Chiesa di Sant’Anna – Costano (PG)

Si ringrazia la gentilissima proprietaria della chiesa, l’archeologo dott. Simone Cerquiglini per la compiuta interpretazione dei reperti e il signor Paolo Esposito, preziosa guida al territorio di Costano.

 

Cenni Storici

La piccola chiesa, sita proprio al confine tra il comune di Bastia Umbra e quello di Torgiano, è di costruzione relativamente recente, ma di estremo interesse per il reimpiego di notevoli reperti di origine romana, presumibilmente reperiti nelle vicinanze.
 

Aspetto esterno

La modesta costruzione in laterizio ha copertura a capanna e un campaniletto a vela a un solo fornice, dotato di campana.
Sopra il portale in laterizio è posta una formella raffigurante Sant’Anna e la Madonna, ancora sopra si apre un piccolo oculo circolare.
Un secondo ingresso, che introduce a una minuscola sagrestia, si trova sulla parete destra.
A sinistra del portale è murato un coperchio di urna: per la forma e la decorazione, soprattutto della parte terminante del timpano, con la palmetta e le due piccole volute laterali, il coperchio è simile ai due coperchi di urna murati sulle pareti di Palazzo Schiavoni a Montefalco, nonché ad alcuni coperchi rinvenuti a Bevagna; lo si può datare alla tarda età repubblicana.
Le rosette o i fiori sono il motivo decorativo più diffuso per quanto riguarda la scultura a rilievo di età tardo repubblicana nel territorio della Valle Umbra e sono motivi derivanti dalla tarda produzione delle urne etrusche perugine.
A destra del portale è murato un altro coperchio di urna: è a timpano con spioventi molto alti e molto inclinati, nello spazio incavato presenta due pelte contrapposte a rilievo e una patera centrale in alto. Anche la forma e i motivi decorativi di questo coperchio sono di derivazione etrusca, prendono spunto dalle urne perugine del I sec a.C. (quelle rinvenute nel quartiere di Monteluce presentano un coperchio con spioventi molto alti come questo).
Dopo la battaglia del Sentino, 265 a.C. Perugia diventa romana conservando però la propria lingua etrusca e le proprie usanze, in alcuni casi anche fino alla tarda età repubblicana.
Sono conosciuti molti esemplari simili al coperchio in questione ad Assisi e sono tutti datati tra il I a.C. – I d.C. ,tra la fine della Repubblica e l’età Augustea.
 

Interno

Il semplice interno ad aula unica si presenta abbastanza spoglio e disadorno, unico elemento di interesse è una splendida acquasantiera, posta a sinistra dell’ingresso.
È ricavata da un’urna cineraria con il ritratto del defunto (tipologia derivata dalle Imagines Maiorum).
Il ritratto a mezzo busto maschile si trova anche in alcune urne rinvenute ad Assisi e Bevagna, la raffigurazione del defunto sottolinea uno status ben preciso, quello di uomo libero con pieni diritti politici, la tunica e la toga che indossa, infatti, sono la veste ufficiale del cittadino romano, l’Ingenuo, ovvero l’uomo nato libero.
Il vano interno sembra essere di piccole dimensioni rispetto alla complessità dell’urna, carattere tipico del territorio di Bevagna e dei siti limitrofi.
Probabilmente l’urna si può datare al II secolo a.C.
 

Nota

La galleria fotografica ed il testo sono stati realizzati da Silvio Sorcini.
 

Mappa

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