Chiesa di Santa Maria Assunta – Pistrino di Citerna (PG)

Si trova all’interno del centro abitato di Pistrino e conserva al su interno numerosi ed interessanti affreschi.

 

Cenni Storici

Vecchia e cadente esisteva una chiesetta edificata dalla pietà degli avi, in un paesello buono e devoto.
Il verde dei campi scintillava al sole a primavera, come una cornice fantastica.
E in alto in alto, l’azzurro terso e profondo brillava come un sorriso divino.
Din don, din don… la domenica cinguettavano due campanucce minuscole, e accorreva il popolo in massa al rito sacro: i bambini (oh, quanti, oh, cari!) le fanciullette dagli occhi vispi e graziosi, e la gioventù più gagliarda, le gravi madri di casa, e poi gli uomini, gli uomini, gli uomini…
Accorrevano al sacro rito, ai dini misteri: parevano sitibondi di verità, anelanti della parola di Dio: si stringevano, si assiepavano, si stipavano addosso all’altare, davanti alle silenziose pitture cinquecentesche, che guardavano con compassione dalle screpolate pareti
“.
Don Serafino Rondini 14 Agosto 1936

Si trova all’interno del centro abitato di Pistrino, frazione di Citerna, ai confini con la Toscana.
Edificata presumibilmente nella prima metà del secolo XII era inizialmente titolata a Sant’Andrea.
Il 21 febbraio 1155 è menzionata tra i beni confermati da papi Adriano IV all’abbazia benedettina di Santa Maria di Farneta, in val di Chiana, assegnazione ribadita da papa Clemente III il 20 maggio 1188.
Faceva parte del piviere di Sant’Antimo, come testimoniato dalla visita pastorale del Vescovo tifernate Matteo nel 1230.
In data 6 settembre 1273, nell’atto di compravendita di un terreno, la si trova menzionata per la prima volta con l’attuale nome.
In seguito i beni dell’abbazia di Farneta passarono all’Episcopato Tifernate e la chiesa divenne parrocchiale, tale è rimasta sino al 1936, data di ultimazione della nuova chiesa di Pistrino dedicata al “Sacro Cuore di Gesù“.
Nel 1308 era patronato dei Tarlati, passò poi alla nobile famiglia dei Graziani e in tempi più recenti ai marchesi di Bourbon del Monte di Santa Maria Tiberina.
Agli inizi del XVI secolo la chiesa è stata ornata da un interessante ciclo di affreschi votivi.
Già dai primi anni del 1900 fu accertata la presenza di affreschi sotto lo strato di intonaco, come provato da un preventivo, datato 7 giugno 1911, indirizzato al Regio Subeconomato di Città di Castello, a firma di: Colmignoli Alberto – Pittore e restauratore in Arezzo avente per oggetto la perizia per lo scoprimento (da bianco di calce) e il restauro di antichi dipinti esistenti nella chiesa parrocchiale di Santa Maria di Pistrino, il totale del preventivo ammontava allora a … £.655,28.
Negli anni trenta del 1900 furono eseguiti i primi restauri condotti dal prof. Alessandro Bianchini della Regia Soprintendenza all’arte medioevale dell’Umbria.
Tra il 1975 e il 1978 furono sistemate a cura della Pro Loco le mura perimetrali e consolidato il tetto; nel decennio successivo, con un intervento del Ministero dei Beni Culturali e della Soprintendenza di Perugia, è stata effettuata una laboriosa opera di ripristino che ha portato al completo recupero della chiesa e in particolare degli affreschi.
Il terremoto che colpì l’Umbria nel 1997 ha lesionato la copertura della chiesa con timore di cedimento e solo con un corposo intervento negli anni 2004-2005, si scongiurava il pericolo di crollo.
Con lo stesso intervento sono stati adeguati gli impianti elettrici permettendo la riapertura al pubblico per una completa fruibilità da parte dei numerosi visitatori e turisti.
 

Aspetto esterno

L’esterno è di forme semplici e lineari; la facciata a capanna mostra un disadorno portale sopra cui si apre una finestra rettangolare di modeste dimensioni.
Sulla parete sinistra si trovano due finestre, di cui una tamponata, sulla destra si aprono una porta e due finestre.
Il campanile a vela a doppio fornice si trova in corrispondenza della parte posteriore destra, conserva ancora le due campane.
 

