Chiesa di Sant’Egidio – Borroni
Cenni Storici
La prima menzione di Borroni si legge in un documento del 1228, pubblicato nelle carte dell’abbazia di Sassovivo; vi si parla di un certo Martinello residente “in Burrunis”.
Poi nel 1239 fu nominata la chiesa di S. Egidio a Borroni (“de Boronis”) nella Sentenza del cardinale Raniero Capocci sulla ripartizione delle tasse nella diocesi di Foligno.
La comunità di Borroni faceva capo alla chiesa canonicale di S. Maria Infraportas; si separò da questa e si costituì parrocchia a sé stante all’inizio dell’epoca moderna.
Non si sa quando diventò Parrocchia, dai decimari e dai libri parrocchiali conservati in archivio, il primo parroco noto risulta essere don Francesco Alessandri, nel 1643.
Nel 1912 questa parrocchia contava 437 abitanti, quasi tutti dediti all’agricoltura e quasi tutti analfabeti, nel 2010 sono arrivati a 2800 e vanno ancora aumentando essendo l’area in forte espansione demografica.
Aspetto
Della primitiva chiesa rimane il portale a due rincassi con lunetta in cui è inserita una lastra di pietra scolpita, probabilmente del X secolo raffigurante una croce contornata di racemi da cui esce una testa umana, rimurato nella facciata della nuova struttura edificata nel XVII secolo.
La vecchia struttura romanica è stata in parte demolita e in parte riassorbita dal nuovo edificio, infatti un muro alterale e una parete di fondo sono conservati nella chiesa oramai in una parte più bassa del piano stradale.
Interno
Come detto l’unica parete decente che ha resistito alla demolizione conserva un affresco con l’immagine della Madonna del Soccorso, con accanto una Madonna con Bambino in trono dimezzata dall’apertura di una porta successivamente ritamponata e San Luca.
Fonti documentative
http://www.gazzettadifoligno.it/
http://www.culturaitalia.it/
Sperandio B. (2001), Chiese romaniche in Umbria, Ponte S. Giovanni (PG), Quattroemme, 2001
Da vedere nella zona
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