Eremo di San Bernardo da Quintavalle – Sefro (MC)
Cenni Storici
Alla morte di San Francesco, avvenuta ad Assisi il 3 ottobre 1226, seguirono aspre lotte fra gli intransigenti sostenitori della rigida applicazione della primitiva Regola dell’Ordine ed i moderati che tendevano a mitigarla e a trascurarla.
Quando alla guida dell’Ordine fu eletto per la seconda volta frate Elia da Cortona, sostenitore dei moderati ovvero i cosiddetti Conventuali, i contrasti divennero insanabili tanto che, alcuni intransigenti, ovvero “Spirituali” (o Zelanti), fra i quali alcuni dei primi discepoli di Francesco d’Assisi, tentarono una forte resistenza, pagandone in molti casi gravi conseguenze personali.
Fra questi c’era il Beato Bernardo da Quintavalle, il quale:
“...vedendo l’Ordine cominciar a largharsi, per mezzo di detto F. Elia Generale, dando luogo all’ira; si ritirò in un Monte; dove era fatto un picciolo Eremitorio de foglie, e rami d’alberi, si diede tutto all’oratione, e contemplatione, et in esso dimorò due anni…“.
E’ probabile che il ritorno di Bernardo ad Assisi, fosse reso possibile dalla deposizione di Frate Elia avvenuta nel 1239 e che quindi il periodo dell'”Esilio” fosse avvenuto a partire dal 1237, anche se riguardo a questi avvenimenti le fonti francescane sembrerebbero particolarmente reticenti.
Sta di fatto tuttavia che le grotte alle quali si fa riferimento, sono attualmente accessibili attraverso un sentiero che parte dalla strada che da Agolla sale a Monte Lago in loc. “Il Tribbio” e si trovano in una sorta di terrazzo naturale che sporge a strapiombo sopra il fosso detto di San Giovanni nella parete sud del Monte Crestaio.
In questo luogo, oltre alle grotticelle visibili nella parete rocciosa, si possono scorgere anche le fondamenta di un piccolo edificio di pietra.
E’ probabile che queste fondamenta appartengano all’Eremo costruito originariamente dal Beato Bernardo da Quintavalle e trasformato successivamente in chiesa.
Questa chiesa fu dedicata a San Bartolomeo [apostolo], ma di essa possediamo notizie solo a partire da un riferimento che se ne fa in occasione della Visita Pastorale avvenuta ad Agolla il 9 agosto 1582, quando essa viene definita simplicìs ecclesiae.
Questa chiesa detta delle Carceri o chiesa di San Bartolomeo è citata in più occasioni fra il XVIII ed il XIX secolo nei catasti, ma soprattutto in vari atti relativi alla definizione dei confini fra Agolla e Sefro.
Fra queste citazioni risulta importante una descrizione che se ne fa per l’anno 1783:
“…detto Monte Cristato e il sito dell’antica chiesa diruta detta di San Bartolomeo delle Carceri… fino al sito di detta chiesa diruta, che esiste precisamente circa la metà di questa falda, e continua dal lato di Ponente a un grosso scoglio quasi perpendicolarmente tagliato, di color tendente al giallo, nel quale si sono osservate diverse grotte, che vi si internano per qualche tratto...”.
Beato Bernardo da Quintavalle
Bernardo da Quintavalle (XIII secolo – morto in Assisi, 10 luglio 1241).
Fu il primo seguace di Francesco d’Assisi ed è venerato come Beato dalla Chiesa Cattolica.
Figlio di Quintavalle di Berardello, di condizione agiata, si laureò dottore in utroque iure a Bologna. Successivamente conobbe Francesco d’Assisi e, secondo l’agiografia, era assieme a lui, il 16 aprile 1208, quando ascoltò un predicatore pronunciare un passo del Vangelo secondo Matteo che lo indusse a spogliarsi dei suoi averi e distribuirne il ricavato ai poveri seguendo l’esempio tracciato da Francesco.
Qualche tempo dopo Bernardo fece ritorno a Bologna come predicatore insieme a Pietro Cattani, successivamente si trasferì a Firenze.
Tra il 1213 e il 1214, insieme a Francesco, si diresse in Marocco attraverso la Spagna; durante il viaggio fece tappa a Sanguesa, in Navarra, per assistere un infermo, nel luogo in cui sarebbe stato fondato, in seguito, il primo – probabilmente – convento dell’Ordine francescano.
Continuò le sue peregrinazioni per un’altra quindicina d’anni fino a quando non si ritirò in eremitaggio fino al 1240.
È sepolto in Assisi, nella Basilica inferiore.
Le Grotte del Beato Bernardo da Quintavalle
Le prime notizie su questi luoghi risalgono tuttavia solo al XIII sec, tra gli anni 1237-1239, quando il Beato Bernardo da Quintavalle, si rifugio nelle grotte del monte Crestaio presso Sefro.
Il Beato Bernardo, fedele osservatore della regola degli Spirituali, dopo la morte di San Francesco, fu costretto a fuggire da Assisi per scampare alle persecuzioni di Elia, che voleva osservare la Regola in maniera meno rigida.
Il frate visse in questi luoghi per oltre due anni utilizzando una grotta per rifugio e probabilmente un’altra come chiesa; infatti, all’interno di quest’ultima è collocata una pietra orizzontale che sembra richiamare la mensa di un altare.
Uno storico, fra i più vicini di quel periodo, frate Angelo Clareno, scrive:
“viveva solitario ai lati del monte di Sefro, tutto dedito alla contemplazione. Lo scoprì un legnaiolo che andava a far legna e gli chiese chi fosse e come mai vivesse in un luogo così aspro e solitario. Spiegatone il motivo, Bernardo si offri di lavorare per lui, in incognito e il legnaiuolo gli veniva procurando il vitto e altre cose di prima necessità“.
La popolazione di Sefro conosce queste grotte fin da tempi remoti e le indicava come “grotte dei frati” o anche “le Carceri“, poiché lungo i secoli furono utilizzale dai vari eremiti che vivevano prigionieri di se stessi.
In data 12 Settembre 2015 si è posta una statua del Beato Bernardo da Quintavalle ed una Croce in legno presso le grotte, Benedetta da Sua Eccellenza Reverendissima Mosn. Francesco Giovanni Brugnaro Arcivescovo di Camerino e San Severino Marche.
Nella realizzazione dell’opera, si conferma il profondo significato Storico e Religioso della figura di San Francesco d’Assisi e dei suoi primi compagni, testimoniata dalle varie Religioni.
Hanno partecipato cattolici Cristiani e Ortodossi Islamici – Buddisti – Induisti.
Fonti documentative
www.comune.sefro.mc.it/
Cartellonistica in loco
Mappa
Link alle coordinate: 43.133158 12.961417