Chiesa di Santa Maria della Consolazione di Prato – Spello (PG)

FOTO DEI RESTAURI gentilmente concessi da Marco Pelliccioni

La chiesa è sede del Centro Studi Europeo di Musica Medievale “Adolfo Broegg” e ospita l’esposizione permanente degli strumenti musicali a corda del musicista purtroppo deceduto prematuramente.

 

Cenni Storici

La chiesa risalente presumibilmente alla seconda metà del XIII sec, è nominata in un privilegio di indulgenza del 1291 rilasciato dal vescovo di Spoleto e nello stesso viene definita “cappella di San Lorenzo“; nell’Ottava di Pentecoste si concludeva una solenne processione.
Tra il 1321 e il 1329 il Capitolo di S. Lorenzo promosse il restauro dell’edificio quindi passò successivamente alla Confraternita dei Raccomandati di Santa Maria di Prato; a tal proposito si ricorda un privilegio di indulgenza del 1365 accordato a questa Confraternita, tra le cui pratiche si elenca quella singolare della disciplina dinanzi al SS. Sacramento.
Nel sec. XVI la Confraternita fu aggregata a quella del Gonfalone di Roma.
Grazie alle elemosine ricevute, la chiesa intorno agli inizi del XVII sec. fu “ampliata … e quasi in Tutto rinnovata“.
L’interno ebbe un successivo restauro nel 1770.
La facciata fu riedificata nel 1808 su disegno di Lorenzo Cecconi.
La chiesa fu soppressa dopo l’Unità d’Italia.
Dopo il recupero delle strutture architettoniche in seguito al sisma del 1997, è stata restaurata anche la decorazione pittorica.
Dal dicembre 2009 la chiesa oltre ad ospitare l’esposizione permanente degli strumenti musicali a corda di Adolfo Broegg, che vanno dal Medioevo ai nostri giorni, è la sede del Centro Studi Europeo di Musica Medievale “Adolfo Broegg” e dell’Ensemble Micrologus, che ha come finalità l’organizzazione di corsi di formazione seminari, master e convegni sulla musica medioevale e rinascimentale.
 

Aspetto esterno

La facciata in mattoni è più alta rispetto all’edificio, presenta un portale squadrato con una lunetta spoglia affiancato da due lesene per lato. In alto il timpano e sotto lo stesso la data della realizzazione della facciata 1808.
Il campanile è a vela a doppio fornice ed è posizionato sulla parete destra della chiesa quella che guarda verso valle.
 

Interno

La chiesa presenta un’unica navata a pianta rettangolare con tre altari.
La navata è scandita lateralmente a creare tre campate, formate da coppie di semicolonne decorate con scanalature, di sezione rettangolare, che partendo da terra arrivano con il semplice capitello modanato fino all’imposta della volta, sottolineata da un architrave in stucco che unisce insieme le due semicolonne, con una fascia centrale decorata a finto marmo rosa e poi modanato.
Le paraste che scandiscono gli spazi nuovi sono decorate con motivi che formano girali e chiudono spazi occupati da figure con la scritta per identificarli.
La copertura a botte, poggia sulle unghie, contenute da una cornice in stucco, formando una serie di lunette, che contengono le aperture delle finestre.
Le lunette si uniscono alla parete, senza interruzioni, slanciando in verticale lo spazio.
Nell’intervento di restauro interno della chiesa è stato spostato in avanti l’altare principale, modificando poi gli spazi interni, eliminando gli altari laterali e riproponendoli in stucco, questo ha comportato la copertura degli affreschi delle pareti infatti ai lati delle paraste ora si intravedono ai lati delle figure dipinte.
Le semicolonne, creano sulle pareti degli spazi, nei quali sono ricavati i due altari.
l due altari laterali sono decorati secondo il gusto classico molto lineare.
Gli altari è sono semplici, sono decorati da un paliotto in stucco con una stella centrale in rilievo.
Gli stessi sono sovrastati da uno spazio con una cornice in stucco, ai lati arricchite da due serafini di profilo con dei festoni di foglie e frutti che contiene due pitture ad affresco.
Sopra un frontone, modanato e dentellato, che contiene due festoni dipinti con due putti a tutto tondo.
Sulla parete destra entrando si nota una porta che da accesso ad un ripostiglio che ha cancellato un affresco di cui resta un Angelo che scende dal cielo con fiori e sopra una decorazione a forma di Timpano con al centro il Padre Eterno.
Nell’altare laterale di questa parete varie figure anche mozzate, in alto San Francesco che riceve le stimmate del sec. XVII con la scritta: S. FRANCISCUS FRAN (CUS) BARTHOLINI F.F.
Sotto forse un Sant’Onofrio , a destra Santa Caterina d’Alessandria a metà figura riconoscibile dalla ruota dentata su cui si appoggia, e a sinistra altra mezza figura di Santo Vescovo forse Sant’Ubaldo, le altre due figura sono illeggibili poiché quasi del tutto mancanti.
Sotto la parasta mezza figura affrescata di cui compare solo un braccio e una gamba e dal saio che indossa a piedi scalzi dovrebbe trattarsi di un frate, sopra altra figura illeggibile.
Alla fine della parete destra prima dell’altare maggiore un quadro affrescato perso in gran parte nella parte superiore rappresentava forse Santa Caterina d’Alessandria e Sant’Elena ma si vedono solo le gambe di entrambi.
L’altare maggiore è decorato da specchiature in finto marmo nero; la grande tela centrale, oggi
non più presente, è contenuta tra due colonne laterali lisce, a finto marmo, sostenute dal piedistallo con un doppio dado decorato a finto marmo, rosa e giallo, terminano con capitelli corinzi; su queste poggia un architrave modanato, arricchito da una fascia in finto marmo rosa, quindi il timpano interrotto, sormontato da sculture femminili, sulle due parti, al centro i due putti a tutto tondo.
Al centro, in stucco la colomba con i raggi di luce.
Scendendo sulla parete sinistra nello spazio sotto la finestra un quadro completamente perso rimane in alto una figura architettonica con timpano e all’interno la colomba dello Spirito Santo.
L’altare di sinistra contiene un affresco del XVII sec. raffigurante l’immagine della Madonna di Costantinopoli, che molte grazie fece “a terrazzani e forestieri“.
Sotto la parete dell’ultima finestra il muro è intonacato e privo di figure.
Nella controfacciata la Cantoria costituita da un balcone ligneo lineare.
Nel locale di accesso sono custodite le teche con gli strumenti musicali usati e costruiti da Adolfo Broegg a cui è dedicato l’intero edifico.
 

Fonti documentative

S. Guiducci – Guida Turistica di Spello Itinerari fra Storia Arte Natura – Comune di Spello Assessorato al Turismo 2009
V. Peppoloni C. Fratini – Guida di Spello – 1968
I. Gubbini – Relazione Tecnica Intervento conservativo e di ripresentazione estetica della Chiesa della Madonna del Prato di Spello – 2008
 

Nota

Ringrazio sentitamente il tecnico Marco Pelliccioni per la collaborazione e per aver fornito le foto dei restauri e dell’inaugurazione.
 

Mappa

Link coordinate: 42.993066 12.672319

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