Convento di San Giovanni – Castiglion Fosco Piegaro (PG)
Cenni Storici
A circa 400 metri da Castiglion Fosco, a breve distanza dalla via che conduce a Greppolischieto, sorge la chiesa di S. Giovanni, edificata dall’università di Perugia nel 1545 e dotata di un’entrata annua di 60 fiorini. Il 10 ottobre 1563 la chiesa e l’annesso convento furono concessi dal cardinale Della Corgna, vescovo di Perugia, ai frati minori conventuali di S. Francesco, che ne presero possesso nel 1565.
Fra i primi padri che vi si ritirarono per vivere in raccoglimento e in preghiera gli ultimi anni della loro vita, per questo il convento fu chiamato Eremo o Cimitero dei frati conventuali perugini, ci fu un tal Domenico da Ripa, il cui nome è inciso sul capitello delle due colonne centrali che ornano l’antica e suggestiva chiesetta:
FR DN-ICUS RIPA
FDR 1569
Il convento fu soppresso da papa Innocenzo X nel 1640 e la chiesa, col titolo di S. Giovanni Battista, rimase semplice cappellania dipendente dalla comunità.
L’unico altare, in pietra arenaria e dedicato ai santi Cipriano e Vincenzo, fu fatto costruire, come riferisce il Riccardi in “ Notizie storiche di Chiese e conventi della Diocesi di Perugia “, da Aurelio Foschi.
Come nella maggior parte delle vecchie chiese umbre, anche in questa di S. Giovanni erano presenti alcune opere d’arte.
Sulla parete sinistra si trovavano due grandi tele ad olio, raffiguranti rispettivamente la Madonna in trono con il Bambino, tra S. Caterina da Siena e S. Paolo apostolo e l’Annunciazione.
La prima, recante la data 1556 ma non il nome dell’autore, fu donata alla chiesa dalla famiglia Florenzi, una delle più ragguardevoli di Castiglion Fosco, il cui stemma figurava in basso, a sinistra del dipinto.
Anche la seconda, pur priva di data e del nome del pittore, risaliva al XVI secolo.
Ambedue le tele, in mediocre stato di conservazione, sono state trafugate alcuni anni fa.
Sulla parete destra un affresco, attualmente quasi del tutto sbiadito, raffigura il castello di Castiglion Fosco nella seconda metà del Cinquecento, sormontato dall’immagine di Maria Vergine.
L’opera più pregevole conservata nella chiesa di S. Giovanni era una statua lignea policroma della fine del XIV secolo, alta 110 centimetri e in buono stato di conservazione, raffigurante la Madonna seduta con il Bambino in piedi sulle sue ginocchia.
La statua, la cui peculiarità consisteva nell’essere stata ricavata da un unico tronco d’olivo, verso la metà degli anni settanta, per motivi di sicurezza, fu trasferita nella chiesa parrocchiale di S. Croce, da dove fu, comunque, trafugata nell’estate del 1980.
Attualmente la chiesa è in rovina e dell’annesso convento rimangono poche e sparse tracce.
Fonti documentative
S. Pistelli G. Pistelli – Memorie di una terra : Piegaro e i suoi Castelli – Città della Pieve 1992