Fonte di S. Esuperanzio – Cingoli (MC)
Cenni Storici
Si trova a pochi metri di distanza dalla chiesa omonima. Ha un elegante prospetto, formato da tre archi a pieno centro sostenuti da robuste colonne di arenaria. Sopra gli archi corre un’iscrizione:
Ihs. MDXXV. Auc(t)a re(publica) ci(n)gul(ana) p(er)
r(everendum). Eg(idium), Sanctae Romanae Ecdesiae car(dinalem).
[reip(ublicae)
ci(n)g(ulanae). pa(tronum). opt(imum). Rob(erto). De Mo(n)t(ibus)
iusdic(ent)e. aere pub(lico). fons hic exedificat(u)s e(st)
Duras(stante). Cima. Felice. Bernar(do). superst(antibus)
fid(i)ss(imis).
[1525. Accresciutasi la Repubblica cingolana per opera del reverendo
Egidio cardinale di Santa Romana Chiesa e della stessa Repubblica
ottimo patrono, questa fonte fu ricostruita con denaro pubblico,
essendo podestà Roberto Monti e sopraintendenti ai lavori
Durastante Cima e felice Bernardi]
Dei quattro stemmi che accompagnavano l’iscrizione soltanto il primo, quello comunale, si è conservato integro; sugli altri, asportati o cancellati, erano raffigurate, presumibilmente, le armi di Clemente VII, il pontefice allora regnante, del card. Egidio da Viterbo e del podestà Roberto Monti.