Chiesa di Sant’Eremo – Massa Martana (PG)
Cenni Storici
I ruderi di trovano appena sopra il Castello di Mezzanelli, lungo un antico percorso che conduceva fino a Spoleto.
L’osservazione dall’alto consente di vedere che le rovine della chiesa si trovano quasi esattamente al centro di un sito fortificato d’altura, un castelliere di età preromana, che insieme a un altro (definito Fonte Sant’Eremo) localizzato sull’altura di fronte, costituisce un unico sistema di fortificazione articolato in due aree abitative/difensive poste a controllo della viabilità montana verso la Valle Spoletina e in particolare verso il punto notevole di valico della Fonte di Sant’Eremo, un’importante sorgente perenne posta a est del sito a circa 300 metri in linea d’aria.
Il sito è denominato dall’IGM Sant’Eremo, è conosciuto dalle popolazioni locali anche come Sant’Eramo o Sant’Elmo.
È difficile da rintracciare, non per asperità orografiche, ma perché circondato da una fitta boscaglia che rende ormai non più percettibile il sentiero che collegava la chiesa alle sottostanti fonti e ne occlude la vista fino a pochi metri di distanza.
Della chiesa non sono state rintracciate notizie da fonti scritte o orali, tutto quel che si può dire in merito è derivato unicamente dall’osservazione diretta.
Per raggiungere il sito, partendo da Spoleto si imbocca la statale per Acquasparta, al valico, sulla destra, si trova la strada bianca che porta al castello abbandonato dello Scoppio, dopo qualche centinaio di metri, sulla sinistra si trova una carrareccia in discesa, superato un grazioso laghetto si prosegue in discesa fino a giungere a un’area di sosta, prossima anch’essa a divenire un sito archeologico, dove si trova l’antica Fonte di Sant’Eremo e un abbeveratoio per bestiame.
Si prosegue prendendo la strada a sinistra fino a raggiungere un capanno di caccia, i ruderi della chiesa si trovano poco dopo, salendo sulla sinistra, ma non sono facili da rintracciare, come già detto.
Aspetto esterno
La parete destra, quella meglio conservata in elevato è costruita con blocchi di calcare grossolanamente sbozzati, di non piccole dimensioni e sovrapposti l’un l’altro senza malta.
A circa due terzi di tale parete, in prossimità della zona presbiteriale si apre la porta, ancora perfettamente riconoscibile.
Interno
All’interno le murature appaiono meglio rifinite, con uso di malta, in particolare nell’area presbiteriale.
L’abside ha pianta semicircolare, se ne conserva poco in elevato e c’è un forte interro, come nel resto dell’aula.
All’interno delle murature si nota l’apertura di alcune nicchie.
Adiacente alla parete esterna destra si scorge la fondazione di un ambiente a pianta semicircolare, di cui si ignora la funzione.
All’esterno della parete opposta all’abside è presente la fondazione di un edificio.
Intorno alla chiesa si notano resti di strutture murarie interrate e crolli di edifici, forse quel che resta di un insediamento monastico.
Quel che rimane è di difficile lettura e interpretazione, apparentemente la struttura sembra essere molto antica, presumibilmente preromanica, abbandonata da lungo tempo.
La presenza dei due castellieri fa ipotizzare una continuità d’uso da epoca Italica, non è escluso che la chiesa sia sorta su un preesistente edificio di culto.
Solo un’approfondita indagine archeologica e uno scavo potrebbero chiarire i molti interrogativi altrimenti destinati a rimanere senza risposta per questo sito di notevole interesse.
Nota
La galleria fotografica ed il testo sono stati realizzati da Silvio Sorcini.
Nota di ringraziamento
Si ringrazia l’amico Marco Barbarossa, profondo conoscitore del territorio, che mi ha accompagnato per rintracciare il sito.
Da vedere nella zona
Mezzanelli
Castello di Mezzanelli
Chiesa dei Santi Filippo e Giacomo
Scoppio
Castello di “Lo Scoppio“
Chiesa di San Michele Arcangelo