Chiesa di Santa Maria Impensole – Narni (TR)
Cenni Storici
La chiesa è chiamata di S.Maria Impensole, perché costruita sul pendio.
Le severe linee, l’accurata elaborazione delle sue parti, anche potrebbero essere unite da un puro e semplice fatto occasionale, fanno pensare che gli artisti che l’anno costruita, hanno voluto curarla in modo particolare, perché quasi presagivano il fascino, che questo edificio avrebbe dovuto esercitare nella mente dei narnesi e dei visitatori di ogni tempo.
La costruzione si ebbe sui resti di una struttura più antica, datata all’VIII secolo, identificata tradizionalmente con un tempio di Bacco, di cui mantenne la struttura portante.
Certamente sono molti i motivi di interesse, che questa chiesa suscita con le sue adiacenze, tra l’altro nei sotterranei si trovano due cisterne romane.
La data di costruzione o ricostruzione è del 1175, come si legge nell’architrave della porta centrale.
Già ammirando l’esterno: il piccolo portico, l’arco ribassato, le colonne, i capitelli ed i meravigliosi portali, si rimane convinti della giusta fierezza dei narnesi, che ci tengono a mostrarla, come uno dei segni del “cittadino orgoglio“.
Aspetto esterno
All’esterno abbiamo un atrio, che presenta tre luci, corrispondenti alle tre porte di ingresso, divise da quattro colonne di travertino, due intere e due incorporate nei pilastri laterali, due a base quadrata e due a base cilindrica.
I loro capitelli in ordine corinzio un po’ grossolano, tre dei quali hanno le foglie di acanto e viticci tipiche dell’ordine, mentre quello di sinistra ha tanti rami di rose fiorite che simboleggiano la purezza di Maria che da il nome alla chiesa.
I portali sono ornamentati oltre che da fregi floreali e viticci, da alcune figure di animali-simboli: l’agnello, il leone, l’aquila, il pavone.
Sopra il portale centrale merita attenzione l’immagine scolpita nel medaglione, che più che un gesto di benedizione, compie un gesto accogliente ed incoraggiante.
Secondo alcuni è l’immagine del Redentore, secondo altri è una figura simbolica e, dato che la chiesa apparteneva ai benedettini, si potrebbe pensare a San Benedetto, ai lati del portale due leoni di pietra.
Sull’ingresso di sinistra si possono vedere due aquile imperiali, che sovrastano l’agnello dell’Apocalisse.
Il campanile è costruito con struttura a vela, e posto sulla parte posteriore dell’edificio
Interno
Entrando si ha subito l’impressione di risalire indietro di parecchi secoli.
Qui spesso si tenevano le assemblee popolari, oppure delle corporazioni.
L’ambiente austero, invitante alla meditazione, alla riflessione, oltre che suscitare un senso di misticismo, invita a ripensare la tormentata vita dell’epoca comunale, quando la religione era l’anima di ogni attività.
La costruzione è a tre navate, divise da due file di colonne, che sostengono il caratteristico arco ribassato, proprio dell’architettura narnese, come compare anche in cattedrale.
Le due navate laterali sembrano quasi dei passaggi, destinati a mettere in risalto quella centrale. Interessanti i capitelli, specialmente il terzo che ha due figure umane avvinghiate ciascuna da due leoni, appartenuto forse alla prima fondazione della chiesa nell’ VIII secolo, di origine barbarica schietta, mentre gli altri, pur rifacendosi allo stile locale, non nascondono tracce della stessa ispirazione.
La copertura a capriate e la luce delle finestrelle rende più suggestivo l’ambiente.
Interessante per il suo slancio l’arco trionfale, dove si è fatto ampio uso della pietra adoperata in generale per le costruzioni narnesi, bianca e rosa che si trova in Cattedrale e, nei sotterranei della nostra chiesa.
L’abside costruita a sbalzo nella parete di fondo è di piccole dimensioni, davanti c’è l’unico altare di forma rettangolare, in pietra, con mensa in marmo di notevoli dimensioni, sostenuta da sei pilastrini, ornati in stile cosmatesco ed uniti da altrettanti riquadri di pietre, dei quali i due laterali, al loro centro presentano un’apertura a forma di quadrifoglio dalla quale si possono osservare delle reliquie.
