Chiesa di Santa Maria del Metauro – Mercatello sul Metauro (PU)

La chiesa si trova oggi all’interno del cimitero di Mercatello, non lontana dallo storico ponte sul Metauro.

 

Cenni Storici

Sin dal XIV sec. era presente una piccola edicola su cui fu edificata una piccola cappella per custodire l’immagine miracolosa di una Madonna col Bambino.
Nel secolo XV venne costruito il primo nucleo della chiesa odierna, che inglobò la cappella precedente.
La chiesa grossomodo come la vediamo oggi fu edificata ricostruita e decorata secondo lo stile del tempo, nella prima metà del ‘600 e consacrata nel 1641 dal vescovo Honorati che ne promosse i lavori di rifacimento.
Al 1647 risalgono altri abbellimenti quando si insedia la Congregazione filippina dell’Oratorio.
Attorno a quest’edicola viaria nacque una straordinaria devozione, tanto che per venerarla giunsero eremiti sin dal Portogallo per condurre una vita di penitenza e di servizio nel Santuario della Beata Vergine del Metauro.
Dell’antico convento resta solo l’ambiente a destra della chiesa, adibito a sacrestia, sulla cui sommità è un grazioso campanile a vela.
L’edificio subì un restauro grazie all’interessamento del canonico Pasquale Sebastiani che promosse i lavori che vennero portati avanti per tutto il 1880.
 

Aspetto esterno

La stretta facciata è divisa in due sezioni sovrapposte, segnate dalla cornice verniciata in rosa; il portale è inserito in cornice di pietra arenaria, decorato da architrave e timpano spezzato, al centro del quale si trova la croce.
Ai lati della facciata si trovano due pareti traforate da finestre quadrate.
Sulla destra del corpo principale si trova la sacrestia, sormontata dal campanile seicentesco con due fornici, rifinito superiormente da timpano spezzato e cuspide centrale.
 

Interno

La chiesa, a pianta quasi centrale con base quadrata leggermente allungata, con facciata a tre lati contrapposta all’emiciclo absidale, è il centro del culto mariano di Mercatello.
La copertura presenta un soffitto voltato a botte con sezione ad arco a tutto sesto.
Sul presbiterio e sopra la cantoria il soffitto è formato da cupole semisferiche.
Le pareti sono decorate da specchiature e nicchie e la chiesa ha tre altari dei quali i due laterali sono compresi entro arcate ricavate nello spessore dei muri.
Il presbiterio è decorato da un bellissimo apparato decorativo in legno dorato al centro del quale entro una nicchia si trova l’originale affresco della prima cappella medievale.
L’affresco trecentesco della Madonna con Bambino, già attribuito a Simone dei Crocifissi e poi a pittori locali, è stato rimaneggiato successivamente tra la fine del sec. XV e l’inizio del XVI con l’aggiunta degli angeli e il totale rifacimento della Vergine (lasciandone intatto solo il viso) e del Bambino, aggiunte che ricordano la maniera di Giovanni Santi.
Le due figure laterali, Sant’Antonio Abate e San Sebastiano, attribuite alla bottega mercatellese (inizio sec. XVI), costituiscono una sintesi dei modi del Signorelli e della cultura santiana.
L’edicola fu incastonata nel grandioso ornato ligneo del 1641, attribuito a Giampietro Zuccari, e dorato nel 1660 da Tommaso Varinucci da Fossombrone (firma e data sulla base della colonna destra).
All’altare a sinistra, entro l’ancona intagliata, è l’immagine di San Filippo Neri in estasi, di Giovan Francesco Guerrieri, databile al 1647, che testimonia l’insediamento in questa chiesa della Congregazione degli Oratoriani.
All’altare a destra un tempo vi era la tela con San Isidoro agricola, di Domenico Peruzzini (1650 circa) ora rimossa; adesso c’è la nicchia che espone alla pubblica venerazione la statua della Madonna del Bell’Amore, eseguita dal pio sacerdote Don Cristoforo Gianardi all’inizio del sec. XVIII.
Ogni anno il giorno di Pentecoste è portata in processione in Collegiata a ricordo della scampata devastazione che il terremoto del 3 giugno 1781 geminò in tutta la zona.
La particolare devozione dei mercatellesi verso questo simulacro ha fatto sorgere l’omonima confraternita che qui ha la sua sede.
Nella controfacciata è l’elegante e pregevole Cantoria settecentesca, dorata e intagliata.
 

Fonti documentative

https://www.beweb.chiesacattolica.it/edificidiculto/edificio/59358/Chiesa+di+Santa+Maria+del+Metauro

http://www.chieseitaliane.chiesacattolica.it/chieseitaliane/AccessoEsterno.do?mode=guest&type=auto&code=59358

Arcidiocesi di Urbino Urbania – Sant’Angelo in Vado Ufficio arte sacra e beni culturali – Rotary Club di Urbino
 

Mappa

Link alle coordinate: 43.649328 12.334470

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