Grotta del Vernino – Genga (AN)
Cenni Storici – Foto di Giammarco Genovesi
Punti di accesso: Dalla superstrada della Valle Esina (SS76) si prende l’uscita di San Vittore (Grotte di Frasassi), allo stop si seguono le indicazioni per Falcioni. Arrivati al passaggio a livello si continua sulla vecchia strada statale fino al cancello che sbarra la strada, dove si lascia l’auto. Un grosso cartello del Parco della Rossa e Frasassi indica l’inizio del sentiero.
Il percorso inizia seguendo la sterrata che si trova poco prima del cancello che sbarra la vecchia strada statale, (cartelli e frecce segnavia, quota 195), caratteristica di questo tratto sono i suoi muretti a secco che trattengono il terreno sovrastante. Si segue il tracciato con alcuni tornanti, in uno di questi delle frecce segnavia indicano il percorso previsto per il ritorno, a circa metà percorso si oltrepassa una sbarra e si prosegue fino a dei nuovi segnavia, (circa 25 minuti quota 340). Si può prosegue seguendo il tracciato indicato dai cartelli, oppure si puo continuare a salire per un breve tratto fino ad una casupola dove è possibile fermarsi. Continuando a fianco della casetta si percorre un tratto di sentiero che poi si ricongiunge a quello gia segnalato in precedenza. Il sentiero ora si inoltra attraverso il bosco diventando più stretto, si risale con alcuni tornanti il versante sud ovest del monte murano fino ad un evidente bivio (segnavia), (circa 30 minuti dalla casa, quota 510). Si prende ora il percorso che sale alla grotta del Vernino ed in circa 15 minuti si arriva alla grotta (quota 565). In questo tratto, stretto e con alcuni tornanti, bisogna fare attenzione specialmente in caso di terreno umido o di pioggia in quanto può essere scivoloso. Una sosta davanti al piccolo piazzale davanti all’entrata della grotta è d’obbligo sia per riprendere fiato sia per ammirare il panorama. Stupendo è affacciarsi da questo balcone quando nel fondovalle ristagnano le nebbie del mattino, si ha l’impressione di essere su uno scoglio circondato dal mare. E’ possibile anche entrare all’interno dell’antro della grotta ma è meglio non spingersi molto all’interno se non si è accompagnati da esperti speleologi. Poco prima dell’ingresso della grotta si nota un segno che indica il sentiero 107b, si risale questo tratto che immette in un ghiaione che si fa via via più ripido. Oltrepassati alcuni alberi si esce in una specie di radura dove il sentiero con un tornante a destra prosegue con un traverso (attenzione al segno un pò sbiadito su una roccetta).E’ questo il tratto più impegnativo, in cui bisogna mettere molta attenzione, non tanto per la difficoltà del percorso, ma per la possibilità di scivolare, essendo il tratto molto ripido. Alla fine di questo tratto di circa 30 metri il percorso continua con una breve ma molto ripida discesa su dei gradini di roccia. Ora il sentiero risale un ripido ghiaione, piacevole da fare in discesa, ma in salita è abbastanza faticoso. Oltrepassato questo tratto il sentiero ritorna tranquillo e anche se il tracciato è molto esile ed a tratti è stato ricoperto dalla vegetazione, rimane comunque sempre ben visibile. Si attraversa ora tratti di bosco d’alto fusto intervallati a tratti di cespugli, fino ad un belvedere da dove appare finalmente la nostra meta (circa 40 minuti dalla grotta quota 700m). Si continua ora in piano attraversando un bel bosco di faggi, in questo tratto fare attenzione ai segni sugli alberi. Dopo circa 25 minuti (m720) si esce sul prato situato sotto la cima del Monte Murano. Anche se un pò ripido conviene risalire il prato e raggiungere il crinale soprastante dove si trova una stradina che con un dislivello di 140m ed in circa 20 minuti porta in cima al Monte Murano m865 ore 2,35 dalla partenza. Ripresa la via del ritorno si segue la stradina prima fatta fino all’evidente ripetitore, (circa 25 minuti dalla cima quota 820). Qui inizia una strada asfaltata che si segue per circa 15 minuti, fino al primo tornante che si incontra, dove inizia la sterrata che scende (segnavie Gola della Rossa m 770). Facendo lo slalom tra pozze di acqua e tratti di fango, si arriva al bivio che indica il percorso per la grotta del Vernino (segnavie circa 30 minuti dal bivio quota 650). Si segue questo nuovo tracciato prima fra cespugli di ginestre poi entrando in un bosco dove si incontra un nuovo bivio (circa 10 minuti quota 640 segnavia) si prosegue a destra per il Rifugio della Forestale che si raggiunge in circa 10 minuti (quota 560). La discesa continua con numerosi tornanti e dopo circa 15 minuti si incontra un sentiero (quota 450). Qui non sono stati posti dei cartelli segnavia ma un semplice bollino su un albero, si prosegue seguendo il tracciato di destra. Il sentiero attraversa il bosco sempre alla stessa quota finché questo non inizia a diradarsi, qui inizia un lungo muretto a secco oramai in gran parte crollato, al termine di questo si trovano dei ruderi di alcune abitazioni chiamate Case di Col Saluccio (circa 30 minuti dal bivio quota 310). Qui il percorso fa una curva a gomito e riprende a scendere dentro al bosco, si oltrepassa un’altra abitazione in rovina e si continua fino ad un fosso che si supera sbucando dopo poche centinaia di metri sulla strada sterrata fatta all’andata (circa 15 minuti quota 225) che si percorre in discesa fino all’auto.