Osservando da questa nell’interno, si vede come all’origine l’altare fosse sostenuto da un pilastro unico e quindi si può dedurre che il rivestimento attuale fosse stato fatto in epoca posteriore alla costruzione della chiesa, servendosi dei plutei dell’iconostasi o dell’ambone o della cantoria.
Di notevole pregio è la statua dell’Assunta che si trova messa su una mensola di fortuna al centro dell’abside. Risale al sec. XVII. Di nessun pregio invece è la cappellina aggiunta a sinistra con un altare posticcio. Qua e là si presentano alcune tracce di affreschi del sec. XIV e XV del tipico stile ed iconografia narnese.
Aspetto simbolico
La chiesa riserva un fascino antico ed enigmatico per la presenza di quattro animali posti all’entrata della chiesa e un arco in cui è riportata la figura di Cristo.
In una importante tradizione esoterica i quattro animali, ossia un leone, un agnello, un’aquila e un pavone, rappresentavano simboli alchemici di estrema importanza, messe non solo a esclusiva finalità decorativa ma come a voler evidenziare un percorso alternativo iniziatico di espiazione dei propri peccati.
Il Leone e l’Aquila, che non a caso sorveglierebbero l’entrata della chiesa rappresentano l’oro e l’argento alchemico, il sole e la luna, l’inizio e la fine.
Questi due animali insieme formano il grifone simbolo della città.
L’agnello presente sullo stipite della porta rappresenta il martirio di Cristo.
Il Pavone simboleggia sia la riuscita trasmutazione dei metalli poveri in metalli preziosi sia il fallimento di un processo che rilascia scorie, un teschio ossia il caput mortuum.
All’interno è presente inoltre una croce patente.
I SOTTERRANEI
Uscendo dalla chiesa, scendendo alcune scalette a sinistra, vi è l’ingresso dei sotterranei. L’ambiente è costituito da tre vani, un vano d’ingresso, un piccolo vano adiacente a cui si accede per un passaggio di fortuna, ed infine un grande ambiente a tre navate, divise da pilastri.
Il vano d’ingresso è rettangolare, a volta, con tre nicchie sulla parete destra.
Sulla nicchia centrale è stata costruita l’abside a sbalzo, questo vano è sottostante al presbiterio. Sulla parete sinistra, costituita da muratura discontinua, eseguita con materiale di recupero, si apre l’accesso al sotterraneo delle navate della chiesa.
I pilastri, cinque per parte, collegati con le pareti da altrettanti archi rappresentano un elemento interessante per la rifinitura e l’impiego della caratteristica pietra rosa e bianca, comune alle costruzioni narnesi, scavata dal Monte Ippolito, nei pressi di Narni.
I pilastri a loro volta poggiano su pilastri più antichi.
A destra entrando si nota una tomba ad arcosoglio (sec. VI) e trasversalmente dei resti di muro di costruzione romana a spina di pesce, che potrebbe essere della stessa epoca. In fondo a sinistra, c’è un pozzo su cui poggiano le fondamenta del muro della facciata della chiesa superiore.
Infatti la chiesa come la maggior parte della città di Narni poggia le sue fondamenta sulle macerie delle distruzioni belliche e naturali dell’antica Nequinum.
Ritornando al vano d’ingresso in fondo, a sinistra, c’è un pertugio scavato nel muro, che immette in un piccolo ambiente, dove si apre una finestrella e da essa si può ammirare, un pozzo originale, costruito proprio sotto il muro maestro della chiesa, che viene sostenuto da un pilastro, costituito da un blocco monolitico cubico e da un tronco di colonna cilindrico, su cui poggia un capitello rustico ed un architrave.
Una particolare volta di pietra copre tutto il cavo del pozzo cilindrico e si pensa sia una cisterna romana con intonaco originale.
Il pozzo della finestra misura circa 8 metri di profondità ed ha un diametro di circa 5 metri, contiene acqua per circa 2,50 metri.
Altre tracce di archi fanno pensare ad altri ambienti con esso comunicanti, alcuni ancora praticabili, altri riempiti di macerie, che sono i resti di un antico monastero benedettino.
Gli ambienti ipogei sono visibili soltanto durante il periodo della Corsa all’Anello.
Fonti documentative
Cartellonistica sul posto
http://www.luoghimisteriosi.it/
http://www.turismonarni.it/
Autorizzazioni
Si ringrazia la Diocesi di Terni – Narni – Amelia per la collaborazione e per l’autorizzazione alla pubblicazione delle immagini.
Da vedere nella zona
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Fonte Feronia