Fosso dell’Eremo, Madonna del Tinaccio – Piobbico (PU)
Cenni Storici
Il Fosso dell’Eremo è un modesto affluente di destra del Fiume Candigliano; nasce dalle pendici di N.E. del Monte Nerone come Fosso del Presale a circa 1400 m di quota. Assume questo nome poco sotto il paesino di Baciardi, dopo aver raccolto le acque del Presale, del Cornobuio e de Il Tragolone. Provenendo da Acqualagna, si percorre la strada per Piobbico sino alla Gola di Gorgo a Cerbara e si parcheggia l’auto sullo spiazzo davanti alla confluenza del Fosso dell’Eremo con il Candigliano, segnalata da un cartello turistico. Qui inizia un viottolo che costeggia il fosso, dapprima in salita, segnato come sentiero CAI n.8. A fianco crescono arbusti di luoghi aridi e calcarei, come l’Acero minore e il Terebinto, e vicino all’acqua Salici bianchi, rossi e di ripa. L’alveo corre fra rocce e pietre, formando buche e salti d’acqua. Nell’acqua limpida vivono larve di Plecotteri ed Efemerotteri, oltre al Granchio di fiume e alla Trota. Il sentiero giunge sino ai ruderi dell’Eremo di S. Maria in Morimondo, le cui prime notizie risalgono all’inizio del 1200. Attorno a noi si possono osservare pareti a strapiombo dove nidifica la Rondine montana e il cui profilo, visto da lontano, è detto della “Bella Dormiente”. Oltrepassati i ruderi, si può proseguire costeggiando ed attraversando più volte il torrente, anche se l’intrico della vegetazione rende arduo il passaggio e sconsiglia di proseguire. Il sentiero CAI n.8 termina comunque al paesino di Baciardi sulla strada che va da Rocca Leonella a Secchiano, a 520 m di quota.