Chiesa di Sant’Angelo de Gilibertis – Spoleto (PG)

La chiesa sorge nel centro storico di Spoleto.

 

Cenni Storici

La piccola chiesa, nota agli spoletini come Sant’Angioletto, si trova in Piazza Mentana, tra la chiesa di San Filippo Neri ed il parcheggio del Tribunale di Spoleto.
È di antiche origini, la dedica originaria era a San Michele Arcangelo, è una delle poche testimonianze dell’edilizia medioevale di questa zona, ove per far posto alla piazza, nel 1666, in occasione della costruzione della chiesa di San Filippo Neri, sono stati abbattuti i preesistenti abitati medioevali.
Deriva il nome dai Giliberti, la famiglia che la fece costruire, a cavallo tra 1100 e 1200.
Dell’antica chiesa romanica rimane la muratura delle altre pareti, sotto la chiesa si sono rinvenuti resti di murature romane e altre se ne scorgono nell’adiacente area, ora adibita a parcheggio, ma già orto dei Filippini.
 

Aspetto esterno

La facciata appare nell’aspetto conferitole dal restauro operato nel 1933, su progetto di ispirazione neo romanica, dell’ingegner Dante Cipriani.
 

Interno

L’interno ad aula unica è completamente spoglio, tranne che per la parete d’altare, ove si ammira un pregevole affresco raffigurante la Madonna della Misericordia, che con il manto protegge i fedeli, tra San Michele Arcangelo, come d’uso ha in mano la bilancia per pesare le anime e con la lancia trafigge il demonio, San Francesco d’Assisi, San Domenico e San Giovanni Battista, nei pilastri due santi, probabilmente San Gregorio Magno e San Girolamo. Insolitamente il popolo protetto dal manto della Vergine è composto da sole donne, ad eccezione dei due frati in primo piano, un francescano, probabilmente Sant’Antonio di Padova e un domenicano.
L’autore è ignoto, è stato attribuito allo spoletino Bernardino Campilio, documentato nella prima metà del secolo XVI, ma lo stile ricorda maggiormente l’opera di Jacopo Siculo, in particolare la figura del Battista ricorda quella nell’omonima chiesa di Vallo di Nera.
Più tardi (si legge la data 1565) e di altra più mediocre mano è l’Annunciazione e la serie di santi che incorniciano l’affresco principale, anch’esse opere di autore ignoto, che ricorda lo stile di Piergiliotto di maestro Bartolo, meglio noto come Piermatteo Gigli o Matteo Piergigli, potrebbe essere lavoro del suo anonimo aiuto.
Da sinistra a destra si riconoscono San Vincenzo di Paola, Sant’Anna con in grembo la Madonna col Bambino, Sant’Antonio di Padova.
A destra dell’immagine centrale sono affrescate le figure di Santa Lucia, col classico piattino con gli occhi e la palma del martirio, Santa Caterina d’Alessandria con la ruota con cui fu torturata, la corona regale e la palma del martirio, Santa Chiara da Montefalco, che sorregge con la mano destra il cuore trafitto dal crocifisso e con incisi gli strumenti del martirio di Cristo.
In alto, tra l’angelo annunciante e la Madonna annunziata Dio Padre Onnipotente benedice circondato da cherubini.
 

Fonti documentative

B. Toscano – Spoleto in Pietre – Foligno, 2023

http://www.myspoleto.it

 

Nota

La galleria fotografica ed il testo sono stati realizzati da Silvio Sorcini.
 

Mappa

Link alle coordinate: 42.735578370109806, 12.735962738837074

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