Chiesa di Sant’Egidio – Sant’Egidio (PG)

La chiesa è inserita nella cerchia muraria del castello.

 

Cenni Storici

Negli antichi documenti è citata come Sant’Egidio di Colle per distinguerla da quella di Sant’Egidio di Lidarno posta poco più a valle e conosciuta invece come Sant’Egidio dei Pianaioli.
Di questa chiesa, posta all’interno delle mura, se ne ha notizia sin dal 1294, infatti da una pergamena conservata nell’Archivio di San Pietro di Perugia e datata 21 aprile 1294 si dice che Bulgarus, vescovo di Perugia, comanda a Philippus, arcivescovo salernitano governatore di Perugia, di consacrare l’altare e la Chiesa di Sant’Egidio di Colle, spettante al Monastero Cistercense di Santa Giuliana, e di concedere indulgenze.
Il 26 aprile dello stesso anno Symon, vescovo di Assisi, concede un’indulgenza di un anno a tutti coloro che visiteranno la Chiesa di Sant’Egidio di Colle spettante al Monastero di Santa Giuliana.
La chiesa fu consacrata il 2 maggio di quell’anno.
Questa titolazione era riferita a un santo eremita che si era trasferito in Gallia dalla Grecia e vi aveva fondato una abbazia, Saint Gilles du Gard, destinata a diventare una delle più importanti mete di pellegrinaggio dell’Occidente.
A Egidio furono dedicate numerose chiese nei confini della diocesi di Perugia, lungo le rotte che erano seguite dai pellegrini diretti in Francia.
Sant’Egidio di Colle nel giro di poco più di un cinquantennio fu soggetta a ben tre diversi “signori” che si alternano nel possesso dell’insediamento e del suo territorio.
All’inizio del secolo XIII è infatti proprietà del monastero di S. Salvatore di Monte Acuto che, tra il 1206 e il 1223 lo cede unitamente ad una vasta porzione di terreno alla famiglia Coppoli di Perugia.
Tra il 1257 e il 1264 i componenti la famiglia alienano le proprietà in favore del monastero perugino di S. Giuliana.
Infatti il monastero perugino acquista il 2 febbraio 1257 vari terreni posti nell’area territoriale pertinente a S. Egidio di Colle per 2.150 libbre.
Dopo questa transazione si ha una sorta di ratifica della vendita dei beni da parte del monastero di S. Salvatore di Monte Acuto, antico proprietario della zona, che, il 16 novembre 1257, concedeva al monastero di S. Giuliana anche la chiesa di S. Egidio “cum omnibus possessionibus et iuribus ac pertinentiis“, a cui, il 28 marzo 1262, seguirà l’approvazione del priore di S. Fiorenzo di Perugia e la conferma di Clemente IV il 13 gennaio 1266.
Nel XIV secolo la chiesa di S. Egidio del Colle era inserita nel contado di porta Sole ed iscritta per 10 libre.
Dalla visita pastorale del vicario del vescovo Fulvio Della Corgna Donato Turri, compiuta il 27 giugno 1568 risulta che la chiesa parrocchiale di Sant’Egidio “de colle” era de jure del monastero femminile di S. Giuliana di Perugia.
La parrocchia fu istituita nel 1569 ed è sopravvissuta fino al 1860 successivamente venne affrancata e ceduta al vescovo di Perugia.
Il Turri, trovò l’altare maggiore sprovvisto del tabernacolo, ma in compenso lo trovò fornito di una tavola dipinta che ritraeva una Madonna tra quattro santi, dei quali si ignora l’identità in quanto la tavola è scomparsa.
La chiesa era piccola e aveva croci di consacrazione dappertutto.
Non riusciva a contenere tutto il popolo che vi conveniva e i parrocchiani avrebbero desiderato una chiesa più capiente, dicendosi contrari a trasferire il titolo di parrocchia nella chiesa della Madonna all’esterno dell’abitato.
Il Visitatore si disse favorevole a questa soluzione e ordinò che la si costruisse tanto grande quanto era necessario; la chiesa fu ricostruita negli anni seguenti, sopra il portale della chiesa odierna c’è una ceramica con la data 1594.
Nella visita pastorale del vescovo Odoardi fatta nel 1777, alla chiesa parrocchiale di S. Egidio venne concesso il fonte battesimale in subsidium di quello della pieve di S. Maria in Ripa, il primo libro dei battezzati, che tuttora si conserva, inizia nello stesso anno.
La chiesa odierna fu ricostruita negli anni centrali dell’Ottocento al tempo del vescovo Vincenzo Gioacchino Pecci, nel timpano della facciata c’è un mattone con la data 1861, e non ha nulla di antico al suo interno; è scomparso quello che doveva avere l’aspetto di un polittico tardogotico del XV secolo (Madonna tra quattro santi), né tantomeno la tela tridentina con il ritratto del santo.
Questa tela fu trovata dal Vescovo Amadei il 9 maggio 1763 nella sua Visita Pastorale ed il suo accompagnatore scrisse che l’altare era decorato con una pala d’altare “ab antiquo eximio Pictore effigiata” che ritraeva Sant’Egidio con ai piedi un gruppo di monache in abito bianco, sotto le quali figure si leggeva la data 1581 e il nome della badessa Lucrezia Baldeschi.
Dei tempi dell’ultima ricostruzione Sant’Egidio conserva due tele che ritraggono il vescovo Pecci che consacra gli altari della chiesa.
Fra i fatti curiosi scovati nelle pergamene dell’Archivio di San Pietro di Perugia ce n’è una attestante che nel 1255 papa Alessandro IV ordina al vescovo perugino, su sollecitazione di Reynerius, rettore della Chiesa di Sant’Egidio del Colle, di citare in giudizio alcuni chierici e laici che si rifiutavano di pagare le decime spettanti alla Chiesa di Sant’Egidio di Colle, minacciando anche il ricorso in appello.
 

