Chiesa di Sant’Egidio – Ravignano di Foligno (PG)

La piccola chiesa seicentesca sorge all’imbocco dell’abitato.

 

Cenni Storici

La piccola chiesa è dedicata a S. Egidio, come quella della frazione di Lié fu costruita nel 1635 e consacrata nel 1637.
Citata nei documenti ecclesiastici dei secoli seguenti, ricordiamo la cura che ne avevano gli abitanti del luogo che, all’occorrenza (1651), ne potenziavano i redditi con dotazione di terra.
Subì un integrale restauro alla fine del Seicento (1692); sempre in quegli anni risulta una duplice intitolazione a Sant’Egidio e a Sant’Antonio.
L’edificio è stato gravemente lesionato dal terremoto (1997), ma ne è stato ultimato il restauro.
Nella chiesa si celebrava la messa nel giorno di Sant’Antonio abate, il protettore degli animali (17 gennaio), e, come nel vicino centro di Liè, il primo settembre la festa di Sant’Egidio, protettore dalla febbre.
Questa festività viene tuttora esaltata con una processione che si snoda lungo le vie del paese, effettuata in forme autonome rispetto al vicino Liè.
Nel mese di giugno, gli abitanti di Ravignano, con quelli di Belfiore, Liè, San Giovanni Profiamma, Scanzano e Vescia, si recavano in processione al santuario terapeutico di Santa Maria Giacobbe (Pale), per scongiurare le malattie delle ossa.
 

Aspetto esterno

La chiesa è rialzata rispetto al piano stradale quindi la porta di accesso sopraelevata è raggiungibile da una doppia scalinata; la porta squadrata è affiancata da due finestrelle del viandante che permettevano ai pellegrini o ai devoti di vedere il Santo contenuto anche quando la chiesa era chiusa.
Il campanile a vela a due fornici, provvisto di due campane, è posizionato a ridosso della facciata sulla parete destra, è stato smantellato dopo il sisma (1997), in quanto pericolante, e ricostruito.
La chiesa è priva di abside.
 

Interno

Ad aula unica con la parete d’altare divisa dal retro; nella parete destra entrando una nicchia con ampia volta ricavata nello spessore della parete destra contiene la statua in terracotta policroma sempre settecentesca della Madonna Addolorata con il cuore trafitto e completamente vestita di nero e a destra della stessa una teca conserva una statua in cera di San Luigi Gonzaga che durante il terremoto è stato conservato in un container in quanto la chiesa era terremotata ed il caldo della lamiera ha fatto sciogliere le dita delle mani.
Nella nicchia che contiene entrambi, durante i lavori di ristrutturazione sono venuti alla luce degli affreschi con affreschi di scuola umbra del Settecento dove la raffigurazione centrale è completamente perduta mentre nelle spalle dell’arco sono emerse due figura di santi, a destra Santa Lucia, a sinistra una Santa martire non identificata anche per la presenza della teca con San Luigi che copre gran parte della figura.
Salendo nella parete nel presbiterio rialzato di un gradino troviamo appesi ex voto inseriti in una cornice.
Nella parete d’altare risalta la bella quinta architettonica in legno e stucco dipinto che chiude la parete di fondo inquadrando la zona dell’altare delimitando la sacrestia; ha una forma tripartita disposta su due piani, scandita nella parte bassa da aperture inquadrate da cornici e, in quella alta, da colonne addossate alla parete.
Questa finta parete a sinistra contiene la figura di San Nicola e a destra la figura di San Feliciano, al centro vi era una tela con l’immagine della Vergine con il Bambino e Santi che è stata trafugata durante il terremoto del 1997; nel retro contiene un bel lavabo in pietra.
Scendendo sulla parete sinistra troviamo una statua lignea settecentesca di Sant’Egidio in abito vescovile ed in controfacciata a sinistra un’acquasantiera in pietra.
 

Sant’Egidio

S. Egidio è ricordato dallo Jacobilli nella sua opera “Vita dei Santi e Beati dell’Umbria” con notizie che hanno un riferimento particolare con la città di Borgo San Sepolcro.
Narra infatti lo storico che Egidio con il compagno Arcano nel 936 partì pellegrino per la Terra Santa tornandone portando con sé reliquie del S. Sepolcro di Gesù.
Il Santo, sostando ai piedi di un monte dell’Appennino, comprese che per un fatto straordinario quelle reliquie non potevano essere trasportate altrove e le dovette lasciare lì.
Proprio in quella zona sorse la città, tuttora chiamata Borgo S. Sepolcro.
S. Egidio era molto venerato anticamente e molte chiese ricordano annualmente la memoria nella festa, come i piccoli villaggi di Lié e di Ravignano.
La festa ricorre il 1° settembre.
C’è però confusione circa il Santo in quanto sono ricordati due santi con lo stesso nome, il primo nato presumibilmente ad Atene, in Grecia intorno al 640 e in seguito si recò in Provenza dove fondò il monastero di Arles, una cittadina situata nei pressi della foce del fiume Rodano e qui vi morì, mentre un secondo sant’Egidio (quello qui trattato) visse in Umbria entrambi festeggiati il 1° di settembre.
Le due statue di Ravignano e di Liè ne sono l’emblema, infatti presentano evidenti differenze; questa lo rappresenta in abiti vescovili come descritto dallo Jacobilli, la statua di Liè invece rappresenta il Santo con la cerva vissuto e morto in Francia.
Tutti pensano che si tratti dello stesso Santo, ma secondo me ci sono dei sensati dubbi espressi poi anche dai devoti che non hanno ben chiaro quale delle due statue rappresenti il vero Sant’Egidio, probabilmente entrambi.
 

Fonti documentative

Don Luciano Gregori – La Valle del Menotre – 1990
Fabio Bettoni Maria Romana Picuti – La montagna di Foligno, itinerari tra Flaminia e Lauretana – 2007
 

Da vedere nella zona

Villa di Liè
Rocca di Liè o Pasanello
Villa di Ravignano
Chiesa di Sant’Eutizio
Eremo di Santa Maria Giacobbe
Edicola di Colfornaro
 

Mappa

Link coordinate: 43.000736 12.758537

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