Chiesa di Sant’Angelo – Località Chiona di Spello (PG)

La chiesa sorge su un percorso viario antico che risaliva la Valle del Chiona e costituisce uno dei castellieri che vi sorgevano.

 

Cenni Storici

Il posizionamento della chiesa e dell’annesso casolare tozzo e compatto denota una funzione strategica su un antico percorso che risaliva la valle del torrente Chiona e lo identifica perfettamente come un antico castelliere.
Se ben si va ad osservare il territorio si nota che dalla Valle Umbra per incrociare la via Flaminia quindi per dirigersi verso l’Adriatico, occorre spingersi fino a Foligno più precisamente verso San Giovanni Profiamma, ma un percorso che costituiva un’ipotenusa a questo triangolo era proprio la Valle del Chiona che una volta risalita offriva diverse possibilità, o tagliare per Voc. Noro e proseguire per Cupacci e scendere a Pieve Fanonica, o proseguire per Colpernieri e scendere a Valtopina attraverso il Fosso dell’Anna.
Da questa valle inoltre si poteva deviare verso monte e salire sul Subasio o aggirarlo per arrivare ad Assisi.
Questa viabilità oggi secondaria, non doveva esserlo affatto in epoche molto antiche, infatti ancora oggi lungo questi percorsi troviamo Castelli, chiese e anche altri antichi castellieri, un altro si trova più avanti sempre sul versante sinistro del Chiona.
Tale ipotesi viaria antica si può confermare con reperti che fanno supporre la fondatezza di tale ipotesi, infatti in località Scisciano (il finale in “ano” è un evidente prediale), sempre nella valle del Chiona, è ancora presente, murata su una scalinata, un blocco di pietra associabile ad un’ara pagana e, guarda caso, un’altra identica costituisce la base d’altare della chiesa della Madonna di Colpernieri.
Pare altresì che proprio sotto al monte di Cupacci sono stati rinvenuti un busto di statua, una pietra con un volto in bassorilievo e tegole ben conservate, si trovano tuttora intorno a Cupacci, molti pezzi di coccio evidenza di un insediamento e la presenza di una fornace che successivamente si è spostata verso la strada (oggi località “La Fornace” a Ponte Centesimo).
E’ verosimile quindi che intorno a questa via della transumanza sorgessero dei santuari pagani dedicati ai numi protettori delle greggi e degli armenti, non a caso l’Abbazia di San Silvestro ha come radice un santuario pagano dedicato a Silvester/Silvano dio dei boschi e degli armenti, trasformato poi nel cristiano Silvetro e la fonte terapeutica lattifera probabilmente è passata da un uso animale ad un uso umano; altri santuari pagani dovevano sorgere alla Madonna della Spella, Scisciano, Madonna di Colpernieri ecc.
Risalendo per questa antica via degli armenti scopriamo che prima di arrivare a Scisciano c’è un casolare, sulla strada che poi porta alla Madonna di Colpernieri, poco sotto le sorgenti del torrente La Chiona, sicuramente passaggio obbligato per abbeverare le greggi e per praticare il rito della purificazione.
Se poi andiamo ad analizzare i toponimi e la loro derivazione scopriamo per esempio che il monte ed il paese che è nei dintorni, Cupacci, ha la stessa radice etimologica di Cupoli e Cupigliolo, toponimi derivanti dal fatto che si venerava la dea Cupra, dea di origine umbra; vero è anche che ai piedi del monte di Cupacci, ci sono “buchette” chiaro segno di fondamenta di qualche antica costruzione.
Sicuramente questo lembo di terra racconta molto di più di quanto sappiamo e la chiesa in oggetto ne è la testimonianza.
Anche se la struttura della chiesa è recente, la storia di questo sito affonda le sue radici molto indietro nel tempo quando le popolazioni di pastori si stanziavano sulle alture in luoghi dove potevano controllare un’ampia porzione di territorio e potevano meglio difendersi essendo posizionati in altura e il più delle volte, come in questo caso, costruivano delle difese con terrapieni, palizzate, o nei casi più evoluti con consistenti recinti di pietra.
La stessa dedicazione a Sant’Angelo fa supporre la presenza nell’area di una comunità Longobarda molto devota a questo Santo e lo stesso orientamento E-W fa capire la sua antica origine.
Ad oggi si tratta di una piccola chiesa, di proprietà privata, posta sul crinale di una collinetta conica che offre un’ottima veduta sulla Valle con lo sfondo del lato orientale della città di Spello.
Fu proprietà di Angelino Angelini, che la donò insieme al podere, nella seconda metà del XIX sec., al monastero di Santa Maria di Vallegloria con l’obbligo di distribuire pane ai poveri, legato assolto fino al 1872.
Nota di curiosità questa chiesa dedicata a San Michele sorge in prossimità della famosa Linea di San Michele che congiunge in linea retta 7 santuari dedicati a questo Santo e un’infinità di altri luoghi di culto con la stessa dedica (e forse questa chiesa ne rientra a pieno titolo).
 

Aspetto esterno

La facciata è a capanna e priva di aperture per l’illuminazione interna che è garantita invece da una larga bifora in mattoni sulla parete sinistra, dove si apre un’altra porta a ridosso di un ambiente forse adibito a sacrestia dove è presenta un’altra finestra arcuata.
L’edificio si presenta con una intonacatura che ne ha ricoperto la tessitura muraria originaria, realizzata in pietra del Subasio; la porta è architravata, aperta verso la vallata e sormontata da una lunetta in mattoni priva di immagine.
Sempre sulla parete sinistra, in posizione arretrata, si eleva il campanile a vela ad un solo fornice.
Particolarmente interessante è l’elegante cancello in ferro battuto della recinzione.
 

Interno

L’interno, come del resto tutto l’edificio, è stato completamente ristrutturato, svuotato di ogni arredo e adibito ad abitazione.
 

Nota di ringraziamento

Ringrazio Lucio Bernetti per le sue scoperte e supposizioni sulla via della transumanza.
 

Fonti documentative

S. Guiducci – Guida di Spello Itinerari tra Storia e Natura – Comune di Spello 2009
AAVV- Itinerari nella storia Percorsi archeologici in Valle Umbra
 

Mappa

Link alle coordinate

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