Collegiata di Santa Maria Assunta – Otricoli (TR)

 

Cenni Storici

La chiesa parrocchiale di Otricoli, dedicata a Santa Maria Assunta, è ubicata nel punto più alto dell’abitato, sulla piazza principale, da dove domina il pianoro con cui termina l’alto sperone roccioso che protende in basso verso la valle tiberina.
L’imponente mole è il prodotto delle diverse manipolazioni subite dall’epoca della fondazione fino ai massicci interventi ottocenteschi, che stravolsero completamente la facciata e ricostruirono in forme neoclassiche l’originario campanile.
I primi documenti noti in merito alla chiesa risalgono al XII secolo; si tratta di alcuni provvedimenti pontifici attraverso i quali erano confermati i possedimenti della fondazione, allora officiata dai Canonici Regolari di Sant’Agostino, ma l’edificio originario è molto più antico.
Risalgono al VI- VII secolo i resti del primitivo colonnato ad arcate e gli alzati della navata centrale, nei quali si aprono le finestre che illuminano lo spazio centrale, e della zona di controfacciata, edificati con la tecnica dell’opus mixtum, ottenuta, attraverso l’alternanza di laterizi disposti a filari paralleli, e fasce di opus reticulatum in piccoli blocchi di tufo, impostati su una solida muratura in grandi blocchi lapidei, con largo impiego di materiali di spoglio, che funge da sostegno agli alzati.
Reimpiegato nella tessitura muraria è, tra l’altro, un blocco modanato, decorato da motivi floreali con girali d’acanto adorni di fiori, boccioli, grappoli e piccoli animali, pertinente a un monumento funerario romano.
Tali caratteri evidenziano che l’edificazione della primitiva basilica è avvenuta in un periodo ancora fortemente influenzato dall’architettura classica romana. Intorno al IX secolo la chiesa aveva pertanto l’aspetto di una basilica a tre navate separate da arcate su colonne e da tratti di muro.
La navata centrale, illuminata da finestrelle centinate, era dotata di schola cantorum e ciborio.
La successiva trasformazione risale all’epoca carolingia, tale fase ricostruttiva, databile al IX secolo, è caratterizzata dalla realizzazione della cripta anulare, con conseguente sopraelevazione della zona presbiterale ed eliminazione della schola cantorum.
La risistemazione dell’altare maggiore, si deve a una fase intermedia tra XII e XIII secolo.
A partire dagli ultimi decenni del XIII secolo, poi, la basilica acquista il titolo di Collegiata retta da un effettivo capitolo di canonici e da un arciprete.
Tra XII e XIV secolo si sostituì l’abside con un coro rettangolare di maggiori dimensioni.
Tra la fine del XV secolo e gli inizi del XVI il cardinale Bernardino Lopez Carvajal (1455-1523) promosse la costruzione del portico con addossato il campanile, la sostituzione della capriata lignea nella navata centrale con volte a crociera e quella delle archeggiature divisorie tra le navate con altre a sesto ribassato.
Nei due secoli successivi presero corpo le quattro grandi cappelle del SS.mo Sacramento e del SS.mo Rosario, a sinistra, di San Domenico e di San Fulgenzio, a destra, come indicate in una pianta parziale della chiesa disegnata nel 1713.
 

Aspetto esterno

La facciata con il nuovo campanile furono eretti nel 1838 su progetto dell’ing. Giuseppe Maria Rappaini.
L’attuale facciata è pertanto in stile neoclassico, scandita da quattro finte colonne ornate da capitelli fogliati e coronata da un timpano triangolare, neoclassico è anche il campanile, alla cui base è murata una Testa di Medusa proveniente dalla vicina Ocriculum.
All’interno del portico che precede l’accesso sono conservati numerosi reperti di spoglio, molti altri sono contenuti all’interno della chiesa; nelle volte sono riprodotti gli stemmi del cardinale Bernardino Lopez Carvjal.
 

