Cripta di San Primiano – Spoleto (PG)
Cenni storici
Nell’area ove oggi sorge la magnifica cattedrale romanica dedicata all’Assunta intorno al X secolo erano posizionati il Palazzo Vescovile e tre edifici sacri: l’antica cattedrale altomedievale dedicata a Santa Maria, il battistero di San Michele Arcangelo e la tribuna di San Primiano, quasi certamente una ecclesia martyrum.
L’unico elemento superstite delle costruzioni preromaniche è la cripta della tribuna di San Primiano, databile al IX secolo, sita al di sotto della cappella delle Reliquie, a cui si accede tramite la canonica.
La memoria di un Martire, di nome Primiano, ha avuto culto assai antico presso il Duomo di Spoleto, di lui non si hanno però notizie attendibili.
La tribuna di San Primiano è nominata in un decreto del Vescovo spoletino Andrea che reca la data dell’anno 1067 e ancor oggi conservato nell’Archivio capitolare del Duomo di Spoleto.
Forse già danneggiata dall’assalto del Barbarossa nel 1155, di certo fu in larga misura demolita per far posto alla nuova cattedrale, ne sopravvisse solo l’abside e la sottostante cripta.
Tale Decreto istituisce la Canonica del Duomo di Spoleto e le assegna dei beni, nella descrizione delle confinazioni è nominata e localizzata la tribuna di San Primiano “terra queiuxta ecclesia adiacet cum domibus et sine domibus. Latera vero eiusdem terrae ec sunt: primum latus Ecclesia, secundum latus descendens ab ostio ecclesie per gradus in viam, que infra se continet terra et domum, et hortum presbyteri Petri eiusdem ecclesiae famuli, et domum Joannis similiter usque in Trivuna S. Primiani“.
Il sacerdote Serafini, forse testimone diretto dell’evento, narra che durante il restauro della Cattedrale di Spoleto nell’anno 1653, furono trovate nella colonnetta lapidea dell’altar maggiore, sette diverse reliquie di Santi, tra cui: “item que unum cranium quod esse putaverunt huiusmet S. Primiani, quam vis nomine minime esset consignatum“.
Lo stesso Serafini aggiunge, senza indicare la fonte da cui trae la notizia, che le reliquie furono qui deposte “a Papa Honorio tertio in consecratione eius Altaris An. 1216. 30 Augusti“.
L’abside di San Primiano sopravvisse al rifacimento del Duomo fino al XVI secolo, momento era probabilmente utilizzata dai canonici e vi si accedeva direttamente dal loro chiostro (a sinistra del Duomo).
Fu demolita nel 1540 per far posto alla Cappella delle Reliquie.
Dell’esistenza della cripta è data notizia nel Libro Capitolare Terzo, uno dei registri delle deliberazioni del Capitolo del Duomo, a c. 152 r. sotto la data 4 Novembre 1630, si legge: “Mons. Priore espose, che il giorno avanti nel Capitolo spirituale fatto avanti Mons. Illmo. Vescovo nella Sacristia era stato letto un memoriale dato per parte della Congregatione del Consortio, dove si dimandava al Capitolo una stanza sotterranea che sta vicino alla sacrestia della Sma Cona sotto la Cappella del Glandio, per farne due seppolture, una per li sacerdoti della d.a Congregatione, et l’altra per li secolari benefattori; soggiungendo di più che anco li Signori Operali l’han detto che desiderano di havere in detta stanza un spatio per poterci far trasportare le ossa de morti che stanno al presente nel cemeterio sotto l’antrone della Cappella del Smo. Sacramento, poichè sotto quel luogo si deve fabricare per servitio di delli fondamenti di detta Cappella“.
La Sacrestia della Santissima Cona è l’attuale Cappella delle Reliquie.
Sulla base di tali documentazioni l’esistenza della cripta fu confermata dal più illustre archeologo spoletino, Giuseppe Sordini, che per primo la esplorò in epoca moderna.
L’unica porzione originale dell’antica cattedrale altomedievale era quasi certamente sotto l’abside di San Primiano, il che suggerisce che questa chiesa fosse disposta trasversalmente rispetto alla cattedrale attuale.
Ha forma semi anulare, presenta una copertura con volta a botte, danno luce all’ambiente due feritoie a strombo, ora tamponate, ma forse ve ne erano altre, e un foro circolare presumibilmente di più tarda realizzazione. Attualmente si accede alla cripta tramite un’apertura realizzata nell’abside, presumibilmente nel corso dei lavori del XVI secolo, in origine vi si accedeva, probabilmente dal braccio laterale destro.
Conserva affreschi risalenti al IX sec. di difficile lettura, raffiguranti, forse, Storie di San Benedetto e Santa Scolastica.
Stando a Maria Andaloro il ciclo si ispira alla Vita di san Benedetto contenuta nel II libro dei Dialoghi di Gregorio Magno, “si attesta quale il primo e il più antico che si conosca […] e anche più antico delle prime singole immagini di Benedetto che risalgono agli inizi del X secolo“.
Non è improbabile che la decorazione sia stata eseguita per favorire il culto di una importante reliquia di san Benedetto, ivi esposta.
Ciò potrebbe far ipotizzare la presenza di una comunità benedettina maschile, la femminile era nella vicina chiesa di Sant’Eufemia.
Purtroppo lo stato di estremo deterioramento degli affreschi e la carenza di documentazione non consentono di avanzare che vaghe ipotesi in merito.
Si intravede, in corrispondenza dei lacerti di affreschi la presenza di alcune scritte, anch’esse ora di difficile decifrazione, Maria Andeloro vi ha letto i nomi di San Benedetto e Santa Scolastica.
In fondo al braccio di sinistra rimane l’unica decorazione pittorica ancora facilmente leggibile, raffigura un velario.
Fonti documentative
Giordana Benazzi – Giovanni Carnevali (a cura di) – La Cattedrale di Spoleto Storia Arte Conservazione – Milano 2002
Giuseppe Sordini – Il duomo di Spoleto Delle origini, secondo i documenti – Spoleto 1908
L. Gentili – L. Giacchè – B. Ragni – B. Toscano – L’Umbria – Manuali per il territorio – Spoleto – Roma, 1978
Bruno Toscano – Sull’intero ciclo pittorico della cripta di San Primiano – pp. 729-30, 1974
Nota
La galleria fotografica ed il testo sono stati realizzati da Silvio Sorcini.