Convento e chiesa di San Bernardino – Montefranco (TR)

Il complesso è diventato una casa vacanze.

 

Cenni Storici

Fuori delle mura di Montefranco, in località Monzano, prossima ad Arrone, si trova la chiesa di San Bernardino, edificata sui resti di un oratorio dedicato al martire Primiano, di origine molto antica, come dimostra la dedica ad un martire venerato a Spoleto nei primi secoli cristiani e nell’alto Medioevo, a cui era intitolata la “chiesa-martyrium” del gruppo cattedrale di Spoleto, databile al sec. IX.
Narra la leggenda che, nel maggio 1444, il predicatore Bernardino nel suo vagabondare da Siena a L’Aquila, giunse a Montefranco e trovò ospitalità presso una povera vecchia, che si rammaricava di non avere nulla da offrire al frate.
Solo dopo le molte insistenze di lui, aprì la madia e la trovò colma di pane fresco.
La notizia del miracolo si diffuse tra gli abitanti, che, al momento della partenza del santo, lo accompagnarono per un tratto del suo itinerario, supplicandolo di rimanere con loro.
Al che il santo, nei pressi di Monzano, colpì una roccia, facendone scaturire acqua limpidissima e chiedendo di edificare in quel luogo un convento.
Il 25 giugno 1454 Niccolò V accolse la supplica del popolo di Montefranco e concesse al vicario pro tempore e ai minori Osservanti di costruire un Convento in onore del Santo.
Il documento che testimonia tale concessione si conserva presso l’Archivio della Porziuncola, in Santa Maria degli Angeli, e parla di una casa con Chiesa, campanile, campana e cimitero, nonché orti ed officine necessari per l’abitazione e la vita dei frati.
In tale occasione fu interamente rinnovata la preesistente chiesa romanica.
Francesco Gonzaga cita il Convento al numero 40 della Provincia Serafica di San Francesco di Assisi.
Una memoria del 1723 lo descrive formato da due dormitori con diciassette stanze.
Nel 1810 i religiosi, a seguito della soppressione francese, furono espulsi ed il Convento fu venduto; gli abitanti di Montefranco, nel 1825, cominciarono, però, a svolgere le pratiche per riaverlo e richiamarvi i frati.
Il 29 maggio 1859 fu firmato l’atto con il quale i religiosi rientrarono in possesso formale della casa, di un piccolo appezzamento di terreno in vocabolo Collemelardone e di una seconda abitazione situata all’interno del paese e conosciuta con il nome di Ospizio dei frati, in passato di proprietà del Convento stesso.
Il convento appartenne ai Francescani fino al 1866, poi nel gennaio 1868 un atto deliberativo sanciva la cessione del Convento e dei beni annessi da parte dell’amministrazione del Fondo per il culto a favore del Comune di Montefranco.
Nel 1869 deliberò di procedere in giudizio “per rivendicare l’utile dominio dell’ex Convento di San Bernardino e beni annessi“.
La struttura ed i beni furono poi dati in affitto a privati.
Nel 1884 il Comune riottenne il possesso dei beni.
Nel 1883 gli abitanti di Monzano fecero una petizione al Comune per averne la celebrazione della messa almeno nei giorni festivi, ricevendo risposta negativa: “Quanto alla Messa questo Comune nulla ha a che fare, avendo il Demanio soppressi i Religiosi dell’ex Convento di San Bernardino che celebravano la Messa in detto luogo“.
Nel 1925 il Cardinale Evaristo Lucidi, di Montefranco, comprò il complesso e i terreni circostanti trasferendoli poi all’Arcidiocesi di Spoleto.
Il Convento riscattato fu abitato dai religiosi della Provincia Serafica di Santa Chiara fino al 1927.
Nel 2005 si sono trasferite nello splendido complesso, restaurato ed ampliato, le Monache Clarisse di Santa Maria inter Angelos, meglio conosciute come le Monache di Sant’Omobono di Spoleto.
Vi sono rimaste fino al 2016, ora la chiesa e il convento sono utilizzati come “casa vacanze“.
 

