Fontanelle di San Nicola – Sant’Angelo in Pontano (MC)


 

Cenni Storici

Le comunità di Sant’Angelo in Pontano (Mc) e della città Modugno (Ba), sono unite, da antica tradizione, nella devozione al loro taumaturgo patrono San Nicola.
La città di Modugno deve la sua devozione a San Nicola agli agostiniani e alla “tradizione locale che vuole il concepimento di San Nicola avvenuto in Modugno, dove i genitori, di ritorno dal pellegrinaggio fatto alla tomba di San Nicola di Bari per implorare un figlio, si sarebbero fermati avendo il segno dell’avvenuto concepimento dello stesso.
La comunità pregò San Nicola nella luttuosa peste che colpì la città di Modugno nell’anno 1656, la peste cessò e San Nicola fu solennemente proclamato patrono della città con “gran festa, musica, predica, processione e lunghi spari e la consegna delle chiavi della città colle quali si è dato possesso al Santo“.
Come è costume, se non è curata, negli anni la devozione a San Nicola andò diminuendo fino all’anno 1930, quando la Confraternita di San Nicola rinnovò la devozione.
Dal 1952, l’arciprete del tempo, per meglio onorare San Nicola, patrono principale, abbinò la festa con quella solenne di San Rocco, compatrono, e da allora i due patroni vengono venerati insieme con una sola festa: il 10 settembre.
San Nicola nacque a Sant’Angelo in Pontano nel 1245 da Compagnone de’ Guarutti e Amata de’ Guidani.
Nel 1256 entrò nel convento degli agostiniani di Sant’Angelo.
Nel 1260 iniziò il noviziato nel prestigioso convento di San Ginesio e nel 1261 emise la professione religiosa sotto la guida spirituale del priore p. Roberto dei Giberti.
Nel 1269 fu ordinato sacerdote a Cingoli da s. Benvenuto, vescovo di Osimo.
Tra il 1269 e 1275, per il suo apostolato, si spostò in varie città delle Marche.
Nel 1275, anche a causa della sua salute cagionevole, stabilì la sua residenza a Tolentino, dove rimase per 30 anni, fino agli ultimi giorni della sua vita.
San Nicola morì nel 1305 a Tolentino in fama di grande santità.
Il 5 giugno 1446 Nicola viene proclamato santo mediante bolla emessa da Papa Eugenio IV. Poche sono le fonti relative ai suoi anni giovanili, fu una persona di una enorme levatura spirituale, manifestatasi sin dalla primissima infanzia.
Non era schivo o ritroso nei confronti delle persone, fu anzi molto gioviale, Nicola aveva sempre pronto un sorriso e una parola di conforto per tutti, soprattutto per i più poveri, i malati, i bisognosi di affetto, instancabile confessore, non si rifiutava mai, anche quando, stanco o malato, si trascinava a fatica al confessionale, ed era sempre pronto ad ascoltare, a consolare, a perdonare.
Sapeva capire il linguaggio di tutte le anime, anche delle più diverse: riusciva a commisurare l’intensità del suo affetto alla necessità di conforto che ciascuna di loro richiedeva.
Il culto nei suoi confronti si propagò rapidissimo, a macchia d’olio, finché era in vita e ancora più dopo la morte, in un’epoca di difficile comunicazione mediatica quale era certamente il medioevo.
Il sole raggiante, il giglio e il libro della regola sono i simboli iconografici di San Nicola.
A Sant’Angelo in Pontano molti luoghi evocano la sua vita, oltre alla chiesa Collegiata, dove fu battezzato, e la casa natale, il più suggestivo è quello detto delle “Fontanelle“, località detta fosso “Massaccio“, di cui si ha notizia in un documento notarile del 1724 conservato presso il monastero agostiniano di san Giovanni a Carbonara di Napoli; il documento certifica la realtà del fatto accaduto agli inizi del 1700 ad un certo signore Stefano Montanaro (probabilmente agricoltore) che dopo avere attinto acqua per bere alla fontanella, questa immediatamente seccò; poiché ritornato per riempire di nuovo la borraccia, la ritrovò asciutta e dopo due giorni vi ritrovò l’acqua come prima.
Parimente -Stefano Montanaro- attesta e depone che alcune bestie vaccine andarono ad abbeverarsi alla suddetta fontanella e subito si asciuttò e questo è successo più volte quando le bestie bovine sono andate a dissetarsi a detta fontanella, per l’antica tradizione dei vecchi si ha che il Santo -San Nicola- postosi a giacere sopra questo tufo, nel sito dove posò il capo, lì scaturisce la suddetta acqua.
Il sig. Stefano Montanaro, devoto di San Nicola, per preservare il luogo, vi costruì allora un riparo in muratura ed oggi, nella piccola grotta scavata su una parete di arenaria, è stata costruita una cappellina.
Da sempre “le Fontanelle” è un luogo di devozione e pellegrinaggio; il percorso che dal paese di Sant’Angelo in Pontano conduce alle “Fontanelle” oggi è più agevole e decoroso essendo stato degnamente attrezzato dall’Unione Montana dei Monti Azzurri.
Domenica 17 settembre 2017, i pellegrini della città di Modugno, accolti in paese dal vicesindaco Fiorella Sposetti che li ha ringraziati anche per la grande, tangibile solidarietà dimostrata in occasione dei tremendi eventi sismici del 2016, hanno potuto, per la prima volta scendere e pregare alle “Fontanelle“.
I pellegrini sono stati accompagnati nella visita dall’assessore allo sport Claudio della Vecchia e dal prof. Adelino Montanari, ottima “memoria storica” di Sant’Angelo in Pontano, oggi “esule” causa terremoto, che ci ha fatto conoscere questo raro, devoto, importante luogo e che proponiamo a tutti i lettori de l’Appennino Camerte.
 

Come arrivare

Dalla rocca di S. Filippo, una strada bianca, percorribile anche in auto, continua per almeno 200 metri, fino ad arrivare ad un piazzale con fontanella e panca, dove si parcheggia.
Alla nostra destra, un bel sentiero molto ripido, scende per una cinquantina di metri per poi diventare dei gradoni in terra e legno, dopo alcuni tornanti, anche questi ripidi, scende fino ad oltrepassare, con un suggestivo ponte in legno, il torrente Salino, per poi risalire per altri 50 metri ed immerso nel verde, si giunge alle Fontanelle di S. Nicola.
Tempo di discesa, circa 10 minuti, tempo di risalita, vista la sua pendenza, almeno 20 minuti.
 

Nota di ringraziamento

Ringrazio il mio grande amico Adelino Montanari, per tutte le precise informazioni, ricordandomi di andarci solo a terreno asciutto per via dell’impervietà del luogo.
 

Fonti documentative

http://www.unione.montiazzurri.it/

http://www.comune.santangeloinpontano.mc.it/

www.comune.santangeloinpontano.mc.it
 

Mappa

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