Edicola della Madonna dello Staffo – Piana d’Arvello di Foligno (PG)

L’Edicola domina l’altopiano di Avello, un angolo di territorio meraviglioso in qualsiasi stagione dell’anno. La seconda domenica di maggio si festeggia la Madonna con una messa, giochi popolari e soprattutto tante cose buone, gustose e genuine da mangiare.

 

Cenni Storici

Voglio parlare di questa edicola religiosa non solo per la bellezza del paesaggio che la circonda, ma per testimoniare l’attaccamento delle genti di montagna ad una fede che va oltre le cerimonie religiose in senso stretto, ma legata ad un territorio, ad una struttura che rappresentava una presenza viva, un appiglio in un momento di disperazione o in un momento di ringraziamento alla Vergine per uno scampato pericolo o una grazia ricevuta.
La gente di montagna ha già di per sé la vita difficile e dura abituati sin da piccoli al sacrificio e alla salita e proprio guardando in alto vedono la cima, e guardando ancora più in alto trovano il loro destino.
Ed è così che i mali terreni spesso si curano guardando in alto e rivolgendo le loro preghiere a Colui che sta più in alto della cima del monte.
L’edicola che da tempi antichi dominava la meravigliosa piana di Arvello da anni non c’era più e questo lasciava un vuoto incolmabile nelle genti di montagna, veniva a mancare un punto di riferimento importante e in un momento così difficile quale il terremoto, facile sarebbe stato lasciarla in terra quando le priorità erano altre, in quanto le persona avevano perso la casa e tutti i loro averi; ma così non è stato si è prima pensato a ricostruire le proprie anime, la propria fede, la propria spiritualità e la propria identità perché solo acquisendo una stabilità interiore si può affrontare tutto il resto e così è avvenuto per la Madonna dello Staffo.
La vecchia edicola religiosa posta in un punto dove confluiscono più itinerari che provengono da Fondi, Annifo, Arvello, Cavallara, Seggio, Rio ed Afrile piani ha da sempre rappresentato un punto di riferimento per viandanti pellegrini e pastori, ha rappresentato sia un rifugio spirituale sia materiale in quanto la stessa era costituita da un locale con tetto a capanna dove sulla parete di fondo era custodita un’immagine della Vergine e al suo interno potevano trovare rifugio due persone, un carro con i buoi con tutto il giogo; un rifugio importante in un posto dove era difficile trovare riparo in caso di maltempo.
Il terremoto del 1997 ha completato il lavoro di demolizione della struttura che il tempo aveva già portato a buon punto.
Gli anziani della montagna erano avvezzi pregare nelle Maestà che incontravano per strada recitando la Corona, soprattutto quando si recavano alle feste religiose dei paesi vicini, un luogo quindi vivo nella memoria.
Era necessario quindi farlo rinascere prima ancora delle case perché lo spirito andava ricostruito prima del corpo, così dopo il terremoto la gente di montagna, gli abitanti di Capodacqua, Afrile e dell’altopiano hanno capito che la ricostruzione dell’edicola sarebbe stata un simbolo della rinascita, quindi autotassandosi e con il contributo lavorativo dei giovani dell’Agesci qui giunti con l’operazione “Francesco Vai” e dei volontari della Caritas di Como, si è realizzato quello che gli stessi abitanti definiscono un “piccolo grande sogno“, far rinascere un luogo della memoria.
E’ doveroso ricordare i nomi di tutti coloro che hanno dato il loro contributo e per questo cito i ragazzi della Caritas di Como che si chiamavano Fabrizio e Ferdinando e insieme a loro gli abitanti di
Afrile Luciano, Giancarlo, e Sabatino (figlio di Fiorino).
Le pietre ed i mattoni che sono serviti alla ricostruzione sono arrivati dalle macerie delle case distrutte dei vicini paesi danneggiati dal terremoto di Afrile e Cariè a significare che dalle macerie è rinata la vita.
Alla fine la Maestà è rinata ed è li a guardia spirituale della grande vallata dell’altopiano e del crocevia delle strade.
L’inaugurazione con la relativa benedizione, si è svolta il 3 ottobre 1998 alle 11.30 alla presenza del vescovo di Foligno Arduino Bertoldo e del parroco Marcello Sorbelli, lì si sono incontrate le quattro processioni dai paesi di Fondi, Afrile, Seggio e Arvello, la giornata si è conclusa con festeggiamenti e giochi popolari.
A tal proposito va ricordata con affetto la signora centenaria “Fiurinda de Cavallara e lu sardarellu sua“.
Nell’edicola è stata apposta una statua della Madonna ed è stata illuminata internamente grazie ad un pannello fotovoltaico che ne garantisce l’energia, il tutto a spese della Comunanza Agraria di Afrile.
Come auspicato allora dal Vescovo, adesso ogni anno la seconda domenica di agosto viene fatta una festa che raccoglie tutti i paesi dell’altopiano di Avello con una ampia partecipazione anche di persone che arrivano anche da più lontano.
La memoria sopravvive ed è più forte del terremoto e del tempo che cerca di cancellarla e tutto questo grazie alla tenacia di uomini di montagna con la pelle dura, la faccia scura la schiena curva, la fronte sudata e la pelle dura come la corteccia di una quercia, ma con un’anima grande ed un cuore pulsante.
 