Aspetto dell’Oratorio

La facciata comune a chiesa ed oratorio di fatto non ha ingressi, i due ambienti hanno, infatti, un orientamento parallelo alla facciata stessa, sulla destra è posto un grande campanile a vela a doppio fornice.
Probabilmente l’oratorio è stato costruito a fianco di ciò che restava della vecchia chiesa di San Primiano, poi, forse in epoca settecentesca, contestualmente al rifacimento dell’interno, si è data una risistemazione anche all’esterno, realizzando la falsa facciata, il portico e, probabilmente, aggiungendo il campanile a vela.
Sopra la porta dell’Oratorio di San Bernardino v’è una targa commemorativa del Cardinale Evaristo Lucidi.
 

Interno dell’Oratorio

L’interno dell’oratorio, a navata unica coperta da volte a crociera, custodisce nella parete di fondo, una Madonna con Bambino tra San Francesco e San Sebastiano dei primi del XVI secolo, attribuiti al Perugino Orlando Merlini, allievo di Benozzo Gozzoli.
Nella parete di sinistra si trovano un San Bernardino ed un Sant’Antonio da Padova, molto deteriorato.
 

La Chiesa

Si entra nella chiesa di San Bernardino sempre dal piccolo portico, la muratura intorno all’accesso conserva ancora ben visibili le tracce di un rifacimento realizzato nel secolo XII o XIII della primitiva edificazione, in filaretti di calcare ben squadrati, connessi tra loro da malta.
L’interno si presenta con navata unica voltata a botte, probabilmente la copertura è rimasta quella dell’ambiente originario, ma null’altro ricorda l’antichità del manufatto.
A sinistra c’è il monumento funebre dedicato al Cardinale Evaristo Lucidi.
Segue un altare dedicato a San Bernardino.
Una bella macchina d’altare settecentesca separa la chiesa dal coro, cui si accede tramite due porticine, nella pala d’altare la Madonna col Bambino tra Santi.
Ai lati due statue lignee raffiguranti San Francesco e Santa Chiara d’Assisi.
Nella parete di destra si trova un altare dedicato a Sant’Antonio abate, insolitamente raffigurato senza il solito maialino.
Il coro retrostante l’altare presenta un soffitto piacevolmente decorato.
A destra del coro si succedono due sacrestie.
A sinistra dell’ingresso al Chiostro si trova un piccolo parlatorio, ove è una tela raffigurante il Cardinale Evaristo Lucidi.
Nel chiostro quadrangolare, attorno a cui si sviluppa il Convento, si vedono alcuni dipinti del XVII secolo, a soggetto francescano.
Nel refettorio del convento, sulla parete d’ingresso si trova un affresco raffigurante l’Ultima Cena, datata al XVI secolo, sulla parete opposta Madonna col Bambino tra Angeli.
 

Nota di ringraziamento

Si ringraziano i gentili gestori del complesso per la cortesia e disponibilità.
 

Fonti documentative

https://www.casavacanzesanbernardino.it/

http://siusa.archivi.beniculturali.it/cgi-bin/pagina.pl?TipoPag=prodente&Chiave=42827&RicProgetto=reg-umb

FABBI A. Guida della Valnerina: storia e arte / Abeto (PG), presso l’autore, 1977
GENTILI, GIACCHÈ, RAGNI, TOSCANO, L’Umbria – Manuali per il territorio – La Valnerina, Il Nursino, Il Casciano – Edindustria Roma, 1977
ROSSI P., Francescani a Terni e in Valnerina, Terni 2003
SINIBALDI E. Montefranco, le sue vicende storiche e umane, Terni febbraio 2009
 

Nota

La galleria fotografica ed il testo sono stati realizzati da Silvio Sorcini.
 

Da vedere nella zona

Castello di Montefranco
 

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