Chiesa di Santo Chiodo ( ex S. Claudius) – Spoleto

Attualmente è di proprietà privata e in fase di recupero per merito dell’attuale proprietario Amleto Morosini, collezionista di tessuti antichi e restauratore in Spoleto.

 

Cenni Storici

In realtà la dedica è a San Claudio, ma in dialetto spoletino è diventato Santo Chiodo.
La chiesa, dalle belle linee romaniche, risale probabilmente all’inizio del XII secolo.
Sorge lungo l’antico e importante itinerario che collegava Spoleto a Carsulae, unendo così i due diverticoli della via Flaminia.
È stata edificata a ridosso di un preesistente edificio romano, di funzioni sconosciute, di cui rimangono cospicui resti, poi trasformato in casa canonica.
Nel luogo era già presente un’area funeraria, come testimoniato dal ritrovamento di modeste tombe e dalla tomba a sacco di origine romana, ora al di là della moderna strada, ma un tempo in continuità con il sito.
È citata dal trecentesco codice Pelosius come aggregata alla chiesa di San Pietro, assieme ad una chiesa di San Gregorio, che doveva essere nelle vicinanze, ma di cui non si ha più traccia.
In epoca imprecisata la chiesa è stata tramezzata, la parte verso l’abside è stata utilizzata come stalla, l’area adiacente la facciata ha continuato ad essere impiegata come edificio di culto fino agli anni ’60 del secolo scorso, poi anch’essa è stata ridotta ad usi profani.
La stessa aula della chiesa è stata soppalcata per ricavare locali nella parte alta.
 

Aspetto esterno

Dopo anni di abbandono, deturpata e ridotta a stalletti e pollaio, è ora stata sapientemente restaurata ed è diventata un’abitazione privata.
L’abside è in conci ben commessi e a pianta semicircolare.
Il campaniletto a vela a un solo fornice è posto sulla destra, in posizione arretrata, prossimo all’abside.
La facciata è in conci ben squadrati di pietra bianca e conserva un bel portale, nel cui arco a tutto sesto è reimpiegata una iscrizione lapidea funeraria, di dimensioni cm 41×39, diventata cuneo inserito nell’arco di scarico:
TVR/ ILLE . FINEM/AVSTRA . RESOLVI / E . VIVIT / EVERVS / ROBVS / IT / IUM / VLCRAS / ITATE / NQVI .VIXIT . AN / XLIIII. M . X.
Davanti al portale d’ingresso sono appoggiati due reperti romani.
Lungo il muro della canonica è inserita una protome taurina, anch’essa di origine romana, nei pressi è murata una lapide con iscrizione di difficile lettura.
 

Interno

L’interno, a unica navata, è stato completamente rimaneggiato e dell’antica decorazione conserva pochi frammenti, tra cui una porzione d’effige di San Paolo sulla parete alta del catino absidale.
 

Fonti documentative

NESSI-CECCARONI, Da Spoleto a Sangemini, Itinerari Spoletini 3, Spoleto, 1975
 

Nota

La galleria fotografica ed il testo sono stati realizzati da Silvio Sorcini.
 

Mappa

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