Chiesa e Convento di Santa Maria dell’Oro – Terni
Cenni Storici
La chiesa, a volte chiamata anche Santa Maria di Colle dell’Oro, e l’annesso convento sorgono sulla fascia pedemontana della conca ternana.
Il nome Colle dell’oro deriva dalla presenza di allori.
Nel 1368 sembra che il beato Paolo Trinci da Foligno avesse istituito un piccolo cenobio degli Osservanti proprio sul Colle Lauro, l’odierno Colle dell’Oro.
Secondo le cronache di padre Agostino da Stroncone, San Bernardino da Siena, avanzò al Comune ed al papa Eugenio IV la proposta di costruire una piccola chiesa con un “angusto ricovero per quattro o sei francescani“.
Nella seduta del 2 aprile 1441 il consiglio generale concesse agli osservanti la facoltà di scegliere un’area nel territorio comunale, impegnandosi ad inviare una richiesta ufficiale al papa al fine di ottenerne l’autorizzazione.
L’11 luglio del 1441 gli osservanti ottennero la bolla da Papa Eugenio IV, e di seguito anche il beneplacito del vescovo diocesano Ludovico Mazzancolli, per edificare il convento.
Il 18 luglio, una settimana dopo, il Comune di Terni stanziava cento fiorini d’oro per l’acquisto del terreno, quaranta dei quali finivano nelle tasche di una certa Donna Paola, moglie di Ser Nicolao da Narni, che ivi possedeva un villino residenziale e gli altri 60 erano divisi tra altri dieci proprietari.
I lavori furono ultimati nel 1458 ed i frati costruirono anche tutte le strade di accesso al convento.
La prima chiesa si presentava a navata unica sopraelevata e coperta da volta in muratura, terminante con una piccola abside, secondo il modello costruttivo canonico applicato dagli Osservanti.
L’edificio originario comprendeva l’attuale navata ad esclusione dell’avancorpo di facciata e del coro a prolungamento del presbiterio, entrambi frutto dell’ampliamento di fine Seicento.
Per questa chiesa fu dipinto lo Sposalizio di Santa Caterina di Benozzo Gozzoli, donato dalla famiglia Rustici alla Chiesa di Santa Maria dell’Oro per le grazie ricevute dalla Madonna, ora conservato alla Pinacoteca Comunale di Terni.
Sull’altare maggiore era posto un trittico, unica opera firmata da Paolo di Visso.
Nel pannello centrale, ora al Musée du Petit Palais di Avignone, era raffigurata la Madonna in trono col Bambino, i pannelli laterali, raffiguranti i Santi Giovanni Battista e Bartolomeo, sono ora al Narodni Museum di Praga.
Già nel 1471, però, ci si rese conto della franosità del terreno; i frati chiesero allora di poter edificare un nuovo convento con chiesa dall’altro lato di Terni, in Santa Maria delle Grazie.
Il Convento di Colle dell’Oro continuò però ad essere abitato, ospitando numerosi capitoli provinciali dell’Ordine francescano e fino ad ottanta religiosi, compresi gli studenti e i novizi.
All’inizio del Seicento il vescovo Ludovico Ripa (1606-1613), nella visita ad limina segnalava che erano presenti sedici frati, evidente segno che il luogo non fu mai completamente abbandonato.
Pochi anni più tardi il vescovo Clemente Gera (1613-1625) sempre in visita ad limina, citò il convento di Santa Maria dell’Oro, che vide un periodo di rinascita tra la metà del XVII e l’inizio del XVIII secolo.
In tale lasso di tempo e fino alla soppressione ottocentesca la comunità arrivò a comprendere all’incirca una ventina di religiosi.
Nel 1653 ebbero inizio importanti lavori di ampliamento della chiesa,con aggiunta di avancorpo e risistemazione generale dell’interno.
L’edificio,al termine dei lavori, fu riconsacrato dal vescovo di Terni Sperello Sperelli il 15 ottobre 1684, come riportato da una lapide all’interno della chiesa:
D.O.M./ ECCLESIA ISTA TIT. S. MARIAE DE AURO NUNCUPATA A S. BERNARDINO/ SENENSI ORD. MIN. REF. OBSERVANTIAE AB AN¬NO MCDXLI FUNDITUS ERECTA/ POSTEA ANNO MDCLIII OB MAIOREM POPULI CONFLUENTIS CAPACITATEM/ AUCTA. TANDEM ANNO MDCLXXXIV IN MELIO- REM AC DECENTIOREM/ FORMAM EX PIORUM ELEMOSINIS REDACTA FUIT/QUAM/ ILLUSTRISSIMUS AC REVERENDISSIMUS D. D. SPERELLUS SPERELLI/ EPI- SCOPUS INTERAMN. MAXIMO POPULI CONCURSU, SINGULARIQUE ANIMI/ GRA¬TULATONE EODEM ANNO MDCLXXXIV DIE XV OCTOBRIS SOLEMNI RITU CON- SE/ CRAVIT, CUIUS ANNIVERSARIAM SOLEMNITATEM DOMINICA SECUNDAOCTOBRIS/ QUOTANNIS CELEBRARI MANDAVIT/ LAUS DEO.
