Eremo di San Francesco di Paola – Monteluco di Spoleto (PG)
Cenni Storici
Originariamente era dedicato al beato Gregorio da San Brizio di Spoleto il venerato eremita, vissuto nel secolo XIII, cui la tradizione locale attribuì l’onore di aver riportato dalla Terra Santa, ove s’era recato pellegrino, uno dei chiodi della passione di Cristo.
L’eremita trovò sepoltura nello stesso duomo di Spoleto (risulta ivi già nel 1348).
Nel 1699, quando è emanato il decreto capitolare che vieta di concedere eremi a persone non facenti parte della Congregazione degli Eremiti di Monteluco risulta far parte della stessa, ed è ancora titolato al Beato Gregorio.
Quindi la titolazione a San Francesco da Paola è tarda e alcuni biografi del Santo calabrese negano che egli sia realmente qui pervenuto.
Dopo lo scioglimento della Congregazione degli Eremiti di Monteluco avvenuta nel 1795, anche questo eremo entrò a far parte dei beni dell’ospedale di San Carlo dei Proietti o degli Esposti.
Prima del 1816 era concesso a Sante Paolini e Vincenzo Quaquarini [o Quattrini], che lo restituirono al vescovo Canali in quella data.
L’eremo fu concesso a Francesco Benedetti, primo aiutante di camera di Pio IX.
Nel Catasto Gregoriano risulta di proprietà dell’Ospizio di San Carlo di Spoleto.
Nella “Relazione della visita agli Eremi di Monteluco“, redatta il 2 ottobre 1856, si riporta:
“Presentamente si custodisce dal Sig. Raffaele Bachilli. L’eremo è ben ristretto, con due camere da dormire, una delle quali è sovrapposta alla chiesa; ed è abitata da due famiglie composte da individui coniugati“.
Nel 1859 risulta affittato a Ludovico Falconi.
Nell’agosto 1872 la Congregazione della Carità lo vendette dalla contessa Giovanna di Campello, nata Zuccari, da cui, per successione, è passato in proprietà alla contessa Giustina Guala (nata a Como il 1° settembre 1865 da Carlo), che sposa nel 1892, in seconde nozze, il conte Paolo di Campello della Spina (1829-1917); successivamente divenne proprietà Morena.
L’eremo ha accanto una grotta che potrebbe essere stata lo speco primitivo del beato Gregorio.
Aspetto
Poco prima dell’ingresso è scolpita una Madonna col Bambino, di cui si ignora la data di realizzazione. Nella grotta, costituita da un unico ambiente, è stata adattata una cappella intitolata al santo calabrese che forse dimorò sul monte.
In tale occasione è stato eretto un altare in muratura, ove giù esisteva quello dell’eremo e, probabilmente aperta una finestrella sulla destra.
Nota di ringraziamento
Si ringraziano l’amico Emanuele Elisei e i gentilissimi proprietari dell’eremo che hanno acconsentito alla pubblicazione delle foto.
Nota
La galleria fotografica ed il testo sono stati realizzati da Silvio Sorcini.
Fonti documentative
C. Bandini – Gli eremiti, in Monte Luco, con prefazione di Ugo Ojetti – Spoleto, 1922, p. 89.
G. Ceccarelli – Gli eremiti di Monteluco, in Monteluco e i monti sacri - Atti dell’incontro distudio. Spoleto, 30 settembre – 2 ottobre 1993, Spoleto, 1994, p. 171.
G. Chiaretti – Eremiti del Monteluco – in Dizionario degli istituti di perfezione, volume 3, Edizioni Paoline, 1976, p. 1167
B. Clausi, P. Piatti, A. B. Sangineto (a cura di) Prima e dopo San Francesco da Paola continuità e discontinuità, Caraffa di Catanzaro (CZ) 2012
L. Pani Ermini – Gli insediamenti monastici nel ducato di Spoleto fino al secolo IX - in Atti del 9° Congresso internazionale di studi sull’alto medioevo 1983p. 541-577
L. Pani Ermini – All’origine degli insediamenti eremitici e monastici sul Monteluco – in Monteluco e i monti sacri. Atti dell’incontro di studio. Spoleto, 30 settembre – 2 ottobre 1993, Spoleto, 1994, p. 150.
A. Sansi – Storia del Comune di Spoleto – Spoleto, 1876
A. Sansi – Studi storici - Spoleto, 1869
A. Sansi – Degli edifici e dei frammenti storici delle antiche età di Spoleto – Sala bolognese,1993
E. Susi – Rapporti tra gli eremiti di Monteluco e l’Ordine dei Minimi - in L’eremita 2006, pp. 103-126
https://www.sotterraneidiroma.it/sites/eremo-s-francesco-di-paola
https://it.wikipedia.org/wiki/Movimento_eremitico_sul_Monteluco