Interno

L’interno si presenta attualmente con una pianta rettangolare divisa in tre navate che si conclude con un’unica abside ad andamento quadrangolare; la successione delle campate è scandita da tre arcate a tutto sesto per lato, sostenute da pilastri a base rettangolare, di epoca presumibilmente cinquecentesca, ai quali si addossano semicolonne e lesene; il sistema di copertura a crociera è frutto di interventi posteriori.
Ai lati della porta sono allocate due acquasantiere, erette su una coppia di rocchi di marmo grigio di reimpiego, il sinistro sostenente un bacino ottocentesco, il destro un bacino rinascimentale.
Sulla controfacciata di sinistra è la tavola raffigurante la Passione di San Vittore, olio su tela del XVII secolo.
La navata di sinistra è caratterizzata dalla presenza di due cappelle barocche, di una “cappella di passaggio” della Cappella della Madonna Addolorata e di una cappelletta dedita a Sant’Antonio abate.
La Cappella del SS. Sacramento di origine gotica si presenta come la copia, in dimensioni ridotte, dell’anticappella del SS. Sacramento in Vaticano di Carlo Maderno; la volta, a cupola con lucernario, è affrescata con Visione di san Giovanni a Patos, l’Angelo del fuoco, opera di Filippo Ralli 1722 – 1727, copia dai cartoni di Pietro da Cortona, nei triangoli simboli degli Evangelisti, realizzati nel XIX – XX secolo.
Pala d’altare raffigurante l’Ultima cena, sulla parete sinistra i santi Carlo Borromeo e Bernardino da Siena, sempre di Filippo Ralli 1722 – 1727, sulla parete destra Tobia e l’Angelo, XVII secolo.
Recenti lavori di restauro la scoperta di un affresco cinquecentesco raffigurante la Natività di Gesù, documentato da alcune fonti e attribuibile ai fratelli Torresani, che malauguratamente in tempi probabilmente non remoti era stato danneggiato in maniera irreversibile,si presenta privo dei suoi personaggi principali.
Nella nicchia di epoca precedente all’affresco, si vede il disegno preparatorio e alcuni frammenti attinenti al San Bernardino da Siena di scuola umbra riferibile alla cerchia di Piermatteo d’Amelia secolo XV, che fu strappato a scopo di salvaguardia in tempi recenti, ora ricollocato all’esterno della cappella, in alto a destra.
La tela con l’Ultima cena è stata ricollocata in maniera da rendere al massimo visibile la Natività.
La seconda cappella principale, decorata nel XVII secolo, presenta un altare reliquario e, sulla volta, 16 affreschi finemente decorati con cornici in stucco e oro zecchino raffiguranti i misteri del Santo Rosario e alcuni episodi della vita della Vergine.
La pala d’altare, di Angelo Aleri raffigura la Madonna del Rosario tra i santi Domenico e Caterina da Siena, ai lati due ovati con i santi Gioacchino e Anna, del XVIII secolo.
Alle pareti laterali due tele raffiguranti San Giuseppe incoronato da Gesù Bambino e i Santi Filippo Neri e Antonio da Padova in adorazione di Gesù Bambino, opera di Filippo Mondelli, inizio del XVIII secolo.
Nell’arco adiacente un affresco raffigura la Madonna col Bambino tra i santi Sebastiano e Rocco.
La Cappella della Madonna Addolorata, già di Santa Lucia poi del SS.mo Crocifisso, conserva affreschi di particolare rilievo, recentemente riportati alla luce, risalenti alla prima metà del XVI secolo, raffiguranti il Martirio di Santa Lucia, Santa Margherita d’Antiochia, San Giovanni Battista, Allegorie delle quattro virtù cardinali.
Nelle vele della volta figure di Evangelisti o Profeti, rese frammentarie per l’inserimento della Colomba dello Spirito Santo entro raggiera, in stucco policromo del XVII secolo.
Nell’altare in stucco policromo sono collocate due sculture, un Crocifisso ligneo del XVII secolo e una Madonna Addolorata del XX secolo.
In fondo si trova la cappelletta di Sant’Antonio Abate, con pala d’altare del XVIII secolo, raffigurante il Santo titolare e cornice coeva, opera di Bertazzi di Terni.
La navata centrale, a cui si accede con un ingresso al di sopra del quale si trovano la cantoria e l’organo di origine rinascimentale, ricostruito nell’anno 1748 dall’organaro Joannes Conradus Verlè su un preesistente strumento cinquecentesco di Venerio de Legibus, è caratterizzata da un impianto ancora romanico su cui si innestano volte e archeggiature divisorie dell’inizio del XVI secolo.
