Colombaio di Vallerano – Vallerano (VT)
Cenni Storici
Il piccolo insediamento rupestre in realtà non ha nome, a quanto risulta, non è mai stato studiato o pubblicato.
Si trova nei pressi di Vallerano, di fronte agli insediamenti rupestri denominati Grotte dei Quadratini e dei Finestroni, siti al lato opposto del fosso.
Vi si accede tramite un ripido e stretto sentiero.
La struttura si compone di due ambienti, il primo è un bel colombario, un tipo di struttura piuttosto frequente nella Tuscia.
Se ne ignora il periodo di costruzione, quasi certamente è stata utilizzata per l’allevamento dei piccioni, attività che, nel Medioevo, costituì una importante risorsa, sia come fonte di preziose proteine animali, sia per il guano, utilizzato come fertilizzante.
Vi si accede attraverso una stretta apertura, sopra cui è incisa una data, 1471.
La presenza di quattro croci incise nella roccia potrebbe indicare una frequentazione eremitica del luogo.
Tre delle pareti sono quasi interamente coperte dalle nicchie del colombaio, disposte su cinque livelli, la quarta si apre sul sottostante dirupo.
Attraverso un’apertura, posta ad un’altezza di circa cinquanta centimetri si accede al secondo ambiente, caratterizzato dalla presenza di un forno, probabilmente utilizzato come essiccatoio.
Anche in questo ambiente un’apertura, di più contenute dimensioni, affaccia sul sottostante dirupo.
Nelle immediate vicinanze, si trova anche una fonte alimentata da un lungo cunicolo di captazione.
Nei pressi si trovava la Grotta di Sant’Angelo, sita in località Monti Festo, presso la riva destra del Fosso Sant’Angelo, due chilometri a sud di Vallerano, ora è crollata.
Su una piattaforma tufacea si apriva un antro naturale, sostenuto da un pilastro, che collegava due grotte; alle pareti su una nicchia vi era un affresco che ritraeva San Michele Arcangelo, staccato abusivamente.
Il sito era probabilmente abitato da una piccola comunità eremitica benedettina.
Raccomandazione
Il percorso per raggiungere l’insediamento rupestre non è agevole, si consiglia di evitarlo a persone anziane e che soffrono di vertigini, in ogni caso indossare un abbigliamento e, soprattutto, calzature idonee.
Un’elementare prudenza nei movimenti è richiesta per la prossimità delle pareti scoscese della rupe e delle aperture non protette.
Nota di ringraziamento
Si ringrazia l’amico Massimo Pacelli, preziosa guida del territorio
Nota
La galleria fotografica ed il testo sono stati realizzati da Silvio Sorcini.
Da vedere nella zona
Chiesa rupestre di San Salvatore
Eremo di San Leonardo
Eremo di San Lorenzo
Grotte dei Quadratini e dei Finestroni