Interno

L’interno è a navata unica, con copertura a capriate.
La parete sinistra è completamente priva di affreschi, ornata solo da una tela raffigurante la Madonna col Bambino, racchiusi in una mandorla d’angeli, col Bambino che sorregge con la mano destra uno scapolare e da cinque statue in bronzo dello scultore locale Bruno Bartoccini; solo nella zona presbiteriale si trova un frammento d’affresco raffigurante San Sebastiano, privo della parte inferiore, ma di ottima fattura: l’autore è ignoto, probabilmente l’opera risale probabilmente agli ultimi anni del XV secolo o ai primi del successivo.
Sulla parete di fondo è affrescata, a sinistra, una Madonna della Misericordia, della quale si ammira la grazia del viso e gli occhi di una soave pacatezza, la vergine protegge con le ali del manto largamente aperte i fedeli che sotto si rifugiano in adorazione; l’autore, di buona mano, presumibilmente lo stesso che ha affrescato il san Sebastiano, è ignoto, ma è un pregevole seguace della pittura perugina degli ultimi anni del XV secolo, forse un tardo allievo di Benedetto Bonfigli.
In basso si legge la scritta parziale [Q]UESTA OPERA F F [F]ARE B DONNE DI PE[STRINO]/ LA QUALE FU FATA … ELEMOSINE MD … XI.
Al centro della parete d’altare un dipinto a olio su tavola, di buona fattura e di autore sconosciuto, raffigura la Madonna assunta in cielo.
A destra è affrescata una Crocifissione, in cui si nota particolare cura nella realizzazione del volto di Cristo e in quello della Maddalena, dall’espressione dolcemente triste che ai piedi di Gesù abbraccia la croce.
L’ignoto autore trae ispirazione dalla crocifissione dipinta dal Perugino in Santa Maria Maddalena dei Pazzi in Firenze.
In basso si legge la scritta parziale [O]PERA CIO … E [GIO]VANN[I] / FE FAR[E] … /AVI.
Sulla parete destra, nella zona presbiteriale è affrescato un Sant’Antonio abate, con il maialino ai piedi, con la mano destra sorregge l’usuale bastone a Tau e con la sinistra un libro e la solita campanella.
È opera dello stesso artista che ha affrescato la Madonna della Misericordia.
A seguire si scorge una sinopia di buona mano, raffigura San Rocco.
Sulla parete destra un affresco con ampie lacune, mostra San Girolamo nel deserto, dallo sguardo intenso e profondo, stringe nella mano destra una pietra con cui tiene lontano il leone.
Sopra la porticina si trova un affresco raffigurante San Cristoforo con il Bambino; di dimensioni insolitamente contenute, sull’arco della porta si legge la scritta parziale Duccio nel 1536.
Segue un’espressiva Santa Maria Maddalena, vestita dei soli capelli e contraddistinta dalla coppa con gli unguenti; in basso si legge la scritta parziale [QU]ESTA FIGU[RA].
Di seguito è una raffigurazione di Santa Lucia, sorregge con la mano sinistra il solito piattino con gli occhi e con la destra la palma del martirio; in basso si legge la scritta parziale:
FE FARE LATITA MOGLIE DI / … NANNI.
È opera dello stesso artista che ha affrescato la Madonna della Misericordia.
Segue un San Giovanni battista, privo della parte inferiore; si legge la scritta parziale ecce.
Dopo la finestra è affrescata una Madonna del latte, ben conservata, di scuola umbro-senese, affresco in buono stato di conservazione dal colore forte ma armonioso; è opera dello stesso artista che ha affrescato la Madonna della Misericordia.
Del tutto insolita è la raffigurazione del committente, in basso a sinistra, effigiato con la fasciatura da neonato.
In basso si legge la scritta:
QUESTA OPERA FE FARE L’EREDE DE / DINO DI MATTEUCCIO D[E] PESTRINO / 1521.
A seguire tre affreschi, con lo stesso sfondo damascato e con lo stesso committente sono disposti su tre registri; sono opera dello stesso artista che ha affrescato la Madonna della Misericordia.
Al registro superiore è Sant’Antonio di Padova, con la mano sinistra sorregge un libro e con la destra un cuore; al mediano San Bernardino di Siena, con il libro nella mano sinistra e con il dito della destra che indica il monogramma IHS, sotto si legge l’iscrizione:
queste figure fe fare il Dindella e i fratelli 1527.
All’inferiore un frammento con la parte superiore di San Cristoforo col bambino, anche in questo caso le dimensioni sono insolitamente piccole.
Segue una Deposizione, logorata nelle tinte ma vigorosa nel disegno; richiama le opere di Barna Senese e dei seguaci del Nelli in basso si legge la scritta parziale: IL PANTANA.
In controfacciata destra si ammira una Vergine con il Bambino sulle ginocchia, su sfondo damascato; in basso si legge la scritta parziale:
QUESTA FIGURA FE FARE M … / SIA P SUA DIVOTIONE 152
Vicino alla porta San Rocco è raffigurato, attraverso una eccezionale finezza d’espressione e di lineamenti, con una chioma bionda alla nazarena; la purezza del tratto e la squisitezza dei colori richiamano alla memoria la scuola perugina degli ultimi anni del XV secolo, è opera dello stesso artista che ha affrescato la Madonna della Misericordia.
 

Nota

La galleria fotografica ed il testo sono stati realizzati da Silvio Sorcini.
 

Nota di ringraziamento

Si ringraziano il gentilissimo parroco, Monsignor Olimpio Cangi e il cortese presidente della Pro Loco di Pistrino, Doriano
 

Fonti documentative

https://www.citernaturismo.it/chiesa-di-santa-maria-assunta/

https://www.parrocchiasacrocuorepistrino.it/index.php/le-chiese/santa-maria

 

Da vedere nella zona


Citerna

Chiesa di San Francesco e Madonna di Donatello
Cisterne medievali

Anghiari
Chiesa della Croce
 

Mappa

Link alle coordinate: 43.50954437999025, 12.148326466306376

Lascia una risposta

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

È possibile utilizzare questi tag ed attributi XHTML: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <strike> <strong>