Eremo di Santa Sperandia – San Severino Marche (MC)
Cenni Storici
Sono le grotte dove visse la monaca benedettina Santa patrona di Cingoli nata a Gubbio. S. Sperandia (compatrona di Cingoli, vissuta tra il 1216 e il 1276) conduce nell’angusta grotta una vita di preghiera e penitenza, intessuta, secondo la tradizione popolare, di eventi miracolosi. La grotta é stata sistemata con la pavimentazione in pietra, i muri parapetto e la scalinata di accesso nel corso della seconda metà del sec. XX. La costruzione della cappella può esser fatta risalire al sec. XIX.
Per raggiungere le grotta percorrere la provinciale che da Cingoli porta a San Severino Marche, superata la località di Colcerasa, trovate un primo incrocio a sinistra che conduce a Macerata, circa 200 metri più avanti sempre sulla sinistra trovate un’altra stradina che sale, percorrerla per circa 5 chilometri e seguite le indicazioni. Naturalmente l’ultimo tratto è percorribile solo a piedi e il sentiero che porta alle grotte è ripido e con molti scalini. Per arrivare all’eremo posto lungo una parete rocciosa occorre fare 430 gradini di cui gli ultimi 52 sono di pietra molto ripidi, gli altri sono fatti con traversine ferroviarie di legno.