frazione del comune di Ponte Pattali – Bulagaio.
Fonti documentative
O. Antonini – Ponte Pattoli e Contado – 1992
https://it.wikipedia.org/wiki/Ponte_Pattoli