Ex chiesa di San Venanzo – Spello (PG)
Cenni Storici
La chiesa di S. Venanzo sorgeva fuori dalle mura di Spello a poca distanza dalla chiesa di San Ventura ed era situata sopra il muro di cinta di un orto; la sua dedica era per il beato vescovo di Perugia morto nel 622.
P. Giuseppe Fratini Minore Conventuale rifacendosi allo Jacobilli dice che questa chiesa fu costruita in base “al lascito di una tal Maria da Foligno col consenso di Berarduccio suo marito nel 1160“.
Ma in base alla carte di Sassovivo dovrebbe risalire agli ultimi anni dell’XI secolo o ai primi anni del XII secolo poiché la chiesa è compresa tra i possessi del monastero di Sassovivo elencati nella bolla di Papa Innocenza II del 21 maggio del 1138.
Documenti successivi sono contraddittori, infatti secondo il Pulignani l’assegnazione a Sassovivo fu fatta il 6 dicembre 1213 dal Cardinale Pelagio, e secondo un manoscritto conservato presso l’Archivio della stessa Abbazia, la pertinenza fu confermata da papa Gregorio IX.
La descrizione del Pulignani si ferma al 30 maggio 1375 con la nomina di Fra Luca da Colle quale priore della chiesa di San Venanzo, mentre per Lugano le nomine si ripeterono fino all’anno 1491 quando a Sassovivo arrivò l’abate commendatario dell’abbazia di Farfa.
Questa chiesa e quella di San Ventura, ora lungo la l’attuale statale n. 75, fissavano i termini con Assisi, dal confine di Foligno a Capitan Loreto, a SO di Sasso Rosso.
Questi confini furono stabiliti nel mese di maggio dell’anno 1489 dal card. Francesco Piccolomini senese, legato allora di Perugia e dell’Umbria, che fu poi papa Pio III, con una sua sentenza definitiva, nella quale stabilì i confini tra la città di Foligno e Assisi ponendo il primo termine nella porta di S. Venanzo.
La dipendenza dall’Abbazia di S. Croce di Sassovivo, è confermata da Don Placido Lugano, quando nel 1385 Troiano abate del priorato della chiesa assegnò Fr. Nicolaum monaco di Sassovivo quale rettore.
Secondo C. Fratini fu poi assegnata alla Collegiata di Santa Maria Maggiore.
La chiesa fu demolita in seguito al terremoto del l 1832 e al suo posto fu elevata un’edicola per ricordarne la presenza.
Aspetto
L’edicola sorge a picco su un alto muraglione di contenimento di un orto a ridosso della strada che collega San Ventura all’Osteriaccia ma credo che pochi si accorgano della sua presenza vista la posizione elevata.
All’interno della nicchia si nota un dipinto che raffigura la Madonna in gloria sorretta da due angeli con San Felice e San Venanzo; nell’intradosso dell’arco dei tondi contengono facce sbiadite non identificabili in alto nell’arco la colomba dello Spirito Santo.
Sotto la nicchia una lapide marmorea sbiadita e di difficile interpretazione ricorda San Venanzo, il patrono San Felice, Sant’Andrea e San Giuseppe.
Fonti documentative
D. Placido Lugano – Le Chiese dipendenti dall’Abbazia di Sassovivo presso Foligno ed un Elenco del Card. G. Rustichelli (1586) – 1912
M. Sensi L. Sensi – Historia della terra di Spello di Fausto Gentile Donnola – 1985
Venanzo Peppoloni Corrado Fratini – Guida di Spello – 1978
Adriano Tini Brunozzi – Toponimastica spellana
Faloci Pulignani – Elenco in ordine alfabetico di tutte le chiese della Diocesi di Foligno con i relativi documenti – 1930