L’8 giugno 1677 il Comune di Terni su richiesta della popolazione e dei frati decise di lastricare la strada di Colle dell’Oro.
Nel 1862 i frati furono cacciati dal Convento ed il complesso passò al Demanio, anche se per trentatré anni vi furono ospitate le suore Clarisse provenienti dai conventi ternani di San Procolo e dell’Annunziata; in seguito fu sede estiva del Convitto comunale Umberto I.
Nel 1910, grazie allo storico Luigi Lanzi, all’epoca ispettore per i monumenti e per gli scavi del Mandamento di Terni, la Chiesa di Santa Maria dell’Oro e un’ala dell’antico convento furono affidati alla Diocesi di Terni e Narni e il 23 febbraio 1910 il vescovo Francesco Moretti, trasferendovi il titolo della Parrocchia di San Giovanni Battista di Piedimonte, istituì la Parrocchia di San Giovanni Battista in Santa Maria dell’Oro.
Nel 1933 fu allocata nei locali del convento la “Casa di Riposo Alessandro Mussolini“; affidata alle suore del Perpetuo Soccorso, è rimasta aperta fino agli anni Settanta del secolo scorso, quando fu definitivamente trasferita, lasciando in tal modo lo stabile ad un rapido degrado.
Dal 1977 al 1979 sono stati effettuati nella chiesa lavori di restauro delle coperture e degli interni, con rinnovo dei pavimenti.
Il 21 settembre 1986, il vescovo della Diocesi di Terni Narni Amelia, mons. Franco Gualdrini, istituì la Parrocchia di Santa Maria dell’Oro, poi ufficializzata dal decreto del Ministero degli Interni DGAC 13 del 29 gennaio 1987.
Nel biennio 2004 – 2005 si è provveduto al rifacimento delle coperture, con restauro architettonico della facciata e dell’interno, adeguamento liturgico area presbiteriale.
Il 27 novembre 2005 la quattrocentesca chiesa di santa Maria dell’Oro è stata elevata a santuario diocesano dal vescovo Vincenzo Paglia.
Nel 2016 sono state consolidate le fondazioni e recuperati i locali parrocchiali della casa canonica.
Aspetto esterno
La chiesa ha un fronte molto semplice, di fattura Settecentesca, presenta un portale di ingresso con lunetta semicircolare, nella parte centrale sono due semplici finestre rettangolari molto strombate.
La parte alta è conclusa da un timpano modanato.
Il campanile è a vela, posizionato nella zona del coro.
La chiesa è stata realizzata secondo lo schema tipico delle chiese francescane Osservanti, a navata unica con copertura a volta.
Profondamente rimaneggiata nei secoli successivi, ampliata nel Seicento, si presenta oggi come una chiesa di carattere Settecentesco, per i lavori seguiti ai danni del tremendo terremoto del 1703.
Interno
La chiesa presente un avancorpo che ospita l’organo, una navata con copertura lignea, ornata da medaglioni dipinti raffiguranti i Santi francescani, nel riquadro centrale è raffigurata l’immagine dell’Immacolata Concezione, ed un coro con copertura a volta.
L’interno presenta una macchina d’altare lignea realizzata nel 1680, nelle quattro cappelle laterali sono presenti altri altari di carattere seicentesco sempre in legno.
Nei due altari della parete sinistra sono collocate tele ad olio seicentesche raffiguranti la Madonna con Sant’Anna e San Gioacchino e l’Immacolata Concezione con Santi.
Nell’arcone che separa la navata del presbiterio è affrescata l’Incoronazione della Vergine, realizzata nel 1731 da Giuseppe Viario da Oneglia.
L’altare maggiore, disegnato nel 1943 dallo scultore Colasanti, è collocato innanzi ad una macchina lignea realizzata nel 1680, ove è posta una copia dello Sposalizio di Santa Caterina e i santi Bartolomeo, Francesco, Lucia e angeli di Benozzo Gozzoli, sulle aureole degli angeli si leggono le scritte: ANGELUS GHABRIE e ANGELUS RAPHAEL; sull’aureola della Vergine: AVE MARIA GRATIA PLENA DOMIN[US].