Aspetto esterno

La chiesa è a ridosso delle mura castellane tanto che una delle torri principali è oggi il campanile.
La chiesa si presenta in stile leonino come tutti gli altri cinquanta edifici di culto accomunati dal fatto di essere stati realizzati o complessivamente ristrutturati negli anni compresi tra il 1846 e il 1878 per volere dell’allora vescovo di Perugia Vincenzo Gioacchino Pecci, il futuro papa Leone XIII, nel territorio della diocesi.
La facciata è caratterizzata da 4 lesene in mattoni interrotte a metà da una cornice marcapiano dove al centro si apre una lunetta aperta per l’illuminazione interna; la cornice superiore delimita un timpano dentellato.
Il portale squadrato è sormontato da un timpano contenente una formella con l’immagine di Sant’Egidio datata 1594 anno dell’ampliamento e ricostruzione della primitiva chiesa.
Nelle pareti laterali si distinguono due absidi, uno per lato che costituiscono i transetti interni, più l’abside di fondo.
Nell’abside di sinistra si apre una porta in mattoni con un timpano al cui interno è una ceramica con l’effige di San Francesco e sullo sfondo il castello di Sant’Egidio con la data 1182-1982.
 

Interno

L’interno è a navata unica scandita da lesene e il tetto voltato a botte.
Nella prima campata a destra un’acquasantiera in pietra e ceramica e un quadro in mattonelle di ceramica raffigurante il Castello di Sant’Egidio e sotto la dedica:
Il giorno 7 marzo 2015 la Comunità di Sant’Egidio accolse il cardinale arcivescovo Gualtiero Bassetti in occasione della Visita Pastorale“.
Nella campata successiva un confessionale a muro e sopra un quadro della Madonna del Carmelo.
Nel primo abside l’altare della Madonna del Carmine con l’immagine omonima e sopra di essa la scritta:
Maria Mater Gratiarum intercede pro nobis“.
Nella stessa cappella troviamo una croce metallica e una nicchia con la statua di Santa Maria Goretti; un’altra nicchia è vuota e conteneva una statua della Madonna con Bambino che ora è esposta nel presbiterio a destra dell’altare maggiore.
Nella campata successiva c’è la porta della sacrestia e sopra una tela raffigurante il vescovo Pecci che consacra gli altari della chiesa.
Più avanti il Fonte Battesimale con l’immagine del Battesimo di Gesù e due vetrate con San Giovanni Battista e Cristo risorto.
Il presbiterio è rialzato di due gradini e oltre ad un Crocefisso in gesso contiene la statua della Madonna con Bambino.
Scendendo lungo la parete sinistra troviamo l’abside con la porta che da all’esterno e due vetrate con la Madonna e Sant’Egidio e subito dopo, prima della cappella del Crocefisso una tela che rappresenta il Vescovo Giovacchino Pecchi che consacra gli altari della nuova chiesa.
Nella cappella del Crocefisso troviamo nella nicchia di destra una statua con la Madonna Addolorata e nella nicchia di sinistra la statua di Sant’Egidio con la cerva.
 

Fonti documentative

G. Leti – L. Tittarelli – Le fonti per lo studio della popolazione della Diocesi di Perugia dalla metà del XVI secolo al 1860 – 1976
G. Riganelli – Medioevo Rurale Perugino (Una ricerca sul territorio dell’attuale XII Circoscrizione del Comune di Perugia) – 1989
S. Lorenzini e M. Moriconi – L’archivio dell’Abbazia di San Pietro di Perugia (1002-1934) – Soprintendenza Archivistica per l’Umbria e Fondazione per l’Istruzione agraria in Perugia – 2014
A. Grohmann – Città e territorio tra medioevo ed età moderna Tomo II Il territorio – 1981
E. Lunghi – Tutte le Maestà conducono al colle – 2015
 

Mappa

Link coordinate: 43.104447 12.490742

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