Dogana Pontificia – Tuoro sul Trasimeno (PG)
Cenni storici
Lungo la vecchia strada che da Tuoro porta in Toscana verso la valle del Chiugi, s’incontra la Dogana, edificio cinquecentesco con ampia loggia a pianterreno che ci ricorda il confine tra Stato della Chiesa e Granducato di Toscana.
Lo stabile, ai confini con la Toscana, fu impiantato lungo la strada che congiunge Perugia a Cortona una volta che il territorio di Tuoro nel XVI secolo fu inserito nei domini della Chiesa; la dogana serviva sia come stazione di posta per il cambio dei cavalli che per il controllo delle merci in transito per scoraggiare il contrabbando.
Una lapide segnala il passaggio di ospiti illustri quali Michelangelo, Galileo, Goethe, Byron e Stendhal.
Nell’edificio della storica “Dogana Pontificia” oltre ai locali amministrativi, sotto le arcate del palazzo c’era una locanda, ce ne da notizia lo scrittore Hans Christian Andersen che vi passò durante un suo viaggio in Italia; inoltre accanto sorgevano due case coloniche, la rimessa delle carrozze, la casa del taglialegna e un antico Frantoio.
La Dogana che di per sé doveva garantire la legalità, ma di fatto favorì il proliferare di traffici illeciti tra cui il contrabbando di grano gestito dalle grandi famiglie della zona e trasportato oltre confine con carri, muli e barche con la complicità dei doganieri stessi.
Dopo l’Unità d’Italia è stata trasformata in casa padronale completamente affrescata dal conte Papi.
Il fabbricato appartenne a Maria Casale Scacchi, una delle prime donne in Italia con una laurea in chimica all’Università di Torino che scoprì la formula di sintesi dell’ammoniaca.
Con i soldi che il governo diede a Maria per questa scoperta acquistò nel 1938 “La Dogana” innamorandosi della zona lacustre e della sua natura.
La tenuta fu poi ereditata dalla figlia di Maria, Lucia de Ferrari, che la trasformò in una tenuta agricola innovativa ed efficiente; anche lei fu una donna speciale, fu una delle prime ad aver preso la patente di guida per aeroplano in Italia.
Aspetto
Il fabbricato cinquecentesco con ampia loggia a pianterreno, si presenta abbastanza stabile, ma con evidenti segni di degrado nell’intonaco esterno che è caduto in più parti.
Il loggiato presenta tre porte, due dei doganieri e la terza doveva essere quella della locanda, ce ne da notizia lo scrittore Hans Christian Andersen che vi passò durante un suo viaggio in Italia.
Il pavimento è in pietra originale, ma rischia di essere compromesso dalle auto parcheggiate di cui anche una in disuso; insieme alle auto vi sono stati accantonati dei carri tipici dei contadini della zona che servono per manifestazioni folkloristiche.
I piani soprastanti accolgono le stanze dei nobili ed altri ambienti da cui sono stati ricavati appartamenti abitati.
Gli altri immobili adiacenti sono stati adibiti ad agriturismo, e ristorante.
Fonti documentative
http://castelliere.blogspot.it/2016/01/il-castello-di-domenica-3-gennaio.html
http://www.tuoro.movimentolento.it/it/resource/poi/castello-di-montegualandro/
http://www.umbriaonline.com/Tuoro_Montegualandro.phtml#top
http://www.ledimoredelquartetto.eu/portfolio/castello-di-montegualandro-tuoro-pg/
http://www.parchiattivi.it/parco.trasimeno/man_dettaglio.php?id=32417
Da vedere nella zona
Torre pendente (Castello di Vernazzano)
Chiesa di Santa Maria delle Trosce
Pieve di Santa Maria di Confine
Castello di Montegualandro
Castello di Borghetto
Chiesa di San Martino di Borghetto