Chiesa di Sant’Egidio Abate – Bagnara di Nocera Umbra (PG)
Cenni Storici
La chiesa intitolata a S. Egidio il Santo Abate ateniese vissuto nel VII secolo si trova nel villaggio di Bagnara lungo la strada Prolaquense, oggi Septempedana, che da Nocera congiunge l’Umbria con le Marche.
Questa strada che è l’antica via romana Prolaqueum, l’odierna Pioraco, era uno dei principali diverticoli della Flaminia.
La strada, infatti da Nocera, staccandosi dal percorso classico della Flaminia, costruita dal console Caio Flaminio, raggiungeva Septempeda (Statio Dubios), Treia, Auxinum e quindi Ancona.
Lungo questa strada sorgono molti paesi sconosciuti dell’Umbria, di antica storia e ricchi di manifestazioni artistiche di grande valore.
Bagnara si trova lungo questa strada presso le sorgenti del Topino il fiume che Dante cantò nel noto passo del Paradiso (canto XI) glorificando la vita di San Francesco d’Assisi.
Le sue origini risultano essere assai remote, infatti si ritiene che i cavernicoli del Paleolitico abbiano abitato le numerose grotte ancora esistenti lungo il fiume Topino.
Notizie più recenti del nostro territorio risalgono al 1100 dove negli antichi documenti è chiamata nel latino-medioevale Bagnariae e il nome sta a significare l’abbondanza delle acque.
Oggi a Bagnara ci sono due chiese che testimoniano l’antica storia di questo villaggio: Santa Lucia di Aggi e S.Egidio.
La chiesa di S.Egidio, chiesa parrocchiale di Bagnara, è una costruzione risalente al secolo XIV.
La prima volta infatti che la chiesa di S. Egidio appare citata da documenti è nel 1333, nel pagamento della Decima al Papa Giovanni XXII.
Nel 1573, viste le quarantasei famiglie residenti, fu rilevata dal visitatore apostolico la necessità per il parroco di risiedervi e l’Università degli Uomini di Bagnara si fece carico di costruire la casa dove avrebbe risieduto il parroco.
Nel 1574 sempre l’Università degli Uomini di Bagnara realizzò la fonte Battesimale.
Nel 1612 si fece erigere un nuovo campanile e fondervi una campana dagli Uomini dell’Università di Bagnara che costò scudi quaranta.
Il suo acquisto venne cosi motivato nella delibera degli Uomini dell’Università “perché spesso occorre perseguire banditi et uomini facinorosi che capitano nelle nostre montagne, se pare di comprare una campana per dare all’arme et radunare il popolo e perseguitare li detti banditi, et uomini facinorosi, la quale campana potrà anco servire per congregare gli uomini dell’adunanza in servizio pubblico“.
Poco prima del Settembre 1647 la chiesa fu danneggiata da un incendio in modo tale che non vi si poteva più custodire il SS. MO Sacramento e sorse discordia tra gli Uomini dell’Università e il Parroco su chi era tenuto a ripararla.
Per renderla più ricca alla chiesa di S. Egidio fu unito il beneficio della chiesa di Mosciano e di S. Lucia di Aggi.
Aspetto
La facciata è volta verso oriente come la maggior parte di tutte le chiese antiche.
L’origine trecentesca della chiesa lo dimostra chiaramente lo stile della costruzione ogivale-francescano, con tetto nudo sostenuto da quattro archi (due più recenti) a sesto acuto.
Vi sono tre altari per tre Confraternite: il SS.MO Sacramento, il S. Rosario e del Carmine.
La Confraternita del SS. Mo Sacramento, la più importante è nell’altare principale e già esisteva nel 1581.
Con bolla del 4 Gennaio 1611 questa Confraternita veniva aggregata alla confraternita del medesimo titolo della chiesa di S. Maria sopra Minerva in Roma.
All’interno è conservato un bellissimo organo del XIX secolo acquistato dalla cattedrale di Nocera ed opera della ditta Carletti di Fabriano, si trova in apposita cantoria in fondo alla chiesa.
Alle pareti ci sono numerosi affreschi votivi del XV-XVI secolo alcuni opera di Matteo da Gualdo.
La chiesa per il suo pregio artistico è compresa nell’elenco degli edifici monumentali.
Fonti docummentative
Da vedere nella zona
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