Chiesa e Monastero di San Leonardo – Montefalco (PG)


 

Cenni Storici

Le prime notizie dell’insediamento monastico risalgono al 1204, quando sul Colle del Paradiso di Montefalco sorse una chiesa dedicata a Santa Maria del Paradiso e fu poi il Carcere di San Leonardo, un “reclusorio” di “encarcerate” o penitenti, guidate dalla beata Giovanna di Damiano e poi da sua sorella, la famosa Santa Chiara da Montefalco (sec. XIII-XIV).
In seguito esse si allontanarono di un centinaio di metri per fondare il romitorio dove attualmente è la chiesa e monastero di Santa Chiara della Croce.
A seguito di un lungo dissenso scaturito nel contiguo monastero di Santa Chiara per via dell’osservanza della regola, la sera del 4 luglio 1492, 14 suore, a detta di un contemporaneo, “uscirno dal monasterio de Santa Chiara nostra per star sotto più stretta regola” (quella di Santa Chiara d’Assisi) e tornarono al vecchio carcere di San Leonardo.
Ampliamenti e restauri furono attuati nei secoli XVI e XVIII, e ne mutarono fondamentalmente l’aspetto.
Nel 1556, nella chiesa fu fatta dipingere una Deposizione da un pittore fiammingo, ora della tela non se ne ha più notizia.
Nel 1578 Costantino di Rosato da Perugia eseguì le vetrate del coro.
Nella relazione della Sacra Visita del del Lascaris, nel 1713, l’interno risultava tutto affrescato “circumdique imaginibus sacris“, ma nel 1789, disgraziatamente, le monache decisero di rinnovare tutto: “Riconosciutasi questa nostra chiesa di San Leonardo bisognosa di essere restaurata, nonché rinnovare i tre altari, per trovarsi i medesimi troppo lisci e con ordinari ornamenti, fu proposto dalla Rev. Madre Badessa suor Teresa Serafina Mazzini alle infrascritte religiose se pareva renderla con più decoro a maggior gloria di Dio, della SS.ma Vergine e del Santo titolare, facendo i tre altari di stucco, riquadrarla con qualche ordine, alfin di togliere quei difetti, che chiaramente dimostrano i muri, costruiti con opera irregolare“.
Il suo interno, come deciso, fu tutto rimesso a nuovo dallo stuccatore milanese Marco Negri, il quale vi lavorò tra il 16 aprile e il 3 agosto del 1790, conferendo all’insieme un freddo ed austero senso decorativo, che non è più barocco e non è ancora neoclassico.
Le soppressioni religiose del 1810-15 e poi del 1860-1898 disturbarono la pace delle monache; ma esse poterono sempre tornare a vivere nel monastero di San Leonardo.
 

Aspetto esterno

La facciata, incorporata nel fabbricato monastico, è ornata da due semplici portali rinascimentali.
 

Interno

L’interno è a navata unica, con tre altari ornati di stucchi.
Sull’altare di sinistra è un affresco raffigurante una Madonna con Bambino del 1479, iniziata da Jacopo Zabolino di Vinciolo e portata a termine dal francescano frate Iacopo dei Minori, come risultante dal dettagliato contratto del 1474 fra i sindaci dell’ospedale e il pittore maestro che prevedeva l’intera decorazione dell’interno, contratto modificato nel 1479, che evidentemente lo Zabolino non aveva tenuto fede agli impegni.
All’interno della chiesa, sopra l’altare maggiore si trova il capolavoro di Francesco Melanzio di Montefalco, parente di una monaca, che lasciò nella chiesa di San Leonardo una pala, firmata e datata 1515, raffigurante la Madonna in trono col Bambino in una gloria di Angeli e fra i Santi Giovanni Evangelista, Sebastiano, Ludovico da Tolosa, Chiara d’Assisi, Giovanni Battista, Caterina d’Alessandria, Antonio da Padova, Francesco e Girolamo; sul gradino una scenetta a monocromo rappresentante la Circoncisione.
Nell’altare a destra, Madonna del Carmine di ignoto del Seicento.
In fondo alla parete di destra si apre la cappella del purgatorio, di cui nelle curiosità si racconta la storia.
Sopra la parete di fondo, Cantoria, nel 1727 detta “tota picturata“, successivamente ridipinta rispettando le tre scene con San Francesco, la Nascita della Vergine e Sant’Antonio da Padova.
Il monastero non è visitabile, imponente e severo è il refettorio con stalli e tavoli in noce.
 

Curiosità

Si narra che all’abbadessa Madre Maria Teresa di Gesù (1878-1948), dal settembre 1918 al novembre 1919, apparve l’anima di un sacerdote dal Purgatorio che li penava da 40 anni, per aver dissipato beni ecclesiastici.
L’anima chiedeva preghiere e sacrifici per la sua liberazione e giunse a fare offerte alla grata interna del monastero venne 28 volte, portò 300 lire, una somma riguardevole per quei tempi, l’ultima volta annunciò giubilante la sua liberazione dalle fiamme del Purgatorio.
In ricordo di ciò, nella parte del parlatorio interno, dove quel sacerdote aveva consegnato i soldi, fu istituita nel 1924 una “cappella del Suffragio per le anime del Purgatorio, soprattutto per quelle dei sacerdoti“, con approvazione della Santa Sede.
 

Fonti documentative

NESSI SILVESTRO, Montefalco e il suo territorio, Spoleto, 1980
NESSI-CECCARONI, Da Spoleto a Montefalco, Itinerari Spoletini 2, Spoleto, 1974

http://suoreclarisse.blogspot.com/2006/10/meraviglie-del-signore-ges.html

 

Nota

La galleria fotografica ed il testo sono stati realizzati da Silvio Sorcini.
 

Mappa

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