Chiesa di Santa Maria Maggiore – Assisi (PG)
Cenni Storici
La chiesa sorge sopra i resti di un edificio romano, dalla tradizione identificato come la casa del poeta Properzio.
La leggenda vuole che detta casa, in parte ancora visitabile, fosse poi trasformata in un tempio pagano dedicato a Giano.
Secondo la tradizione la Chiesa di Santa Maria Maggiore fu fondata dal vescovo Savinio nel IV secolo sopra tale tempio, sulla terrazza inferiore della città romana di Assisi.
Nell’alto medioevo era residenza episcopale, attestata per la prima volta nel 963 dalla più antica pergamena locale, risalente all’episcopato di Eremedio.
Fino al 1036 fu la cattedrale di Assisi, trasferita in quell’anno a San Rufino.
Nel 1163 – data presente sul rosone della facciata – Santa Maria Maggiore fu ricostruita in forme romaniche da un architetto di nome Giovanni, forse dello stesso Giovanni da Gubbio che iniziò nel 1140 la nuova cattedrale di San Rufino.
San Francesco, secondo la tradizione battezzato in questa chiesa, fu più volte ospite del vescovo Guido nell’attiguo Palazzo Vescovile, davanti al quale si spogliò delle vesti, nutrendo speciale legame con la chiesa di Santa Maria Maggiore.
Una pietra all’esterno dell’abside è testimone di lavori eseguiti al tempo di Francesco e del vescovo Guido nell’anno 1216.
Una seconda iscrizione con un ritratto del santo era dipinta sulla tribuna absidale, ma andò perduta nel disastroso terremoto del 1832, quando caddero i tetti delle navate e fu gravemente danneggiata la decorazione della chiesa.
Con decreto del 25 dicembre 2016 il vescovo Domenico Sorrentino la eresse a Santuario della Spogliazione, ricordando il celebre eclatante gesto di San Francesco, avvenuto proprio nei pressi del luogo di culto.
Aspetto esterno
La semplice facciata, che reca un’iscrizione con data 1163 che documenta la riedificazione effettuata in quell’anno, è in pietra suddivisa in tre comparti da lesene, ha due ingressi, un portone centrale inserito in una arcata a sesto acuto ed un secondo portone più piccolo sulla sinistra, si presenta disadorna, a parte le due fasce verticali e il grazioso rosone centrale ad otto bracci.
Il campanile è romanico-gotico ed è stato innalzato nel Trecento.
Interno
L’interno a tre navate conserva resti di affreschi dal XIV al XVI secolo.
Nella navata di sinistra, a destra un affresco raffigurante Sant’Ansano segue un San Biagio, poi due affreschi votivi molto degradati, non più leggibili.
Al registro superiore una Madonna col Bambino, molto danneggiata.
Sulla faccia interna del pilastro un Sant’Onofrio visitato da un angelo che gli porta il cibo, della fine del XIV secolo e un Santo Stefano, datato 1476.
A seguire è raffigurata una Madonna col Bambino, poi la parte superiore di un San Michele arcangelo.
Sulla faccia del pilastro rivolta all’ingresso della chiesa si ammira un’altra Madonna col Bambino, opera di Pace di Bartolo del XIV secolo sulla faccia di sinistra è raffigurata una Pietà, opera forse di Tiberio d’Assisi, su quella rivolta all’altare Sant’Antonio abate.
Sulla parete di sinistra si trova un affresco non leggibile, forse una scena della vita di San Francesco.
Sulla parete di fondo l’altare di San Giuseppe è ornato da una Crocifissione del XVI secolo, col Cristo tra la Madonna e San Giovanni, ai lati i santi Giuseppe, che regge in una mano l’anello nuziale della Vergine, e Francesco, con le stimmate.
Sulla parete sinistra della navata centrale è raffigurata una Madonna della Misericordia, tra i santi Biagio e Lucia, opera del Maestro di San Leonardo, risale al XIV secolo, vi si legge la scritta MCCCLXXX.
Sotto affreschi votivi molto danneggiati e non più leggibili.
Il presbiterio è ornato da un semplice crocifisso, sul lato sinistro, lungo la scala che conduce alla cripta, la Cattura di Cristo.
Sempre sulla parete di sinistra si ammira l’angelo di un’Annunciazione, attribuita a Pace di Bartolo, a destra un’altra Annunciazione, anch’essa del XIV secolo.
Sulla parete sinistra della navata centrale vi è una tavola raffigurante la Madonna col Bambino di scuola del Pinturicchio, in alto si legge la scritta “Monstrate Esse Matrem Vigo Prima“, a seguire i resti di un gigantesco San Cristoforo.
A destra dell’ingresso, troneggia un sarcofago tardomedievale del IX secolo.
Nella cripta, appartenuta alla chiesa precedente, sono conservati capitelli di epoca romana ed un sarcofago con scolpita una croce, risalente al IX secolo.
Dalla cripta un passaggio conduce nella cosiddetta Casa di Properzio, dove in un criptoportico si sono conservati dipinti murali nel IV Stile Pompeiano.
Dall’adiacente giardino si vedono i resti della cinta muraria romana, in blocchi calcari del Subasio, sovrapposta da quella medievale.
Fonti documentative
https://it.wikipedia.org/wiki/Chiesa_di_Santa_Maria_Maggiore_(Assisi)
http://www.assisisantuariospogliazione.com/portfolio/chiesa-santa-maria-maggiore/
http://domuspacis.it/chiesa-di-santa-maria-maggiore
http://www.inassisi.com/santa_maria_maggiore_it.html
http://www.keytoumbria.com/Assisi/S_M_Maggiore.html
Nota
La galleria fotografica è di Alberto Monti e Silvio Sorcini, il testo è di Silvio Sorcini.