Edicola della Madonna del Piano – Belfiore di Foligno (PG)
Cenni Storici
Questa immagine, insieme ad altre edicole, delimitava lo Spazio Sacro di Belfiore e costituivano una protezione spirituale per gli abitanti, quasi una barriera frapposta alle forze del male, il corrispettivo del ruolo che svolge la cinta muraria per una città.
Questa delimitava il territorio verso Pale e si contrappone all’edicola di Sant’Anna posta verso Foligno.
E’ edificata lungo le sponde del fiume Menotre in antico chiamato Guesia, un affluente del Topino sull’antica via, diverticolo della via Flaminia, chiamata Lauretana in quanto era la strada frequentata dai pellegrini diretti al celebre santuario mariano di Loreto.
La strada arrampicandosi lungo la ripida gola dell’Altolina raggiungeva Plestia e fu denominata in vari modi: in antico fu chiamata via plestina, in età medievale via montana; agli inizi dell’età moderna, via lauretana, infine, con il cambiamento degli itinerari, strada di Belfiore.
Una targa sul retro dell’edicola ci informa che questa maestà fu “restaurata in memoria del prof. Pietro Colombatti. Anno mariano 1988“.
In alto, entro nicchia, Madonna con Bambino fra santi, di scuola perugina del sec. XVI.
In basso, entro un arco, una seconda immagine.
Dell’antica immagine , probabilmente del sec. XV, non rimane più nulla e al posto dell’affresco è stato collocato un piccolo quadro con una assai modesta stampa raffigurante la Madonna del Buon Consiglio.
La presenza di fiori freschi e di lumini è tuttavia una riprova della devozione che continuano ad avere verso questa immagine i Belfioresi per i quali indubbiamente seguita a svolgere, insieme alla maestà di S. Anna, un ruolo di difesa e di protezione del loro territorio.
Ambedue queste immagini definiscono, come é stato già accennato, il tratto belfiorese dell’antica via di collegamento tra la città di Foligno e la sua montagna.
L’edicola della Madonna del Piano è posta vicino ai ruderi dell’antica cartiera Orfini (dalla parte opposta della valle tra la fitta vegetazione) che secondo la tradizione fornì la carta per la prima edizione della Divina Commedia stampata a Foligno nel 1472.
Diverso invece il destino delle altre edicole che di certo sul calare del Medioevo definivano al di qua e al di là, lungo la bassa valle del Menotre, lo spazio sacro di Belfiore.
Nel 1872, per lo snellimento del traffico dei veicoli che passavano per Belfiore, si rese necessaria l’apertura di una circonvallazione, che comportò la demolizione di alcuni edifici, fra cui l’edicola di S. Maria del Prato che nel 1641 era stata trasformata in cappella, mentre l’affresco fu staccato e trasferito nella parrocchiale.
La stessa edicola definiva spiritualmente l’abitato ad Ovest
Peggiore invece il destino dell’edicola che, idealmente, delimitava l’abitato di Belfiore verso il Menotre cioè a Est.
È l’edicola di via Pertichetti, sorta, come si può dedurre dai pochi lacerti, nel secolo XV, ma oggi miseramente ridotta a pollaio.
Caduta completamente la pellicola pittorica, qua e là rimangono però tracce della sinopia da cui si evince che l’affresco raffigura una Madonna con bambino fra santi.
Questa riduzione a privato di spazi pubblici la dice lunga sull’indifferenza della perdita di simboli un tempo sacralizzali dalla pietà dei fedeli.
Queste 4 edicole posta a forma di croce che spiritualmente erano state poste per sacralizzare l’area a difesa del male si sono perdute tutte tranne l’edicola di Sant’Anna .
Foni documentative
M. Sensi – Belfiore e il suo Spazio Sacro – 1990