Edicola di Pace di Bartolo – Assisi (PG)
Cenni Storici
Edicola di Pace di Bartolo ad Assisi, staccati pezzi di intonaco
La segnalazione dell’ex assessore Francesco Mignani
7 NOVEMBRE 2016 CRONACA
Edicola di Pace di Bartolo ad Assisi, staccati pezzi di intonaco
Dall’edicola di Pace di Bartolo, situata in via San Stefano, si sono staccati dei pezzi di intonaco affrescato: la segnalazione arriva dalla pagina Facebook dell’ex assessore Francesco Mignani, secondo cui “la presenza dei piccioni e le continue sollecitazioni telluriche stanno mettendo a dura prova il nostro patrimonio artistico”.
“Proprio in questi giorni – aggiunge Mignani nel pezzo in cui posta le foto dell’intonaco staccato dall’edicola di Pace di Bartolo – si sta parlando di mettere in sicurezza le opere d’arte dei paesi terremotati, ospitandole qui in Assisi. L’iniziativa seppur lodevole presenta le sue problematiche. Contemporaneamente, auspico una maggiore attenzione a quanto è già presente nel nostro territorio che non da meno di altre opere, necessita di continue attenzioni”.
Pace di Bartolo (anche Pace da Faenza) è stato un pittore italiano, attivo ad Assisi tra il 1344 e il 1368.
Il Vasari cita tra gli allievi di Giotto anche un Pace da Faenza, a cui attribuisce gli affreschi sulla facciata della chiesa di san Giovanni decollato a Bologna ed altri lavori nella chiesa di San Francesco a Forlì e nella cappella di Sant’Antonio ad Assisi: purtroppo, tali opere sono ormai perdute. Sempre secondo il Vasari, aveva un talento speciale per rappresentare le piccole figure. Si ipotizza, tuttavia, che Vasari abbia potuto fondere nel suo “Pace da Faenza” due diversi pittori: Pace di Bartolo e Pace di Ottone; ma non è facile dirimere la questione.
La presenza di Pace di Bartolo ad Assisi è documentata a partire dal 1344, poiché lavorava per la confraternita di Santo Stefano. Un documento attesta nel 1363 il pagamento a Pace per gli affreschi di una icona in vicolo santo Stefano.
Verso il 1354 probabilmente realizzò degli affreschi nella cappella di sant’Antonio abate in San Francesco ad Assisi; è stato ritrovato nel Sacro Convento un documento coevo del 1354 per il pagamento di un artista di nome Pace, così da accreditarne la paternità.
Nel 1367 un altro documento attesta il pagamento effettuato per un affresco che raffigura papa Urbano V ed altri affreschi su alcune delle nuove porte della città di Assisi. A quel tempo risultava essere cittadino di Assisi.
L’ultimo documentato che lo cita risale al 1368, quando era attivo alle pitture per la tomba del cardinale Egidio Albornoz nella Basilica di San Francesco e forse fu anche collaboratore di Andrea de’ Bartoli per gli altri affreschi della cappella di Santa Caterina nella stessa basilica.