Grotta di San Pier Damiani – Serra Sant’Abbondio (PU)
Cenni Storici
Si tratta di una piccola grotta aperta, situata a circa tre chilometri dal Monastero di Fonte Avellana.
E’ raggiungibile sia in auto che a piedi (consigliato!).
In auto da Fonte Avellana prendete la strada verso Frontone e al primo bivio (200/300 m) prendete la strada non asfaltata a sinistra (strada delle scalette, che arriva quasi in cima al Monte Catria); dopo alcune curve e due tornanti, fermatevi al terzo tornante; esattamente dal “gomito” del tornante parte un sentierino verso il bosco, 50 m a piedi e sarete arrivati.
Se decidete di farvi una bella passeggiata a piedi dal Monastero fino alla grotta, arrivate fino in fondo al grande parcheggio del Monastero, salita per la stradina a sinistra fino ad incrociare l’asfalto (50 m); attraversate la strada asfaltata e proseguite per la stradina sterrata in leggera salita. Dopo circa un chilometro la stradina esce su un tornante della strada delle scalette; proseguite in salita fino al tornante successivo dove si trova l’imbocco del breve sentiero che porta alla grotta.
Pier Damiani nacque a Ravenna nel 1007; divenuto sacerdote, sentì ben presto il desiderio di allontanarsi dal mondo alla ricerca di una maggiore spiritualità.
L’occasione venne quando conobbe gli eremiti avellaniti, che lo colpirono per l’austerità della loro vita.
Ottenuto il permesso di far parte della comunità, entrò in quella condizione di vita definita da lui stesso come il deserto, che prevedeva anche l’esperienza della solitudine in una grotta.
Personaggio di grande fascino e carisma, fu priore dell’Eremo di Fonte Avellana dal 1043 al 1057 quando a malincuore dovette recarsi a Ostia per indossare la porpora cardinalizia.
In questa grotta si ritirava in preghiera.
La grotta è profonda pochi metri e ospita solo un altare in pietra, ma la posizione nascosta, il silenzio, le pareti rocciose e la vegetazione, rendono questo luogo certamente adatto alla meditazione.
Altri eremi del monte Catria
Diversi eremi, tutti di probabile fondazione romualdina, ormai ridotti a poche rovine, si possono rintracciare sui versanti orientali del massiccio del Catria:
San Nicola di Bosso lungo il tracciato della vecchia Flaminia, era nella omonima valle;
San Bartolo del Monte si trovava sotto la balza della Serra Ventosa nella valle del Durano;
nel versante di Frontone il prato di San Salvatore sotto il monte Campifobio, ricorda nel nome l’omonimo eremo.
Sant’Angelo di Sortecchio sul monte Morcia, sorgeva sul versante sinistro del fosso Mandrale (Frontone);
San Bartolomeo di Feruleta o di Foce Capitale era sito sul torrente Cinisio a monte di Foce (Frontone).
E’ una vera oasi di spiritualità l’Eremo di Monte Giove nei pressi di Fano, un convento camaldolese ancora in piena attività, visitato dalla regina Cristina di Svezia nel 1657, da cui si gode uno splendido panorama che spazia dall’Adriatico alle vette del monte Catria.
Fonti documentative
www.luoghisconosciuti.it
https://www.fitelmarche.it/REGIONE_MARCHE/EREMI/INDICE_EREMI.htm