Eremo di San Francesco – Montegallo (AP)
Cenni Storici
Lungo il paese di Corbara troviamo il sentiero che conduce alla Via Crucis che fu costruita da Don Quintino nel 1951 e restaurata nel 1993.
Suddivisa in tappe, la sua fine porta in soli 20-25 minuti all’Eremo di San Francesco del XV°-XVI° sec.
Tra le tante località sparse nel vasto territorio vi è Corbara, caratteristica borgata attaccata agli imponenti massi di tufo che la sovrastano, e poco distante, più in alto, l’antico convento dedicato al Santo di Assisi: l’Eremo di S. Francesco.
Il luogo ha visto quasi sempre la presenza di eremiti e l’ultimo è stato Quintino Sicuro che vi ha dimorato dal 1949 al 1954.
Spogliatosi del saio francescano, partì da Treia e nei primi giorno del mese di novembre del 1949, avuta la necessaria autorizzazione del parroco di S. Maria in Lapide don Luigi Ciaffardoni, si stabilì nell’Eremo realizzando, nella quiete di quel romitorio angusto e cadente, testimone della presenza di altre generose anime, l’anelito del suo animo.
Dall’Eremo Quintino irradia il suo apostolato nelle città vicine e quello più intenso di frutti lo esercita nei luoghi aspri e isolati della montagna, nei tanti piccoli paesi adiacenti all’Eremo.
Nel ritiro dell’Eremo, Quintino non tralascia l’approfondimento del Vangelo oltre quello delle vite dei Santi, di S. Francesco in particolare, per imitarne gli esempi nella quotidiana pratica della povertà, umiltà, carità.
Le scritte vergate di suo pugno sulle parete dell’Eremo indicano il rigido programma di vita e di azione che si era imposto. Nella sua imitazione di Cristo, Quintino era giunto alla donazione di se stesso, rinunciando a tutti i diritti, tranne che a quelli della povertà e dell’amore.
Nella primavera del 1951 Quintino inizia la costruzione delle stazioni della Via Crucis sul ripido sentiero che da Corbara porta all’Eremo, aiutato dalla gente del posto.
Sebbene la sua permanenza a Montegallo sia durata poco più di quattro anni, ha lasciato un ricordo indelebile nel cuore e nella memoria di quanti hanno avuto la fortuna di conoscerlo, incontrarlo, parlargli.
Tutti concordano nell’esprimere stima, ammirazione, venerazione.
Era l’amico e il confidente di tutti, il consigliere sollecito e premuroso degli incerti, l’assistente dei vecchi e dei malati, dei soli, dei lontani.
Quintino non ha mai dimenticato l’esperienza eremitica di Montegallo e si mantenne sempre in contatto con quelle persone che gli dimostrarono vera amicizia in Cristo.
Da lontano continuava ad essere partecipe della loro gioia e del loro dolore.
Il legame, mai interrotto, ha avuto una palese dimostrazione in occasione del sua ordinazione sacerdotale.
Il 1° gennaio 1962 don Quintino era all’Eremo di Francesco per la celebrazione della sua Messa Novella. Tornò a Montegallo, per l’ultima volta, appena pochi giorni prima della sua morte, nel dicembre del 1968.
Ora il sentiero che da Corbara porta all’Eremo è percorso ogni anno da moltissimi suoi “amici” che, sostando in preghiera vicino ad ognuna delle stazioni della Via Crucis da lui costruite, si recano in pellegrinaggio sulle “sue orme“.
Il luogo è in fase di ristrutturazione per i necessari interventi migliorativi del posto e delle strutture in esso esistenti, grazie anche all’interessamento fattivo e laborioso degli amici dell’Associazione di Montegallo che hanno ottenuto, tra l’altro, che l’Eremo sia inserito negli itinerari della CEA (centro educativo ambientale) che ogni anno, specialmente in primavera, richiama folle di studiosi in visita al patrimonio storico/artistico/naturalistico montegallese.
Gli amici di don Quintino, a perenne ricordo della sua dimora in questo Eremo, hanno voluto ricordarne la memoria con una lapide in marmo recante la seguente epigrafe: “Qui visse eremita dal 1949 al 1953 il Servo di Dio don Quintino Sicuro. Gli amici di Sarsina Melissano Montegallo in pellegrinaggio a perenne ricordo posero. 28 agosto 1993“.