Eremo di Sant’Antonio – Polino

L’eremo si raggiunge solo a piedi ed è chiuso, quindi chi avesse il desiderio di visitarlo all’interno deve precedentemente provvedere a procurarsi le chiavi presso il Comune di Polino.

 

Cenni Storici

L’Eremo di Sant’ Antonio è un piccolo eremo del XII sec. interamente scavato nella roccia, dedicato ai Santi Antonio da Padova e Antonio Abate.
Mentre l’eremo, come detto risale, al 1100, la facciata è successiva e risale al XVI secolo.
Si trova di fronte all’abitato di Polino, dalla parte opposta della valle del Tescino incollato alla parete rocciosa di compatto calcare del Colle della Croce.
Essa domina l’antica via per Salto del Cieco e Monteleone, che svalica tra il Monte Petano e il M. La Pelosa lungo il “Sentiero dei Romei”, l’antica strada che portava a Roma e su cui transitavano i pellegrini,
una mulattiera che risale fino a raggiungere la strada moderna per Colle Bertone.
L’Eremo è a metà, tra gli anfratti della roccia, nascosta dai lecci, la grotticella adibita da tempo immemore a luogo di culto, è costituita da un edificio dalla semplice facciata, sormontata da un campaniletto a vela, che chiude l’ingresso rupestre.
 

Interno

L’interno è costituito da due vani, uno interamente scavato nella roccia e l’altro in muratura. Nella piccola nicchia ipogea, il santuario più antico, si venera un’immagine di Antonio abate, eretta nel 1681, l’anacoreta del deserto egiziano.
Essa si aggiunge a più antiche immagini in affresco che resistono attorno, sulla parete di roccia: una Madonna con Bambino e un barbuto Antonio abate, di incerta datazione, sicuramente antecedente al XV secolo.
Altri affreschi, probabilmente un Cristo benedicente, sono poco leggibili ricoperti dall’essudazione della roccia. Nella chiesuola antistante, voltata a botte, è stata aggiunta, più recentemente, anche la statua di S. Antonio da Padova, in una nicchia della parete sormontata dallo stemma del comune.
 

Feste dell’Eremo

Si festeggia S. Antonio due volte l’anno , a gennaio (il 17) e a giugno (il 13), con processioni che partono dal paese,
ciò per la presenza di due santi.
 

Santuario Terapeutico

La tradizione vuole che ci si bagni con l’acqua che stilla dalla volta di roccia e si raccoglie in alcune nicchie della parete poichè considerata terapeutica.
 

Bibliografia

I Sentieri del Silenzio Guida agli eremi rupestri ed alle abbazie dell’Appennino umbro-marchigiano di Andrea Antinori edizioni Società Editrice Ricerche

http://www.umbria.ws

 

Mappa

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