Ricordo di “Fiorino

Ma chi è l’artefice di tutto ciò, chi è che materialmente ha ricostruito si sana pianta questa edicola, che ha lavorato gratuitamente sapendo di fare un sacrificio per la comunità, ha rinunciato a guadagni pur avendo necessità di portare soldi alla sua famiglia, che si è messo a murare un bene comune quando la sua casa aveva bisogno di essere ricostruita perché danneggiata dal terremoto?
E’ un uomo di quella montagna, uno di quelli che da subito ha creduto che quello che stava per fare aveva un senso più grande della ricostruzione delle case compresa la sua visto che era alloggiato in un container.
Il suo nome è Antonelli Fioravante per tutti “Fiorino“, nato e cresciuto ad Afrile che per tutta la vita ha vissuto sulla sua pelle i sacrifici per la sopravvivenza, e con umiltà e abnegazione ha superato le difficoltà, ha costruito una famiglia e si è costruito una casa, ha calpestato palmo a palmo la montagna con gli animali e ha coltivato quel poco terreno che il suolo impervio gli permetteva.
Ha superato, insieme a sua moglie Teresa (per tutti “Teresetta“, anch’essa donna di quella montagna) inverni rigidi con nevi alte che lo costringevano nell’isolamento anche per mesi e ha vissuto con le provviste che pazientemente e prudentemente si era accantonato durante le stagioni buone, ha superato estati roventi quando i pascoli erano arsi ed era difficile pascolare ed abbeverare gli animali, unica fonte di sopravvivenza.
Questo è uno dei tanti uomini di montagna, uno che ho avuto modo di conoscere e di viverci insieme, e ancora oggi ho nella memoria la sua ospitalità e la sua generosità, sfociata nell’apoteosi della ricostruzione materiale della Maestà.
Questo lavoro gli è costato circa tre mesi di lavoro, aiutato da dei giovani di Como venuti qui a supporto delle popolazioni colpite dal terremoto, quei giovani che lui amava, perché lui stesso fino all’ultimo si è sempre sentito giovane, non disdegnava nessuna festa, amava la compagnia e una bella partita a carte con gli amici.
Purtroppo il 5 aprile di quest’anno (2019) Fiorino ci ha lasciato, era nato il 29 ottobre 1928; fisicamente non c’è più ma la sua memoria è rimasta legata qui in terra a quest’edicola luogo che per sempre parlerà di lui e chiunque passerà non potrà fare a meno di pensare a lui, io in primis.
Grazie Fiorino credo che anche lassù ci guarderai con quel sorriso stampato sul viso che non ti ha mai abbandonato fino all’ultimo.
Meriterebbe altrettanto apprezzamento anche l’edicola dedicata a Sant’Egidio di Afrile anche quella da te ricostruita a memoria dell’antica chiesa ora scomparsa.
Voglio trasmettere da questa pagina la memoria di un uomo semplice che può rappresentare un esempio in un momento dove l’egoismo sembra far da padrone, un uomo che ha fatto dell’altruismo un modo di vita e alla fine è stato dalla vita ripagato.
 

Nota di ringraziamento

Ringrazio per la collaborazione Marco Alessandri di Capodacqua e gli amici di Afrile quei pochi rimasti custodi di una storia, di un territorio e di un paesaggio.
 

Mappa

Link coordinate: 43.028838 12.832951

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