Chiesa Madonna di Fonte Bianco – Esanatoglia (MC)
Cenni Storici
L’edicola della Madonna di Fontebianco sorgeva su uno snodo stradale importante, fu poi inglobata nella Chiesa detta oggi Chiesa del Cimitero. L’edicola fu affrescata dal Maestro di Esanatoglia, Diotallevi di Angeluccio in fase giovanile. La decorazione si sviluppa sulla parete di fondo della lunetta e sulle pareti laterali. Sul fondo figura la Vergine in trono col Bambino tra Sant’Anatolia, Santa Vittoria e due Angeli oranti. Sulle pareti laterali e sulla piccola volta a botte la decorazione appare più danneggiata; sono visibili in particolare due Santi sulla parete di sinistra, uno più giovane con in mano una tenaglia (San Cosma o San Damiano), e parte di un santo vescovo (molto probabilmente San Cataldo); sono poco riconoscibili, invece, le figure della parete di destra. La presenza nell’edicola di alcuni santi conferma la religiosità popolare: Sant’Anatolia è la patrona della città, a lei è dedicata la chiesa della Pieve, inoltre esistono svariate statue della santa, tra le quali si distingue per le forme raffinate quella realizzata dal Maestro dei Magi, ospitata nella mostra; San Cataldo vescovo è particolarmente caro ad Esanatoglia, cui è dedicato l’Eremo arroccato che domina Esanatoglia dall’alto; infine, ai santi Cosma e Damiano era dedicata la chiesa del Monastero camaldolese di Fontebono, che sorge in località Cappuccini, dal quale provengono gli affreschi staccati e presentati nella mostra nella Pinacoteca Civica. Sulla sommità della volta, sono lacunose le immagini dell’Agnus Dei e di Cristo (o Dio) benedicente. L’artista, in questo affresco, si richiama ai modelli del Nuzi, dimostrando la sua dipendenza diretta dalla scuola fabrianese del tempo, che comprendeva Allegretto Nuzi e Francescuccio Ghissi. Il Bambino, ritto a gambe aperte sul ginocchio sinistro della Madre, afferra con la mano sinistra un lembo del suo vestitino e i gesti della Madonna ricordano, infatti, un trittico di Allegretto Nuzi della Pinacoteca Vaticana. A livello stilistico sono degni di nota la linea sinuosa che definisce i contorni dei santi, le mani della Vergine, nonché un accento naturalistico nei ciuffi di capelli che escono dal cappuccio di S. Cosma e nel suo volto velato da un alone rosato. I dettagli dell’abbigliamento dei santi corrispondono alla moda dell’epoca e si ripresentano anche nelle opere del Nuzi (gli abiti delle martiri attillatissimi, con scollatura svasata e lunghi manicotti).
IL MAESTRO DI ESANATOGLIA, Diotallevi di Angeluccio
Pittore attivo nella seconda metà del 1300, di scuola fabrianese (allievo di Francescuccio Ghissi da Fabriano). Egli operò a Esanatoglia, San Severino Marche, Matetica e anche ad Ancona. Per non confonderlo con gli altri, fu definito
“il Maestro di Esanatoglia”. Benché non abbia lasciato opere certe da lui firmate, gli studiosi gli attribuiscono alcune opere nel territorio di Esanatoglia:
– lo stendardo processionale, l’opera che lo rese famoso, rappresenta su un lato la “Vergine della Misericordia” e sull’altro il “Cristo flagellato tra S. Anatolia e S. Cataldo vescovo”
– l’edicola della Madonna di Fontebianco, inglobata nella Chiesa Cimiteriale
– affreschi oggi staccati dal Monastero dei SS. Cosma e Damiano di Fonte Bono
– Forse gli affreschi che decoravano la chiesa di S. Maria della Misericordia (oggi resta qualche traccia sulle monofore dell’abside).