Convento di Santa Maria della Pace – Sassoferrato (AN)

Cenni Storici

Con l’autostrada A14 si esce al casello di Ancona-nord, si procede con la statale numero 76 fino a San vittore delle chiuse e si prende la provinciale che porta a Sassoferrato, salendo verso il castello, quartiere posto nella zona alta della cittadina. Con il treno si scende alla stazione di Fabriano, si continua con il locale per Sassoferrato Arcevia di qua in taxi o con l’autobus locale diretto al castello. In posizione dominante la sottostante vallata, sorse nella prima metà del 16º secolo e successivamente venne eretta la Chiesa (1511), a cui fu dato il nome della pace affinché cessassero le discordie che dilaniavano il paese. Qui si installarono i frati francescani minori, il convento subì le soppressioni ottocentesche, portatrici di saccheggi e rapine. Nel 1874 vi fecero ritorno i frati che ingrandivano successivamente il Convento, e restaurano l’annesso seminario serafico, e ne costruirono in gran parte (1963-66) di edifici conventuali gravemente danneggiati durante l’ultimo conflitto mondiale. Il chiostro risale al cinquecento, la Chiesa, dalle linee barocche, conserva alcuni dipinti di certo valore artistico. La Santa Messa è celebrata nei giorni festivi alle ore 10.00. Si festeggia Sant’Antonio il 13 giugno. Concerti di musica classica e mostre di pittura nei mesi estivi. Accanto al convento sorge il seminario serafico, ormai vuoto da anni, dove si ospitano gruppi di ragazzi, da giugno a settembre per campi scuola autogestiti.

La prima menzione di questa chiesa e del convento dei Minori Osservanti ad essa adiacente è del 1507. In realtà i lavori di costruzione della chiesa iniziarono nel 1512 e si conclusero sei anni dopo. L’intero complesso conventuale è stato ampliato nel corso degli anni. Un significativo ampliamento fu eseguito tra la fine degli anni ’50 e l’inizio del ’60 del secolo scorso con la realizzazione di un grande padiglione destinato ad ospitare il collegio. Pregevole il chiostro, in cui figurano affreschi realizzati da Tarquinio Salvi, padre del celebre Giovan Battista, e dal fratello Francesco. Benefattori della chiesa furono i Fornaciari di Catozzi e i Conti di Genga. L’attuale configurazione architettonica della chiesa risale al 1700, per opera del Conte Roberto (deceduto nel 1763), che la fece ristrutturare completamente:

Vi si conservano importanti opere, quali:
Sacra Famiglia e Santi e La morte di San Giuseppe di P. Atanasio Favini;
Sacra Famiglia e Santi, dipinta nel 1579 da Ercole Ramazzani;
San Francesco sul monte della Verna e Giudizio universale di Alessandro Bruschetti;
Resurrezione di Floriano Ippoliti;
La Madonna di Loreto, Profeti e Angeli, Visitazione della Vergine a S.Elisabetta e Circoncisione di Arturo Cicchi;
Madonna Immacolata di autore anonimo del Sec. XIX
Storie della vita di San Francesco di Tarquinio Salvi
Statue in gesso del sec. XVII.

Per approfondimenti maggiori: www.sassoferratocultura.it

 

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