È ornata da stemmi del cardinale Bernardino Lopez Carvjal, in fondo, a destra, resti di affreschi dell’inizio del XV secolo raffiguranti Sant’Ansano e busti di Apostoli entro clipei, attribuiti al Maestro convenzionalmente denominato di Narni del 1409, identificabile con Giovanni di Giovannello di Paulello.
Nel registro superiore della navata centrale si apre una numerosa serie di finestre, di cui quattro di minore ampiezza sulla parete meridionale, e sei, a forma di “fungo”, alcune tamponate, su quella settentrionale.
La finestra posta nell’angolo verso l’ingresso della fiancata nord conserva ancora parte della trasanna originaria.
L’altare maggiore di scuola umbra (XII-XIII secolo) è costituito da una semplice struttura a blocco con pilastrini angolari di marmo pavonazzetto di origine romana, la cui faccia anteriore è occupata al centro da una lastra quadrata di porfido e fasce decorate a mosaico; ai piedi dell’altare la Fenestella Confessiones.
L’altare è coperto da un ciborio del 1500 con scritta e decorazione pittorica settecentesca raffigurante Cherubini.
Di gran pregio il tabernacolo rinascimentale conservato a destra dell’altare: si tratta di un’edicola terminante a timpano e decorata con bassorilievi con tema eucaristico.
In alto, al centro della parete absidale, è situata un’imponente vetrata, raffigurante l’Assunta, opera del pittore otricolano contemporaneo Maurini Roberto, al di sotto della quale, disposto a ferro di cavallo, si trova un pregevole coro ligneo adorno di intarsi del 1400.
Ai lati dipinti a olio su tela del XVII secolo raffiguranti i Martiri Otricolani, l’Angelo Custode e, del secolo successivo, i Santi Domenico e Giuseppe da Leonessa.
Dalla navata, attraverso due brevi rampe di scale, si accede Cripta di San Medico, che presenta un originale altare barocco.
Al termine della navata destra si trova un dipinto trecentesco raffigurante la Madonna dell’Olio Santo e l’affresco di Jacopo Siculo della Madonna della Misericordia, iconografia trasformata in Madonna del Rosario nel XVII secolo con l’aggiunta di angeli reggi corona e rose.
La navata di destra è caratterizzata dalla presenza di cappelle barocche recentemente restaurate e di un battistero.
La Cappella delle Reliquie, ove è allocato un armadio in legno con emblemi a sbalzo in finto marmo dorato del 1717, si apre a sinistra della cappella di San Fulgenzio, ove l’altare contiene le reliquie del santo titolare, e un affresco raffigurante San Fulgenzio vescovo coronato da angeli, sullo sfondo Otricoli, sulla parete di destra è allocata una statua in legno policromo del XIII – XIV secolo raffigurante la Madonna delle Grazie.
Nella successiva cappella di San Domenico la pala d’altare, della prima metà del XVII secolo raffigura San Domenico di Soriano e Santi Domenicani, alle pareti sono affrescati Annunciazione e Carità di San Giuseppe da Leonessa e San Filippo Neri predica ai discepoli, del XIII secolo.
Nella Cappella del Battesimo, adiacente l’entrata, si ammirano un tabernacolo del XIII secolo, un fonte battesimale del XIV secolo, resti di affreschi attribuiti al Maestro del 1409, un Battesimo di Gesù, dipinto murale del XVII secolo, una Crocifissione con le Pie Donne, la Vergine e San Giovanni Battista, con in basso a sinistra lo stemma degli Eroli di Narni del XVI secolo.
All’interno della chiesa è conservato il materiale lapideo proveniente dagli scavi avviati nel 1958: fregi pertinenti a monumenti funerari, basi di colonna, capitelli, pulvini, are, cornici, iscrizioni, frammenti di sarcofagi, rilievi, sculture frammentarie provenienti dalla città di Ocriculum, e ancora lastre, frammenti di ciborio, plutei e iscrizioni di età altomedievale.
 

Nota di ringraziamento

Si ringrazia la Diocesi di Terni – Narni – Amelia per la collaborazione e l’autorizzazione alla pubblicazione delle foto.
 

Fonti documentative

Catalano L. Santa Maria Assunta a Otricoli. Il contesto monumentale e l’attività di cantiere, letto su

http://www.unisob.na.it/ateneo/annali/2011-2012_12_Catalano.pdf

Guida dei Monumenti dell’Umbria di Mariano Guardabassi pubblicato da G. Boncompagni e C., Perugia, 1872
Cartellonistica in loco

http://www.otricoliturismo.it/storia/otricoli/centro-storico

https://books.google.it/

http://ildiarioditeresa.it/?p=740

http://www.keytoumbria.com/Otricoli/S_M_Assunta.html

 

Nota

La galleria fotografica ed il testo sono stati realizzati da Silvio Sorcini.
 

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