Chiesa di Santa Maria dei Laici – Gubbio (PG)
Cenni Storici
La chiesa di Santa Maria dei Laici di Gubbio, detta anche “Chiesa dei Bianchi“, è sita tra Piazza dei Quaranta Martiri e Via Piccardi, davanti alla Basilica del San Francesco, vi si accede sia dalla via, sia da sotto le Logge.
Il nome della chiesa deriva dalla antica Confraternita dei Laici o Confraternita della Beata Vergine Maria fondata nel lontano 1313.
Nel 1315 la Confraternita ottenne dal consiglio comunale una casa e della terra (la casa è l’attuale parte del complesso ad est, oltre il confine del porticato) inferiore, risvoltante sulla via della Repubblica, la terra era lo spazio, allora non edificato, compreso fra detta casa e il “ponte nuovo” quello che oggi conduce a via Piccardi.
Su questa terra costruirono nel 1325 la chiesa ed alcuni anni dopo eressero l’ospedale per il quale la comunità di Gubbio donò la pietra.
Nel 1377 le autorità della Confraternita dei Laici chiesero alla città di Gubbio di concedere la licenza per allungare il colonnato esistente di altre due o tre colonne.
Nel periodo 1400/1500 la Chiesa era parte integrante dell’ospedale; quando quest’ultimo venne trasferito in un’altra parte della città essa restò indipendente dal complesso ospedaliero che venne venduto alla Corporazione della lana, la quale, agli inizi del XVII secolo, vi costruì sopra la “Loggia coperta” per alloggiarvi 40 “tiratori per la lana” e vi ricavarono 7 botteghe.
La Confraternita dei Bianchi ha avuto sempre un’importanza essenziale per la vita della città, per il notevole numero di iscritti al Sodalizio (oltre tremila) e per la particolare dedizione all’assistenza degli ammalati nell’Ospedale di Santa Maria della Misericordia, il più grande della città, al quale, con Bolla di Papa Giulio II il 9 agosto 1505, vennero uniti gli altri ospedali della città creando una nuova entità lo “Spedal Grande“.
Il Campanile della Chiesa venne costruito nel 1467.
La chiesa oggi a noi risulta utilizzata come sala polifunzionale annessa al Museo Diocesano.
La struttura è organizzata su due livelli: al primo una cappella ipogea affrescata, al secondo la zona per il culto.
Lungo le pareti della chiesa corre un ciclo composto da 24 tavole e realizzato intorno al 1607 da Felice Damiani con tema la “Vita della Vergine“.
Interessante, anche per la storia che c’è dietro, è l’Annunciazione di Federico Barocci, sulla parete di sinistra.
Fu commissionato l’8 aprile 1610 dalla Confraternita dei Bianchi, e precisamente dal suo Priore, conte Muzio Beni, all’urbinate Federico Fiori detto il Barocci (1535-612).
In quell’occasione furono stipulati dei patti:
– Le dimensioni del “Quadro d’Altare raffigurante la Nunziata“, dovevano essere quelle richieste dalla Confraternita.
– Gli onorari venivano fissati in 400 scudi (con anticipo di 200 scudi).
– Qualora l’opera fosse rimasta incompiuta per sopravvenuta morte dell’artista, un collegio di periti avrebbe dovuto computare il valore della parte realizzata.
Il Barocci venne realmente a morte nel 1612 e l’opera rimase incompiuta.
Gli eredi ebbero la somma stabilita dal collegio peritale, e il compimento dell’opera, l’Angelo annunciatore, fu affidato al suo allievo Ventura Mazzi di Cantiano, per 45 scudi.
L’Annunciazione della Confraternita dei Bianchi è senz’altro l’ultima opera del Barocci.
Nel giugno 1619 il dipinto fu portato a Gubbio, sostò qualche giorno nella chiesa di Madonna del Ponte, qualche altro in quella di S. Secondo, e il 4 luglio 1619, con imponente corteo a cui presero parte il Vescovo, le autorità comunali, molti cittadini, al suono della banda musicale, attraversata la città, fu deposto nell’Altare grande della Chiesa dei Bianchi.
Per dare maggior risalto a quest’opera, i confratelli tentarono ripetutamente (1633,1648,1650) di far sopraelevare la chiesa, ma inutilmente.
Il dipinto è rimasto sempre al suo posto.
Durante l’occupazione francese del 1798, il giorno 7 Germinale dell’Anno VI repubblicano (27 marzo 1798) il prezioso dipinto fu trasferito nella chiesa di S. Maria dei Servi, chiesa ufficiale della Municipalità, per impedirne una eventuale esportazione.
Cessato il pericolo, fu riportato nella sua sede originale.
A parete ci sono inoltre alcuni dipinti di scuola umbra approssimativamente attribuibili al XVI/XVII secolo.
Nel soffitto del presbiterio c’è un affresco attribuito ad Allegrini Francesco, del XVII secolo, raffigurante una Gloria di Angeli.
Ai lati dell’altare sono poste le statue dei profeti, David e Giona a sinistra, Daniele e Isaia a destra; al centro una bella statua lignea della Madonna col Bambino.
La Cripta
In fondo alla chiesa, tramite un’apertura nel pavimento, si intravede il livello sottostante della cripta che conserva parte degli affreschi raffiguranti “La Passione di Gesù“.
Gli affreschi della cappella ipogea della chiesa di S. Maria dei Laici, hanno sempre destato ammirazione e preoccupazione per lo stato di degrado in cui versavano soprattutto per l’umidità del luogo.
Va ricordato che nel 1858 e 1862 la cappella subì le inondazioni del torrente Camignano che provocarono danni considerevoli anche alla chiesa di Santa Croce della Foce i cui seminterrati avevano le finestre sul torrente come la cappella ipogea della chiesa dei Bianchi.
Un primo restauro venne curato della Soprintendenza nel 1909 con interventi del Prof. Calarieti-Tosti e del capomastro Marcello Scavizzi per un importo di £.925,50.
Interventi di restauro più recenti furono eseguiti nel 1963/64 dal Prof. Gastone Sozzi e Bartoloni sotto la direzione ed il finanziamento della Soprintendenza ai Monumenti e alle Gallerie dell’Umbria. In quell’occasione i dipinti, attribuiti a Giacomo di Benedetto furono staccati e collocati con opportuna convenzione nella sala dell’ex refettorio del Convento di San Francesco da poco restaurata. Alcuni rimasero nella cappella perché, per problemi di umidità, non fu possibile procedere al distacco. Il 9 aprile 1973 i dipinti furono trasferiti Museo del Duomo (ora Diocesano) dove attualmente si trovano esposti nella Sala II, nella Sala III e nella prima sala del settore mostre temporanee.
Fonti documentative
http://www.eugubininelmondo.com/public/Bianchi2010.pdf 2005 articolo del Direttore dell’Ufficio Beni Culturali ed Ecclesiastici della Diocesi di Gubbio Paolo Salciarini
http://www.gubbio.name/chiesa_santa_Maria_dei_laici_it.html
Nota
La galleria fotografica ed il testo sono stati realizzati da Silvio Sorcini.