Sull’aureola di Gesù Bambino: IHESUS CRISTUS.
Sulle aureole dei santi: S[AN]C[T]A KATERINA; SANCTUS BARTOLOMEU[S]; SANCTUS FRANCISCU[S]; SANCTA LUCIA VIRGO.
Sul fronte della predella: AVE REGINA CELI LETARE ALLELUIA QUIA QUE[M] MERUIS[T]I DEUM PORTARE ALLELUIA HORA PRO NOBIS DEUM ALLELUIA.
Sul piedistallo del trono si leggonofirma e data: EN OPUS BENOTII DE FLORENTIA. M.CCCCLXVI.
Il tabernacolo è seicentesco in legno intagliato.
Nel presbiterio sono collocate, una per lato, due grandi tele ad olio riferibili alla metà del XVII secolo.
Quella di sinistra, raffigura il Martirio di San Nicola Pick e compagni a Gorkum avvenuto nel 1572 nella città olandese di Briel; l’opera fu commissionata dalla famiglia ternana Nicoletti, di cui Gabriele fu capitano di milizie al servizio del duca Alessandro Farnese.
La tela della parete destra raffigura, invece, la scena del Martirio di San Daniele e compagni a Ceuta consumatosi nel 1227.
Funge da mensa d’altare un blocco lapideo di breccia calcarea che, secondo la tradizione è la stessa sopra la quale san Bernardino celebrò la messa.
Il secondo altare a destra è dedicato a San Pasquale Baylon.
Nel primo altare a destra è conservato un Crocifisso ligneo del XV secolo, attribuito a Giovanni Tedesco.
Le pavimentazioni interne sono in piastrelle di cotto di fattura moderna, sono presenti al centro della navata tre antiche botole per la sepoltura chiuse da lastre in travertino.
Nel presbiterio la parte dell’altare è pavimentata in travertino.
Lateralmente sono presenti due locali adibiti a sacrestia; il primo conserva alcuni dipinti murali raffiguranti alcune scene della vita di Cristo: l’Annunciazione, lo Sposalizio della Vergine, la Visitazione, la Natività, la Presentazione al tempio, Gesù infante tra i dottori del tempio, riferibili alla seconda metà del XVII secolo.
Sempre in questo vano è un lavabo da sacrestia in marmo di Cottanello scolpito.
Nella seconda stanza si trova il grande armadio ligneo per paramenti sacri, eseguito in legno di noce sempre nella seconda metà del Seicento.
Nella parte posteriore è situata la casa canonica un tempo parte dell’antico convento francescano Osservante.
L’ingresso al convento si trova su un ampio piazzale circondato da alte mura movimentate dall’alternarsi di edicole rialzate con nicchia entro le quali erano dipinte le stazioni della Via Crucis del 1728.
Nota di ringraziamento
Si ringrazia la diocesi di Terni Narni Amelia per l’autorizzazione alle riprese fotografiche e alla pubblicazione.
Nota
La galleria fotografica ed il testo sono stati realizzati da Silvio Sorcini.
Le foto dei pannelli del trittico di Paolo da Visso sono tratte dai siti dei musei.
Fonti documentative
CASSIO GIUSEPPE Oltre Assisi
CASSIO GIUSEPPE Il convento di Santa Maria de Auro in Terni: storia e identità di un recinto santuariale
GENTILI LAMBERTO, GIACCHÉ LUCIANO, RAGNI BERNARDINO e TOSCANO BRUNO, L’Umbria, Manuali per il Territorio. Terni, Roma, Edindustria, 1980
http://siusa.archivi.beniculturali.it/cgi-bin/pagina.pl?TipoPag=prodente&Chiave=50796
http://www.chieseitaliane.chiesacattolica.it/chieseitaliane/AccessoEsterno.do?mode=daPortaleOA&codice=16732&tipo=CC
http://www.anticaviaflaminia.it/it/storia-e-cultura/chiesa-di-santa-maria-delloro/
http://www.terninrete.it/Notizie-di-Terni/ecco-come-colle-delloro-divenne-casa-di-riposo-arnaldo-mussolini-477562
http://www.keytoumbria.com/Terni/S_M_dell_Oro.html
Da vedere nella zona
Chiesa di Santa Maria del Monumento
Chiesa di San Salvatore
Chiesa di Sant’Alò
Chiesa di San Pietro
Chiesa di San Giovanni Battista o della Madonna degli Ulivi