Chiesa di Santa Maria degli Episcopi – Assisi

Sorge su uno sperone roccioso sulla Valle del Tescio inglobata all’interno delle mura del Cimitero di Assisi

 

Cenni Storici

La chiesa sorge a nord ovest della città su un promontorio collinare sotto la rocca di Assisi, sulla strada che scende verso Porta San Giacomo e prosegue fino al Ponte dei Galli verso la chiesa di Santa Croce nella cosiddetta Valle Cupa, attualmente inglobata nel cimitero Civico di Assisi.
Non si ha conoscenza di quando sia stato edificato ed è piuttosto controversa anche l’origine del nome tanto che neppure allo stato attuale si è ben certi se si debba chiamare Madonna degli Epìscopi o degli Episcòpi variando la caduta dell’accento tonico e con essa anche il significato del toponimo.
Nel 1291 si ha certezza che sul colle stesso esistesse una cappella ed un monastero chiamato “Santa Maria de area Piscoli”, ricordati ancora con tale nome nel 1300 “de area Episcoli“, conosciuta poi in seguito come “Sancte Marie de area Episcopi o degli Pischi” o “Santa Maria de Arce”.
Forse il nome originale era “S. Maria de piscolis” (pesciolini, in latino)corrotto, nell’odierna denominazione, dalla fantasia e dalla tradizione religiosa della lingua popolare. Infatti si sa per certo che durante gli scavi del nuovo Cimitero di fronte alla chiesa, fu trovato il resto di un pavimento a mosaico di epoca romana, nel quale su fondo chiaro erano ritratti pesci e delfini formati da tessere grigie.
L’attuale località dove sorge il cimitero è chiamata la Madonna d’Episcopi e in passato c’era un monastero che in una pergamena dell’anno 1334 è chiamato “S. Maria de Piscolis“.
In una bolla di Innocenzo III del 1198, dove si enumerano i beni della mensa vescovile, compare una località definita area Episcopi che potrebbe essere quella del colle (detto anche delle Ginestrelle) ove sorse successivamente la chiesa.
Ma la sicurezza del sito e del toponimo si hanno solamente da un documento del 1434, prodotto in occasione di una concessione di affitto, in cui si fa esplicita menzione del “monasterium vetus situm extra portam Sancti Jacobi cum ortalibus”.
Il complesso monastico femminile benedettino insediatosi in prossimità della chiesa sin dal secolo XI-XII, rimase attivo quantomeno per tutto il XIV secolo fino al trasferimento delle monache all’interno delle mura della città nel quartiere di Santa Lucia nel giugno del 1434.
 

Aspetto esterno

L’architettura della chiesa è stata , notevolmente rimaneggiata nel tempo, pur mantenendo elementi di passaggio tra il romanico e il gotico.
La facciata presenta con le tre aperture diseguali e disarmoniche; in una arcatura facente funzione da edicola compare una moderna scultura che rappresenta la Vergine in una mandorla sorretta tra due angeli. Il portale presenta un arco acuto di stile quattrocentesco sormontato da una finestra asimmetrica.
 

Interno

L’interno è a sala unica conserva una volta ogivale divisa in due campate da un arco diaframma. La navata si chiude con un catino absidale affrescato da due pitture del 1650 rappresentanti la morte della Vergine e S. Giuseppe con Gesù Bambino entrambe di mano di Girolamo Marinelli.
 

Fonti documentative

http://www.viaggispirituali.it/

La Valle del Tescio – Assisi 2006 – Accademia Properziana del Subasio – Capitolo – Insediamenti Religiosi e Viabilità di Francesco Guarino
Chiese Romaniche in Umbria di Bernardino Sperandio – Quattroemme editrice 2001
 

Da vedere nella zona

Chiesa di Santa Croce – Ponte dei Galli
Chiesa di San Giacomo de Murorupto
 

Mappa

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