Chiesa di Santa Maria dei Servi – Città della Pieve (PG)


 

Cenni Storici

La chiesa gotica di Santa Maria dei Servi si trova subito fuori la cinta medioevale di Città della Pieve, nei pressi di porta Romana.
Fin dal XIII secolo si ha notizia di una chiesa dedicata alla Madonna della Stella, situata nei pressi dell’ex Ospedale dei Santi Filippo e Giacomo, in cui si stabilirono, nel 1260, i Servi di Maria, costituendo un piccolo oratorio,successivamente incorporato nella chiesa trecentesca.
Nel 1298 era edificato il convento che nello stesso anno ospitava il Capitolo Generale dell’Ordine. Contemporaneamente si iniziava la costruzione di una chiesa più grande che terminava nelle sue strutture essenziali in occasione del Capitolo Generale dell’Ordine del 1306.
I lavori continuarono fin verso la metà del secolo XIV quando il pievese Frà Matteo diventava Generale dell’Ordine tra il 1344 e il 1348.
L’edificio gotico ricalcava la tipologia delle chiese mendicanti: navata unica con copertura a capriate e abside a crociera quadrata.
Accanto al coro era realizzata la Sagrestia, anch’essa con volta a crociera quadrata, tipologia che compare anche nel vano sottostante la chiesa adibito a cantina.
Tra il 1486 e il 1489 avvenivano consistenti lavori di ingrandimento del Convento a seguito del lascito del pievese Frà Pietro Lazzari, Procuratore Generale dell’Ordine.
Nel 1538 la chiesa era consacrata e dedicata alla SS. Annunziata.
Numerosi artisti realizzavano tra ‘500 e ‘600 dipinti per gli altari laterali della chiesa.
Nel 1628 Giuseppe di Francesco Bendini di Montepulciano realizzava il coro ligneo e l’armadio di Sagrestia.
Nel 1703 iniziavano i lavori di costruzione della chiesa barocca all’interno di quella gotica ad opera dello scultore e stuccatore senese Giovanni Antonio Mazzuoli al quale si deve la macchina d’altare, di particolare effetto scenografico.
Ai lati dell’altare lo scultore senese realizzava le statue berniniane in stucco raffiguranti il Beato Giacomo Villa e il Beato Matteo Lazzari.
All’interno si trova una “Pietà” quattrocentesca in terracotta dipinta, ispirata all’iconografia germanica del Vesperbild, usata dal Perugino per rappresentare il “Compianto sul Cristo morto” nella Cappella della Madonna della Stella, affresco quasi del tutto perduto durante i lavori avvenuti tra il 1707 e il 1713 per la costruzione sulla controfacciata di un organo.
Rimangono invece tracce più significative della “Deposizione dalla Croce“, uno dei momenti più alti della tarda produzione artistica di Pietro Perugino (1517).
L’affresco, nascosto da un’intercapedine, fu riscoperto dallo storico dell’arte e pittore tedesco Antoon Ramboux nel 1834.
Nel 1713 al Mazzuoli subentrava nella direzione della fabbrica l’architetto, scultore, e stuccatore ticinese Pietro Cremona, il quale ideava gli altari laterali e i confessionali.
Nel 1834 a lato della facciata l’architetto neoclassico Giovanni Santini realizzava il campanile.
La chiesa e il convento entravano in possesso del Comune nel 1860, a seguito delle leggi di indemanazione dello Stato unitario.
Nel 1912 il convento era adibito ad ospedale civile.
Oggi accoglie il Museo civico diocesano.
La pianta della chiesa è tipica degli ordini monastici: interno ad unica navata con abside quadrata e volta a crociera.
In facciata sono ancora visibili architetture in stile gotico, successivamente tamponate.
Gli archetti trilobati sono in laterizio.
Intorno alla metà del XIX secolo fu addossato alla chiesa un campanile, progettato in stile neoclassico dall’architetto Giovanni Santini.
 

Interno

L’interno, rifatto nel XVII secolo, presenta decorazioni a stucco in stile barocco; di particolare interesse il bel coro ligneo e il grande armadio della Sacrestia, commissionati nel 1628 a Giuseppe di Francesco Bendini di Montepulciano.
Di particolare effetto scenografico l’altare barocco con ai lati statue berniniane in stucco raffiguranti il Beato Giacomo Villa e il Beato Matteo Lazzari.
Sul primo altare di destra è stato riportato alla luce, demolendo una parte di stucco barocco, un affresco raffigurante la Madonna della Stella tra i Santi Pietro e Sebastiano, in alto Dio Padre benedicente, di ambiente peruginesco.
Sulla prima cappella di destra è raffigurata la Deposizione dalla Croce di Pietro Vannucci detto il Perugino, ancorché lacunosa, rappresenta uno dei momenti più alti della produzione artistica del grande Maestro, ormai prossimo alla morte.
Il Cristo infatti mostra molte attinenze con l’arte di Raffaello, suo ex allievo.
L’episodio dello svenimento di Maria evidenzia, riecheggiando l’analogo soggetto rappresentato da Giotto nella basilica di San Francesco ad Assisi, come il Perugino continui a farsi interprete di quel mondo, tipicamente umbro, delle laudi, che affondano le radici nel periodo medioevale.
L’affresco, nascosto da un’intercapedine, fu riscoperto nel 1834 dal tedesco Antoine Remboux.
 

Fonti documentative

https://www.umbriatourism.it/it/-/chiesa-di-santa-maria-dei-servi

http://www.cittadellapieve.org/site/5/musei/Museo_Civico_-_Diocesano.html

http://www.cittadellapieve.org/site/7/musei/Oratorio_di_Santa_Maria_dei_Bianchi.html

 

Nota

La galleria fotografica ed il testo sono stati realizzati da Silvio Sorcini.
 

Mappa

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