Chiesa e Monastero di San Biagio – Campi di Norcia (PG)
Cenni Storici
Delle 21 chiese presenti un tempo nel territorio di Campi, dopo il sisma del 2016, rimane ormai quasi solo il ricordo.
Davanti alla chiesa della Madonna del Condotto parte il sentiero che sale ai ruderi della Chiesa di San Biagio, edificata ove era un antico insediamento eremitico, che aveva annesso un convento dei Monaci Benedettini.
L’antica dipendenza eutiziane era posta su un’altura, tra la valle della Madonna del Condotto e l’antica via Vissana, dal monastero era ben visibile il castello di Campi, sito più a sud.
Secondo la tradizione vi era la cella dall’eremita cieco San Spes.
Da una bolla del 19 marzo 1249, si apprende che dal 1244 era un Priorato retto dagli Eremitani agostiniani.
Il monastero è stato probabilmente in uso dal X al XV secolo.
Il Pirri così la ricorda, negli anni ’60 del secolo scorso: “V’è in S. Biagio un eremitorio custodito da Fr. Antonio di Campi. Si asserisce che ivi abitassero un tempo i Monaci benedettini. La tradizione è confermata da alcune costruzioni adatte per laboratori e dalle sepolture trovate in chiesa. La chiesa possiede di alcuni appezzamenti di terra goduti dall’Abbate predetto con l’onere di 22 messe“.
Ne rimangono oggi, nel fitto del bosco, imponenti ruderi.
Si conserva, presso il Museo Diocesano di Spoleto, un magnifico Crocefisso sagomato, tempera su tavola da qui proveniente.
Il Crocefisso di Petrus è stato realizzato secondo un’iconografia che si può definire “di passaggio” fra il Triumphans e il Patiens.
L’iscrizione parzialmente leggibile che la croce reca alla base del montante, rende noto il nome dell’esecutore “PETRUS PICTOR” e la data di realizzazione, che può essere interpretata in due diversi modi: 1241 oppure 1212.
La prima ipotesi è quella più accreditata dagli storici dell’arte, che vedono in questa croce echi della croce che Giunta Pisano aveva realizzato per la Basilica di San Francesco in Assisi nel 1236, ormai perduta.
I confronti con altre croci di questo maestro, dimostrano un’affinità compositiva, con le figure dei dolenti collocate nei capicroce piuttosto che nel tabellone, e iconografica piuttosto che stilistica. Tale iconografia convive in Occidente con quella del Cristo Triumphans fino alla metà del XIII secolo.
Note
Foto di Simone e Marco Barbarossa Testi di Silvio Sorcini
La foto dei Ruderi del Convento di San Biagio è tratta da L. Pani Ermini – All’origine degli insediamenti eremitici e monastici sul Monteluco
Le foto del crocifisso di Petrus sono di Silvio Sorcini
Fonti documentative
AA. VV. – L’Umbria – Manuali per il territorio – La Valnerina, Il Nursino, Il Casciano – Roma 1977
A. Delpriori – La scuola di Spoleto Immagini dipinte e scolpite nel Trecento tra Valle Umbra e Valnerina – Perugia 2015
R. Cordella – S. Petrini – Guida di Norcia e del suo territorio – Norcia 1978
A. Fabbi – Preci e la Valle Castoriana – Spoleto, 1963
L. Pani Ermini – Gli insediamenti monastici nel ducato di Spoleto fino al secolo IX – in Atti del 9° Congresso internazionale di studi sull’alto medioevo 1983 pp. 541-577
L. Pani Ermini – All’origine degli insediamenti eremitici e monastici sul Monteluco – in Monteluco e i monti sacri. in Atti dell’incontro di studio. Spoleto, 30 settembre- 2 ottobre 1993, Spoleto, 1994
Cartellonistica in loco
Da vedere nella zona
Chiesa della Madonna del Condotto