Chiesa di Sant’Anna – Montefalco (PG)
Cenni Storici
Nonostante il suo attuale aspetto la chiesa vanta antiche origini, anche se la titolazione a Sant’Anna non è nominata prima del XVIII secolo.
Probabilmente è da identificare con l’antica chiesa di Sant’Angelo, nominata dal trecentesco codice Pelosius, “eccl. S. Angeli de Cambiano est. libr. 14 flor. 8. Item in pro parte D. Angeli est libr. 14 flor. 12., sine cura, conferunter una cum eccl. S. Mariae de Turri – Ad coll. d. Epi“.
Presumibilmente il cambio di nome è avvenuto al termine dei radicali lavori di ristrutturazione conclusi alla fine del XVII secolo, sulla parete sinistra si legge la data 1685.
Sulla stessa parete si leggono chiaramente tracce di un arcone con resti di affreschi, di mano di Francesco Melanzio, a sinistra si intravede un San Cristoforo, a destra un Santo con il bastone pastorale, forse San Fortunato; con ogni probabilità anche l’orientamento era diverso rispetto all’attuale.
Aspetto esterno
La chiesa oggi si mostra con l’aspetto conferitole dalla ristrutturazione tardo seicentesca, la semplice facciata a capanna è ornata da un portale in cotto, fiancheggiato da due finestre ad arco acuto; sulla destra si innalza il corpo della torre campanaria, che sostiene un campanile a vela a tre fornici con quattro campane, sulla torre si apre una finestra simile a quelle della facciata, sopra è posta una lapide a memoria dei caduti della Grande Guerra.
Interno
Il semplice interno ad aula unica è caratterizzato da un ricco altare barocco in legno scolpito e dipinto, la pala, tardo seicentesca, raffigura Sant’Anna e la Madonna.
Durante lavori di ristrutturazione, nel 2006, dietro l’altare e oggi non più visibile è stato scoperto un frammento affresco del XV secolo, probabilmente opera dello spoletino Iacopo Zabolino di Vinciolo, raffigurante il volto di Sant’Anna, forse proveniente da un’antica edicola.
Sul comignolo della casetta di fronte è murato un bel frammento di sarcofago romano.
Nota
La galleria fotografica ed il testo sono stati realizzati da Silvio Sorcini.