Edificio della tarda romanità – Cupra Marittima (AP)
Cenni Storici
Il territorio di Cupra Marittima era frequentato già nel corso del Paleolitico Inferiore e Medio lungo i terrazzi fluviali del Menocchia e dell’Aso. La sua storia nel periodo piceno riveste particolare importanza in relazione al santuario dedicato alla dea Cupra; ricche necropoli databili a partire dal VI sec a. C. documentano una realtà insediativa articolata. Con la conquista del Piceno da parte dei romani nel 268 a. C. il territorio entra a far parte dell’ager publicus. L’area del parco si estende a nord della città attuale; in essa si trovano evidenti tracce dell’impianto urbano della città romana di Cupra Maritima. Appena al di fuori della città sono visibili le strutture di una villa frequentata fino al IV sec. d.C. con un ninfeo con vasca centrale, pareti decorate da nicchioni e affrescate, ed esedra centrale anch’essa affrescata con scene marine. L’area del Foro è posta su un ampio pianoro in località “Civita” ove gli scavi hanno riportato alla luce i resti di un tempio a pianta rettangolare e due archi onorari.
Edificio della tarda romanità
All’esterno la muratura ha un paramento in pietrame a spacco o un poco sbozzato e laterizi di reimpiego. La tessitura muraria non presenta corsi, ma frequenti e regolari piani di orizzontamento, definiti da elementi allungati. I cantonali sono dati da elementi parallelepipedi di grande modulo non ben riquadrati, posti alternativamente di testa e di fascia. Sono in travertino, arenaria, e calcare. Essi si raccordano al resto della muratura con laterizi di reimpiego. I particolari interni ed esterni di questa struttura, ne rivelano l’alta problematicità. L’uomo mai smise di usare questa struttura, anche se è diffìcile immaginare i modi in cui lo fece. Il paramento interno, meno curato e ordinato dell’esterno, sembra completamente privo di aperture originarie.di “abate”.